Rilevanti furono per la formazione, gli interessi culturali e la carriera di Francesco Malaguzzi Valeri, gli anni tra il 1888 e il 1890 trascorsi a Roma dove ebbe la possibilità di essere in contatto con Adolfo Venturi appena trasferito a Roma e di assistere più da vicino alla problematica italiana post-unitaria relativa alla riscoperta, alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico nazionale in un anno, il 1888, di particolare interesse per la cultura artistica nazionale nel quale peraltro si andavano individuando i confini disciplinari della ricerca storico-artistica e la sua peculiarità all’interno del più vasto panorama delle discipline storiche.Ritornato a Reggio Emilia Malaguzzi Valeri evidenziò il suo interesse per le ricerche d’archivio, sostenuto dalla convinzione della loro importanza per la ricostruzione storica dell’arte anche per la necessità di rivedere, correggere e completare i materiali documentari fino ad allora noti, sulla traccia della tradizione erudita emiliana, che dal Settecento muratoriano andava agli studi coltivati dalle Deputazioni di storia patria. Negli anni tra il 1891 e il 1895 si dedicò a ricerche di nuovi documenti sugli artisti reggiani con specifica attenzione a quelli attivi tra il Trecento e il Cinquecento, periodo considerato, alla fine dell’Ottocento, tra i più creativi della civiltà artistica, e alla pubblicazione della storia e produzione monetale di due importanti zecche, quella di Reggio Emilia e quella di Bologna.
Francesco Malaguzzi Valeri: le ricerche storico-artistiche a Reggio Emilia / Corradini, Elena. - In: ARTE LOMBARDA. - ISSN 0004-3443. - STAMPA. - 154:(2014), pp. 10-29. (Intervento presentato al convegno Francesco Malaguzzi Valeri (1867-1928). Tra storiografia artistica, museo e tutela tenutosi a Milano, Bologna nel 19-21 Ottobre 2011).
Francesco Malaguzzi Valeri: le ricerche storico-artistiche a Reggio Emilia
CORRADINI, Elena
2014
Abstract
Rilevanti furono per la formazione, gli interessi culturali e la carriera di Francesco Malaguzzi Valeri, gli anni tra il 1888 e il 1890 trascorsi a Roma dove ebbe la possibilità di essere in contatto con Adolfo Venturi appena trasferito a Roma e di assistere più da vicino alla problematica italiana post-unitaria relativa alla riscoperta, alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico nazionale in un anno, il 1888, di particolare interesse per la cultura artistica nazionale nel quale peraltro si andavano individuando i confini disciplinari della ricerca storico-artistica e la sua peculiarità all’interno del più vasto panorama delle discipline storiche.Ritornato a Reggio Emilia Malaguzzi Valeri evidenziò il suo interesse per le ricerche d’archivio, sostenuto dalla convinzione della loro importanza per la ricostruzione storica dell’arte anche per la necessità di rivedere, correggere e completare i materiali documentari fino ad allora noti, sulla traccia della tradizione erudita emiliana, che dal Settecento muratoriano andava agli studi coltivati dalle Deputazioni di storia patria. Negli anni tra il 1891 e il 1895 si dedicò a ricerche di nuovi documenti sugli artisti reggiani con specifica attenzione a quelli attivi tra il Trecento e il Cinquecento, periodo considerato, alla fine dell’Ottocento, tra i più creativi della civiltà artistica, e alla pubblicazione della storia e produzione monetale di due importanti zecche, quella di Reggio Emilia e quella di Bologna.File | Dimensione | Formato | |
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