Gli autori, dopo aver esaminato l'anatomia, la fisiologia e la clinica delle lesioni fratturative del pavimento orbitale, affrontano la tematica terapeutica con particolare riguardo al protocollo d'impiego dei mezzi da innesto disponibili quali, per esempio, la Dura Madre Purificata, l'Idrossilapatite, le Mesh in titanio o vitallium, la Cartilagine Eterologa, la Cartilagine Autologa e l'Osso Autologo. Le potenzialità dei suddetti mezzi sono, quindi, analizzate e poste a confronto. In tale ottica risulta che il tessuto osseo autologo è quello che, più di ogni altro materiale, soddisfa più da vicino i requisiti ideali dell'innesto dimostrando, soprattutto, una stabilità biologica e dimensionale superiore anche in rapporto ai maggiori difetti. Questo non solo perchè si tratta di un tessuto autologo: infatti, altri tessuti di tale derivazione, quali la cartilagine auricolare, presentano svantaggi rispetto all'osso poichè, nel suddetto caso, sono legati principalmente alla connaturata tendenza alla torsione ed alla deformazione. Codice: IT\ICCU\RML\0039257

Uso di innesti ossei autologhi, di materiale eterologo od alloplastico nella ricostruzione del pavimento orbitario / Chiarini, Luigi; Bertoldi, Carlo; Tanza, D.; Cantoni, E.. - STAMPA. - Volume unico:(1993), pp. 337-342. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Italiano di Chirurgia Maxillo-Facciale tenutosi a Roma nel 4-8 Maggio 1993).

Uso di innesti ossei autologhi, di materiale eterologo od alloplastico nella ricostruzione del pavimento orbitario

CHIARINI, Luigi;BERTOLDI, Carlo;
1993

Abstract

Gli autori, dopo aver esaminato l'anatomia, la fisiologia e la clinica delle lesioni fratturative del pavimento orbitale, affrontano la tematica terapeutica con particolare riguardo al protocollo d'impiego dei mezzi da innesto disponibili quali, per esempio, la Dura Madre Purificata, l'Idrossilapatite, le Mesh in titanio o vitallium, la Cartilagine Eterologa, la Cartilagine Autologa e l'Osso Autologo. Le potenzialità dei suddetti mezzi sono, quindi, analizzate e poste a confronto. In tale ottica risulta che il tessuto osseo autologo è quello che, più di ogni altro materiale, soddisfa più da vicino i requisiti ideali dell'innesto dimostrando, soprattutto, una stabilità biologica e dimensionale superiore anche in rapporto ai maggiori difetti. Questo non solo perchè si tratta di un tessuto autologo: infatti, altri tessuti di tale derivazione, quali la cartilagine auricolare, presentano svantaggi rispetto all'osso poichè, nel suddetto caso, sono legati principalmente alla connaturata tendenza alla torsione ed alla deformazione. Codice: IT\ICCU\RML\0039257
1993
VIII Congresso Italiano di Chirurgia Maxillo-Facciale
Roma
4-8 Maggio 1993
Volume unico
337
342
Chiarini, Luigi; Bertoldi, Carlo; Tanza, D.; Cantoni, E.
Uso di innesti ossei autologhi, di materiale eterologo od alloplastico nella ricostruzione del pavimento orbitario / Chiarini, Luigi; Bertoldi, Carlo; Tanza, D.; Cantoni, E.. - STAMPA. - Volume unico:(1993), pp. 337-342. (Intervento presentato al convegno VIII Congresso Italiano di Chirurgia Maxillo-Facciale tenutosi a Roma nel 4-8 Maggio 1993).
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