Per quanto riguarda i rapporti Chiesa-Stato nell’arco cronologico compreso tra la fine della guerra civile e il declinare degli anni Ottanta, il caso spagnolo presenta varie peculiarità. Esse riguardano la periodizzazione, l’assenza di un partito democratico-cristiano e la distanza che separa la percezione esterna della Spagna come nazione cattolica dalla realtà di un paese fortemente secolarizzato. Specificità alle quali è da aggiungere quella più significativa di tutte: l’aver visto la Chiesa spagnola operare per la instaurazione di un regime politico (franchismo) che avrebbe contribuito a smantellare tre decenni dopo. L’articolo ribadisce l’apporto fornito dalla Chiesa alla democratizzazione del sistema politico spagnolo senza tacere alcune resistenze, sopravvivenze e criticità nei rapporti tra la gerarchia ecclesiastica e la giovane democrazia spagnola dopo il 1978. In particolare gli sforzi per correggere la democrazia in base all’insegnamento del magistero in nome di un mandato (invisibile) che deriverebbe ai vescovi dalla presunta maggioranza cattolica del paese.
Chiesa e sistema politico in Spagna, dagli anni quaranta agli anni ottanta: alcune linee interpretative / Botti, Alfonso. - In: STORIA E PROBLEMI CONTEMPORANEI. - ISSN 1120-4206. - STAMPA. - 60:(2012), pp. 33-54.
Chiesa e sistema politico in Spagna, dagli anni quaranta agli anni ottanta: alcune linee interpretative
BOTTI, Alfonso
2012
Abstract
Per quanto riguarda i rapporti Chiesa-Stato nell’arco cronologico compreso tra la fine della guerra civile e il declinare degli anni Ottanta, il caso spagnolo presenta varie peculiarità. Esse riguardano la periodizzazione, l’assenza di un partito democratico-cristiano e la distanza che separa la percezione esterna della Spagna come nazione cattolica dalla realtà di un paese fortemente secolarizzato. Specificità alle quali è da aggiungere quella più significativa di tutte: l’aver visto la Chiesa spagnola operare per la instaurazione di un regime politico (franchismo) che avrebbe contribuito a smantellare tre decenni dopo. L’articolo ribadisce l’apporto fornito dalla Chiesa alla democratizzazione del sistema politico spagnolo senza tacere alcune resistenze, sopravvivenze e criticità nei rapporti tra la gerarchia ecclesiastica e la giovane democrazia spagnola dopo il 1978. In particolare gli sforzi per correggere la democrazia in base all’insegnamento del magistero in nome di un mandato (invisibile) che deriverebbe ai vescovi dalla presunta maggioranza cattolica del paese.Pubblicazioni consigliate
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