Galileo costruì il primo cannocchiale per impiego astronomico il 25 agosto del l609. Un anno dopo, nell'opuscolo Sidereus nuncius darà riscontro delle straordinarie scoperte da lui compiute dietro l'oculare: dai monti della Luna alla "congerie di minutissime stelle" della Via Lattea, dalle luminescenze delle Pleiadi e di Orione ai quattro satelliti di Giove. L'esplorazione telescopica del cosmo era stata dischiusa da quel lungo apparecchio. È tuttavia innegabile che ancora oggi, per quanto si assista al trionfo dell'osservazione teleradioastronomica, l'uomo non ha rinunciato a scrutare con il naturale strumento dell'occhio nudo i corpi e le traiettorie siderali. Rimane un anelito mai acquietato, il bisogno ancestrale di comprendere l'universo senza la mediazione della tecnologia. Fu Aristotele ad affermare che i primi dèi dell'umanità furono gli astri. Nell'articolo si riferisce di alcune culture (come i Dogon del Mali) che hanno conseguito conoscenze astronomiche senza la tecnologia. Un altro sorprendente precorritore fu Jonathan Swift. Talvolta l'immaginazione creativa costituisce una temibile rivale dell'indagine scientifica. Una delle più convincenti spiegazioni della teoria eliocentrica e della luminosità riflessa dei pianeti fu Sopra il candore della Luna, una lettera indirizzata a Leopoldo di Toscana da Galileo quando, ormai quasi cieco, aveva messo via per sempre il telescopio.

Cacciatori di stelle / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 4:(1998), pp. 30-34.

Cacciatori di stelle

SCARPELLI, Giacomo
1998

Abstract

Galileo costruì il primo cannocchiale per impiego astronomico il 25 agosto del l609. Un anno dopo, nell'opuscolo Sidereus nuncius darà riscontro delle straordinarie scoperte da lui compiute dietro l'oculare: dai monti della Luna alla "congerie di minutissime stelle" della Via Lattea, dalle luminescenze delle Pleiadi e di Orione ai quattro satelliti di Giove. L'esplorazione telescopica del cosmo era stata dischiusa da quel lungo apparecchio. È tuttavia innegabile che ancora oggi, per quanto si assista al trionfo dell'osservazione teleradioastronomica, l'uomo non ha rinunciato a scrutare con il naturale strumento dell'occhio nudo i corpi e le traiettorie siderali. Rimane un anelito mai acquietato, il bisogno ancestrale di comprendere l'universo senza la mediazione della tecnologia. Fu Aristotele ad affermare che i primi dèi dell'umanità furono gli astri. Nell'articolo si riferisce di alcune culture (come i Dogon del Mali) che hanno conseguito conoscenze astronomiche senza la tecnologia. Un altro sorprendente precorritore fu Jonathan Swift. Talvolta l'immaginazione creativa costituisce una temibile rivale dell'indagine scientifica. Una delle più convincenti spiegazioni della teoria eliocentrica e della luminosità riflessa dei pianeti fu Sopra il candore della Luna, una lettera indirizzata a Leopoldo di Toscana da Galileo quando, ormai quasi cieco, aveva messo via per sempre il telescopio.
1998
4
30
34
Cacciatori di stelle / Scarpelli, Giacomo. - In: APERTURE. - ISSN 2037-2558. - STAMPA. - 4:(1998), pp. 30-34.
Scarpelli, Giacomo
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