Recensione di un importante testo di antropologia. Gli esploratori preistorici del Pacifico percorrevano fino a centocinquanta miglia marine in ventiquattrore. Ma il criterio nautico cruciale era quello dell’intervisibilità tra le nuove isole raggiunte e le isole ancora da raggiungere, per creare una sorta di corridoio dello sguardo, di fondamentale importanza sia per la localizzazione delle successive mète di popolamento, sia per garantire la sopravvivenza al navigante. Grazie a una serie di corridoi pelagici e alla congerie di artifici di navigazione alternativi, quegli “argonauti del Pacifico occidentale” - come li avrebbe chiamati Malinowski - riuscirono a spingersi, ormai nel 1500 a.C., sino alle più distanti longitudini polinesiane.
G. Irwin, The Prehistoric Exploration and Colonisation of the Pacific / Scarpelli, Giacomo. - In: NUNCIUS. - ISSN 0394-7394. - STAMPA. - 10(1995), pp. 405-407.
Data di pubblicazione: | 1995 |
Titolo: | G. Irwin, The Prehistoric Exploration and Colonisation of the Pacific |
Autore/i: | Scarpelli, Giacomo |
Autore/i UNIMORE: | |
Rivista: | |
Pagina iniziale: | 405 |
Pagina finale: | 407 |
Citazione: | G. Irwin, The Prehistoric Exploration and Colonisation of the Pacific / Scarpelli, Giacomo. - In: NUNCIUS. - ISSN 0394-7394. - STAMPA. - 10(1995), pp. 405-407. |
Tipologia | Recensione in Rivista |
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