Le modifiche apportate dall’attività umana al paesaggio vegetale sono ben documentate dal polline prodotto dalle diverse comunità vegetali. Tra i reperti pollinici gli Indicatori Antropogenici sono par¬ticolarmente significativi e permettono di rintracciare l’attività delle popolazioni passate. Si tratta di polline pro¬dotto da specie coltivate, nitrofile o indicatrici di luoghi calpestati e di pascolo. Lo studio di tali Indicatori è affiancato all’analisi delle spore di funghi coprofili e delle uova di parassiti. Le in¬formazioni così ottenuteche permettono di individuare e comprendere meglio le attività umane come l’allevamento di bestiame e la pastorizia.Sono qui illustrati due casi studio (progetto PICAR - PRIN08): A - Piano Locce, in area montana (L’Aquila-Abruzzo), B - Valle del Bradano, in contesti archeologici (Basilicata). A - La ricostruzione paleoambientale di Piano Locce, basata sull’analisi pollinica, ha permesso di ricostruire la storia del paesaggio vegetale a partire da 36.000 anni dal presente.Prima dell’Olocene, la conca di Piano Locce è caratterizza da una vegetazione a steppa nella quale, nei momenti di minor rigidità del clima, erbivori selvatici pascolano liberamente. Questa ipotesi è sostenuta dall’associazione di spore di funghi coprofili con uova di parassiti intestinali (Dicrocoelium) e ammassi di granuli pollinici o“pollen clumps”. Durante l’Olocene, le spore di coprofili sono sempre presenti con un andamento oscillante ma tendenzialmente in crescita. Il loro incremento percentuale, che si verifica in alcuni momenti dell’Olocene, suggerisce un utilizzo della conca anche da parte di animali domestici. I due picchi che si osservano nella parte più superficiale della sequenza sono messi in relazione con la notevole presenza di ovini legata al fenomeno della transumanza che si sviluppa durante il periodo romano e medievale. B - La Valle del Bradano è caratterizzata da una notevole ricchezza di siti archeologici che vanno dall’età del Bronzo all’età Medievale. Tra essi Difesa San Biagio e Altojanni hanno restituito evidenze di pratiche di pastorizia/allevamento nell’area durante i periodi ellenistico, romano e medievale. In particolare, polline di Cichorioideae, Chenopodiaceae e Brassicaceae, assieme a spore fungine di coprofili quali Sor¬daria tipo, Sporormiella e Podospora tipo, segnano la prevalenza di attività pastorale durante il periodo ellenistico a San Biagio. Una maggiore biodiversità caratterizza le fasi cronologiche di Altojanni, dove gli spettri pollinici risultano dominati da Asteraceae e Poaceae. Alle spore di Sordaria tipo e Podospora tipo si aggiungono spore di funghi con diversa ecologia quali Chaetomium e Valsaria variospora tipo. Il contesto ambientale e microarcheobotanico sono in accordo con le evidenze archeologiche che, per questo sito, documentano la presenza di aggeri che delimitavano spazi nei quali gli animali domestici, probabilmente bovini, stabulavano durante il periodo medievale.

Indicatori microscopici di pascolo per ricostruzioni di paleoeconomia e paleoambiente: polline, spore di funghi coprofili e uova di parassiti / Torri, Paola; Florenzano, Assunta; Montecchi, Maria Chiara; A., Miola; Mercuri, Anna Maria. - STAMPA. - 30:(2012), pp. 245-251. (Intervento presentato al convegno La lana nella Cisalpina romana tenutosi a Padova-Verona nel 18-20 maggio 2011).

Indicatori microscopici di pascolo per ricostruzioni di paleoeconomia e paleoambiente: polline, spore di funghi coprofili e uova di parassiti

TORRI, Paola;FLORENZANO, Assunta;MONTECCHI, Maria Chiara;MERCURI, Anna Maria
2012

Abstract

Le modifiche apportate dall’attività umana al paesaggio vegetale sono ben documentate dal polline prodotto dalle diverse comunità vegetali. Tra i reperti pollinici gli Indicatori Antropogenici sono par¬ticolarmente significativi e permettono di rintracciare l’attività delle popolazioni passate. Si tratta di polline pro¬dotto da specie coltivate, nitrofile o indicatrici di luoghi calpestati e di pascolo. Lo studio di tali Indicatori è affiancato all’analisi delle spore di funghi coprofili e delle uova di parassiti. Le in¬formazioni così ottenuteche permettono di individuare e comprendere meglio le attività umane come l’allevamento di bestiame e la pastorizia.Sono qui illustrati due casi studio (progetto PICAR - PRIN08): A - Piano Locce, in area montana (L’Aquila-Abruzzo), B - Valle del Bradano, in contesti archeologici (Basilicata). A - La ricostruzione paleoambientale di Piano Locce, basata sull’analisi pollinica, ha permesso di ricostruire la storia del paesaggio vegetale a partire da 36.000 anni dal presente.Prima dell’Olocene, la conca di Piano Locce è caratterizza da una vegetazione a steppa nella quale, nei momenti di minor rigidità del clima, erbivori selvatici pascolano liberamente. Questa ipotesi è sostenuta dall’associazione di spore di funghi coprofili con uova di parassiti intestinali (Dicrocoelium) e ammassi di granuli pollinici o“pollen clumps”. Durante l’Olocene, le spore di coprofili sono sempre presenti con un andamento oscillante ma tendenzialmente in crescita. Il loro incremento percentuale, che si verifica in alcuni momenti dell’Olocene, suggerisce un utilizzo della conca anche da parte di animali domestici. I due picchi che si osservano nella parte più superficiale della sequenza sono messi in relazione con la notevole presenza di ovini legata al fenomeno della transumanza che si sviluppa durante il periodo romano e medievale. B - La Valle del Bradano è caratterizzata da una notevole ricchezza di siti archeologici che vanno dall’età del Bronzo all’età Medievale. Tra essi Difesa San Biagio e Altojanni hanno restituito evidenze di pratiche di pastorizia/allevamento nell’area durante i periodi ellenistico, romano e medievale. In particolare, polline di Cichorioideae, Chenopodiaceae e Brassicaceae, assieme a spore fungine di coprofili quali Sor¬daria tipo, Sporormiella e Podospora tipo, segnano la prevalenza di attività pastorale durante il periodo ellenistico a San Biagio. Una maggiore biodiversità caratterizza le fasi cronologiche di Altojanni, dove gli spettri pollinici risultano dominati da Asteraceae e Poaceae. Alle spore di Sordaria tipo e Podospora tipo si aggiungono spore di funghi con diversa ecologia quali Chaetomium e Valsaria variospora tipo. Il contesto ambientale e microarcheobotanico sono in accordo con le evidenze archeologiche che, per questo sito, documentano la presenza di aggeri che delimitavano spazi nei quali gli animali domestici, probabilmente bovini, stabulavano durante il periodo medievale.
2012
La lana nella Cisalpina romana
Padova-Verona
18-20 maggio 2011
30
245
251
Torri, Paola; Florenzano, Assunta; Montecchi, Maria Chiara; A., Miola; Mercuri, Anna Maria
Indicatori microscopici di pascolo per ricostruzioni di paleoeconomia e paleoambiente: polline, spore di funghi coprofili e uova di parassiti / Torri, Paola; Florenzano, Assunta; Montecchi, Maria Chiara; A., Miola; Mercuri, Anna Maria. - STAMPA. - 30:(2012), pp. 245-251. (Intervento presentato al convegno La lana nella Cisalpina romana tenutosi a Padova-Verona nel 18-20 maggio 2011).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

Licenza Creative Commons
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/754450
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact