Con il termine di recessione gengivale si intende una parziale messa a nudo della superficie radicolare secondaria alla retrazione dell'intero sistema parodontale in direzione corono-apicale. Scopo del presente lavoro è la valutazione del trattamento delle recessioni mediante l'impiego di una variante della tecnica bilaminare di Langer e Langer (1985) (con innesto bilaminare connettivo-epiteliale) comprendente l'esecuzione di incisioni di scarico divergenti ed un letto di ricopertura dell'innesto (da parte del lembo peduncolato) tale da garantire la protezione dell'innesto senza, tuttavia, incorrere nella totale ricopertura della parte epiteliale dello stesso. La ricerca è stata condotta su una casistica di 60 interventi ridotti, poi, a 8 casi clinici (affetti da recessioni di Classe I e II di Miller) realisticamente standardizzabili per paramentri clinici e fisiologici. L'area (paramentro che risulta della massima sensibilità per quanto riguarda lo sviluppo di una recessione) di una possibile recidiva della recessione era valutata longitudinalmente, a tempi differenti, cominciando da prima dell'intervento e poi subito dopo l'intervento, a 15 giorni, 6 mesi e ad 1 anno dallo stesso da 2 equipe indipendenti di ricercatori. Poichè la dispersione dei valori delle aree valutate seguiva una distribuzione "normale" e poichè ci interessava valutare gli stessi pazienti a differenti tempi dall'intervento, si è deciso di impiegare il test di valutazione statistica di Analisi della Varianza per Misure Ripetute eventualmente seguito (per dirimere tra quali osservazioni vi fosser eventuali differenze) dal t-test di Bonferroni. L'Analisi della Varianza presentava un F=130,8 corrispondente a p tendente a 0 per cui doveva esistere tra i gruppi di osservazione almeno una differenza statisticamente significativa che il successivo t-test di Bonferroni indicava essere tra le osservazioni compiute tra prima e subito dopo l'intervento. L'affidabilità della metodica nel tempo, quindi, risulta provata e si osservano, parimenti, ridotti tempi di guarigione. La metodica tuttavia (già quella di base di Langer e Langer) è indubbiamente abbastanza complessa ed, inoltre, non si dispone a tuttoggi di confronti obiettivi tra tali tipi di interventi ed altri modelli bilaminari od altre tipologie di intervento disponibili alla risoluzione di tali classi di difetti. Codice: Codice: IT\ICCU\BVE\0121041
Il trattamento del paziente portatore di recessioni gengivali tramite un modello bilaminare di innesto libero: valutazione di uno studio preliminare / Bertoldi, Carlo; Chiarini, Luigi; Gatti, Antonietta. - STAMPA. - 1:(1997), pp. 169-178. (Intervento presentato al convegno Dalla prevenzione alla riabilitazione tenutosi a Roma nel 16-19 Aprile 1997).
Il trattamento del paziente portatore di recessioni gengivali tramite un modello bilaminare di innesto libero: valutazione di uno studio preliminare.
BERTOLDI, Carlo;CHIARINI, Luigi;GATTI, Antonietta
1997
Abstract
Con il termine di recessione gengivale si intende una parziale messa a nudo della superficie radicolare secondaria alla retrazione dell'intero sistema parodontale in direzione corono-apicale. Scopo del presente lavoro è la valutazione del trattamento delle recessioni mediante l'impiego di una variante della tecnica bilaminare di Langer e Langer (1985) (con innesto bilaminare connettivo-epiteliale) comprendente l'esecuzione di incisioni di scarico divergenti ed un letto di ricopertura dell'innesto (da parte del lembo peduncolato) tale da garantire la protezione dell'innesto senza, tuttavia, incorrere nella totale ricopertura della parte epiteliale dello stesso. La ricerca è stata condotta su una casistica di 60 interventi ridotti, poi, a 8 casi clinici (affetti da recessioni di Classe I e II di Miller) realisticamente standardizzabili per paramentri clinici e fisiologici. L'area (paramentro che risulta della massima sensibilità per quanto riguarda lo sviluppo di una recessione) di una possibile recidiva della recessione era valutata longitudinalmente, a tempi differenti, cominciando da prima dell'intervento e poi subito dopo l'intervento, a 15 giorni, 6 mesi e ad 1 anno dallo stesso da 2 equipe indipendenti di ricercatori. Poichè la dispersione dei valori delle aree valutate seguiva una distribuzione "normale" e poichè ci interessava valutare gli stessi pazienti a differenti tempi dall'intervento, si è deciso di impiegare il test di valutazione statistica di Analisi della Varianza per Misure Ripetute eventualmente seguito (per dirimere tra quali osservazioni vi fosser eventuali differenze) dal t-test di Bonferroni. L'Analisi della Varianza presentava un F=130,8 corrispondente a p tendente a 0 per cui doveva esistere tra i gruppi di osservazione almeno una differenza statisticamente significativa che il successivo t-test di Bonferroni indicava essere tra le osservazioni compiute tra prima e subito dopo l'intervento. L'affidabilità della metodica nel tempo, quindi, risulta provata e si osservano, parimenti, ridotti tempi di guarigione. La metodica tuttavia (già quella di base di Langer e Langer) è indubbiamente abbastanza complessa ed, inoltre, non si dispone a tuttoggi di confronti obiettivi tra tali tipi di interventi ed altri modelli bilaminari od altre tipologie di intervento disponibili alla risoluzione di tali classi di difetti. Codice: Codice: IT\ICCU\BVE\0121041File | Dimensione | Formato | |
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