L’obiettivo del contributo è quello di comprendere attraverso quali strutture operative operi concretamente la banca in qualità di impresa multiprodotto attiva su un fronte più o meno ampio di prodotti-servizi e attraverso un gruppo più o meno ampio di aziende.Si tratta peraltro di un'occasione per riproporre un tema fondamentale dell'economia dell'intermediazione e cioè se esista un nesso causale fra struttura organizzativa, morfologia del sistema finanziario ed efficienza in senso microeconomico e macroeconomico. Su questo punto è bene ricordare subito che né la ricerca storica, né quella economica hanno portato ad una risposta univoca, anzi proprio l'impossibilità di stabilire in assoluto la positività di un modello organizzativo rispetto ad altri possibili, rende importante analizzare la morfologia del sistema creditizio con particolare riferimento ai modelli organizzativi assunti dagli intermediari nei vari contesti istituzionali, quindi l'alternativa tra la forma del gruppo plurifunzionale e quella multidivisionale tipica della cosiddetta banca universale. L’obiettivo del lavoro è quindi l’analisi del rapporto tra strategia di diversificazione e struttura organizzativa (nesso diversificazione-modello organizzativo). Lo studio è articolato in tre parti. Nella prima viene offerto un inquadramento teorico sul tema della scelta degli assetti organizzativi bancari con particolare riferimento ai problemi di diversificazione produttiva. Nella seconda parte, vengono analizzati i tratti caratteristici dei due principali modelli organizzativi della diversificazione: la banca universale e il gruppo plurifunzionale. La terza parte del capitolo, infine, è dedicata all’analisi del tema in oggetto relativamente al caso italiano.

Il modello organizzativo: banca mista, banca universale e gruppo polifunzionale / Vezzani, Paola. - STAMPA. - (1996), pp. 569-609.

Il modello organizzativo: banca mista, banca universale e gruppo polifunzionale

VEZZANI, Paola
1996

Abstract

L’obiettivo del contributo è quello di comprendere attraverso quali strutture operative operi concretamente la banca in qualità di impresa multiprodotto attiva su un fronte più o meno ampio di prodotti-servizi e attraverso un gruppo più o meno ampio di aziende.Si tratta peraltro di un'occasione per riproporre un tema fondamentale dell'economia dell'intermediazione e cioè se esista un nesso causale fra struttura organizzativa, morfologia del sistema finanziario ed efficienza in senso microeconomico e macroeconomico. Su questo punto è bene ricordare subito che né la ricerca storica, né quella economica hanno portato ad una risposta univoca, anzi proprio l'impossibilità di stabilire in assoluto la positività di un modello organizzativo rispetto ad altri possibili, rende importante analizzare la morfologia del sistema creditizio con particolare riferimento ai modelli organizzativi assunti dagli intermediari nei vari contesti istituzionali, quindi l'alternativa tra la forma del gruppo plurifunzionale e quella multidivisionale tipica della cosiddetta banca universale. L’obiettivo del lavoro è quindi l’analisi del rapporto tra strategia di diversificazione e struttura organizzativa (nesso diversificazione-modello organizzativo). Lo studio è articolato in tre parti. Nella prima viene offerto un inquadramento teorico sul tema della scelta degli assetti organizzativi bancari con particolare riferimento ai problemi di diversificazione produttiva. Nella seconda parte, vengono analizzati i tratti caratteristici dei due principali modelli organizzativi della diversificazione: la banca universale e il gruppo plurifunzionale. La terza parte del capitolo, infine, è dedicata all’analisi del tema in oggetto relativamente al caso italiano.
1996
La banca come impresa
8815055762
Il mulino
ITALIA
Il modello organizzativo: banca mista, banca universale e gruppo polifunzionale / Vezzani, Paola. - STAMPA. - (1996), pp. 569-609.
Vezzani, Paola
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