La forte pressione antropica, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ha determinato notevoli cambiamenti nel paesaggio della Pianura padana; ne sono un esempio il degrado, la rarefazione e/o la scomparsa di zone umide, maceri, fontanili e corsi d’acqua. Sono quasi completamente scomparse anche molte componenti caratterizzanti il paesaggio agricolo, le fasce boscate ripariali, i pascoli, i prati stabili, le piantate, i filari e le siepi, che si possono definire “elementi semi-naturali” di interesse conservazionistico-storico. Il Fontanile dell’Ariolo, situato a sud-est della città di Reggio Emilia, in località Gavasseto, è costituto da un affioramento di carattere artesiano di acque limpide, ricche di ossigeno, con temperatura poco variabile nel corso dell’anno, mediamente tra i 12 e i 16 °C. Indagini svolte presso gli Archivi di Stato di Reggio Emilia e Modena hanno consentito di reperire notizie e documenti sulla presenza del Fontanile nel passato e su i suoi utilizzi; tra le carte consultate una, del 1422, riferisce di una vendita di terreni a Gavasseto e fa cenno ad un luogo dicto ad paludem. Nel cabreo Communa Gallana del 1719, il Fontanile viene chiaramente indicato sulla mappa di un podere denominato “Le Fontane”. La tutela del Fontanile è stata resa possibile attraverso il suo inserimento in un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ed è in corso la realizzazione di un progetto per la caratterizzazione della componente floristica e vegetazionale. Sono inoltre previsti interventi di valorizzazione del sito in ambito storico-culturale e naturalistico, con finalità anche didattiche.

Il fontanile dell'Ariolo a Gavasseto (Reggio Emilia): ambiente di valore culturale e naturalistico da tutelare e valorizzare / M., Nettis; L., Montorsi; D., Mordacci; Mercuri, Anna Maria; Sgarbi, Elisabetta. - STAMPA. - (2011), pp. 38-38.

Il fontanile dell'Ariolo a Gavasseto (Reggio Emilia): ambiente di valore culturale e naturalistico da tutelare e valorizzare.

MERCURI, Anna Maria;SGARBI, Elisabetta
2011

Abstract

La forte pressione antropica, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ha determinato notevoli cambiamenti nel paesaggio della Pianura padana; ne sono un esempio il degrado, la rarefazione e/o la scomparsa di zone umide, maceri, fontanili e corsi d’acqua. Sono quasi completamente scomparse anche molte componenti caratterizzanti il paesaggio agricolo, le fasce boscate ripariali, i pascoli, i prati stabili, le piantate, i filari e le siepi, che si possono definire “elementi semi-naturali” di interesse conservazionistico-storico. Il Fontanile dell’Ariolo, situato a sud-est della città di Reggio Emilia, in località Gavasseto, è costituto da un affioramento di carattere artesiano di acque limpide, ricche di ossigeno, con temperatura poco variabile nel corso dell’anno, mediamente tra i 12 e i 16 °C. Indagini svolte presso gli Archivi di Stato di Reggio Emilia e Modena hanno consentito di reperire notizie e documenti sulla presenza del Fontanile nel passato e su i suoi utilizzi; tra le carte consultate una, del 1422, riferisce di una vendita di terreni a Gavasseto e fa cenno ad un luogo dicto ad paludem. Nel cabreo Communa Gallana del 1719, il Fontanile viene chiaramente indicato sulla mappa di un podere denominato “Le Fontane”. La tutela del Fontanile è stata resa possibile attraverso il suo inserimento in un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) ed è in corso la realizzazione di un progetto per la caratterizzazione della componente floristica e vegetazionale. Sono inoltre previsti interventi di valorizzazione del sito in ambito storico-culturale e naturalistico, con finalità anche didattiche.
2011
Imola
28-30 settembre 2011
M., Nettis; L., Montorsi; D., Mordacci; Mercuri, Anna Maria; Sgarbi, Elisabetta
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