"La giovinezza di Achille" (The Youth of Achilles) è un testo di Frazer, fondatore dell'antropologia moderna, che appare per la prima volta in traduzione italiana. Frazer spiegava l’usanza parentale di occultare un ragazzino sotto le spoglie di una ragazzina come un espediente per preservare la discendenza maschile dagli spiriti malvagi. E qui l'autore faceva una scoperta sulla madre di Achille. La nereide Teti prima di riuscire a rendere invulnerabile il piccolo Achille bagnandolo nelle acque dello Stige, aveva già tentato l’esperimento con i fratelli maggiori di costui, immergendoli invece nelle fiamme, e però provocandone la morte. La questione appare particolarmente significativa e attuale, perché pare cogliere un inatteso rapporto fra il mito ancestrale e il fenomeno patologica di talune madri assassine dei nostri tempi. Assassine vittime di un Ego allarmato, ma in qualche modo anche vestali di riti cruenti a scopo salvifico. La piscopatologia ha parlato infatti di “omicidio altruistico” nel caso di quelle donne che hanno ucciso i propri figli nell’intento di sottrarli ad un mondo che al loro sguardo deformante risultava ostile. La via del sacrificio per acqua, simile e opposta al battesimo, impiegata per Achille (il quale non ci guadagnò altro che la mortalità concentrata in un unico punto anatomico), sembra dalle infanticide preferita a quella ancora più antica del sacrificio per fuoco, forse perché, in definitiva, assume il senso di un’inversione della nascita e quindi di rigenerazione.

La giovinezza di Achille / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 13:(2002), pp. 35-40.

La giovinezza di Achille

SCARPELLI, Giacomo
2002

Abstract

"La giovinezza di Achille" (The Youth of Achilles) è un testo di Frazer, fondatore dell'antropologia moderna, che appare per la prima volta in traduzione italiana. Frazer spiegava l’usanza parentale di occultare un ragazzino sotto le spoglie di una ragazzina come un espediente per preservare la discendenza maschile dagli spiriti malvagi. E qui l'autore faceva una scoperta sulla madre di Achille. La nereide Teti prima di riuscire a rendere invulnerabile il piccolo Achille bagnandolo nelle acque dello Stige, aveva già tentato l’esperimento con i fratelli maggiori di costui, immergendoli invece nelle fiamme, e però provocandone la morte. La questione appare particolarmente significativa e attuale, perché pare cogliere un inatteso rapporto fra il mito ancestrale e il fenomeno patologica di talune madri assassine dei nostri tempi. Assassine vittime di un Ego allarmato, ma in qualche modo anche vestali di riti cruenti a scopo salvifico. La piscopatologia ha parlato infatti di “omicidio altruistico” nel caso di quelle donne che hanno ucciso i propri figli nell’intento di sottrarli ad un mondo che al loro sguardo deformante risultava ostile. La via del sacrificio per acqua, simile e opposta al battesimo, impiegata per Achille (il quale non ci guadagnò altro che la mortalità concentrata in un unico punto anatomico), sembra dalle infanticide preferita a quella ancora più antica del sacrificio per fuoco, forse perché, in definitiva, assume il senso di un’inversione della nascita e quindi di rigenerazione.
2002
The Youth of Achilles
J.G. Frazer
13
35
40
La giovinezza di Achille / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 13:(2002), pp. 35-40.
Scarpelli, Giacomo
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