Un progetto per la valorizzazione del considerevole materiale iconografico del Fondo Sereni è stato organizzato nell’ambito del master in Catalogazione Informatica per la valorizzazione dei beni culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia (www.cibec.unimore.it). La grande quantità di materiale iconografico che Emilio Sereni aveva selezionato e raccolto per le sue pubblicazioni, circa 2800 tra fotografie, stampe, negativi, cartoline, riproduzioni di opere d’arte e di materiale cartografico di vario genere, è stato riordinato, inventariato e digitalizzato nell’ambito della prima fase del progetto: questo materiale risulta fondamentale per una rilettura critica e per approfondimenti dei suoi testi. Di grandissimo interesse risultano sia le riproduzioni fotografiche mai pubblicate, sul retro delle quali Sereni ha accuratamente annotato le proprie riflessioni preliminari alla stesura dei propri testi, sia quelle fonti iconografiche, per la maggior parte riproduzioni di opere d’arte: si tratta che, come lo stesso Sereni afferma nella prefazione del suo libro, di “abbondanti materiali relativi alla storia degli allevamenti, delle culture, delle tecniche e del lavoro agricolo del nostro paese, alcune migliaia almeno di particolari iconografici relativi al più specifico oggetto di questa nostra indagine”(*).L’avere a disposizioni tutte le immagini utilizzate da Sereni per documentare e studiare il paesaggio agrario è punto di partenza fondamentale approfondire le sue riflessioni e per renderle disponibili a quel “largo pubblico” a cui erano state purtroppo necessariamente sottratte, con grande rammarico dello stesso Sereni da lui espresso nella stessa prefazione del suo libro, per esigenze editoriali.Il completamento della seconda e della terza fase del progetto prevedono sia lo studio e la contestualizzazione delle immagini sia il loro inserimento nella banca dati informatizzata realizzata attraverso l’utilizzo del tracciato standard informatizzato della scheda F per i beni fotografici previsto dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di cui darà conto Massimo Cingolani nella sua relazione. Il prosieguo di queste due fasi consentirà di avviare una quarta fase che preveda un incremento delle stesse in primo luogo sia con immagini che con documenti di altri archivi del territorio (ad esempio i fondamentali archivi dei Consorzi di Bonifica) sia con immagini contemporanee dei diversi paesaggi agrari per costruire articolati percorsi di narrazione e visita dei diversi paesaggi agrari italiani attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi multimediali e interattivi. Questi percorsi di narrazione e visita potrebbero prendere l’avvio proprio dai paesaggi agrari del nostro territorio per estendersi poi a quelli di tutta la Pianura Padana e allargarsi poi su tutto il territorio italiano, così come era nelle intenzioni di Emilio Sereni. Questi percorsi dovranno tener conto degli aspetti storici del paesaggio agrario e delle sue mutazioni, di tutte le sue molteplici implicazioni storico-culturali, sociali, economiche. Attraverso conoscenze mirate e suggestive, aiuteranno quel “largo pubblico” che Sereni voleva coinvolgere a superare la distanza che lo separa dal paesaggio agrario e dalle sue trasformazioni, realizzando esperienze di visita più complete, coinvolgenti e empatiche entro il territorio. In particolare l’utilizzo della realtà aumentata consentirà di fornire una maggiore visibilità attraverso una serie di contenuti nuovi e appositamente predisposti attraverso la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni.La realtà aumentata permetterà di oltrepassare in tempo reale i confini tra realtà e virtuale, potenziando la realtà aggiungendo contenuti virtuali e interattivi in tempo reale: grazie a particolari dispositivi di rendering e tracciamento consentirà di aumentare la realtà con spettacolari elementi multimediali e interattivi in risposta ad azioni umane. Verranno infatti generati quindi iperambienti, tridimensionali e interattivi, fatti di oggetti reali e oggetti virtuali nei quali le persone saranno immerse attraverso una varietà di informazioni aggiuntive:non solo testi, brevi filmati, immagini tridimensionali, statiche o in movimento, ma anche informazioni pratiche su strutture ricettive, eventi, con cui può sarà possibile anche interagire attraverso dispositivi mobili come i telefonini di ultima generazione.

L’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e interattive per raccontare e rileggere La storia del paesaggio agrario italiano attraverso l’utilizzo del materiale iconografico conservato nel Fondo Sereni presso la Biblioteca-Archivio Emilio Sereni di Gattatico / Corradini, Elena. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 5-5. (Intervento presentato al convegno N/A tenutosi a Gattatico (RE) nel 10-12 novembre 2011).

L’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e interattive per raccontare e rileggere La storia del paesaggio agrario italiano attraverso l’utilizzo del materiale iconografico conservato nel Fondo Sereni presso la Biblioteca-Archivio Emilio Sereni di Gattatico

CORRADINI, Elena
2011

Abstract

Un progetto per la valorizzazione del considerevole materiale iconografico del Fondo Sereni è stato organizzato nell’ambito del master in Catalogazione Informatica per la valorizzazione dei beni culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia (www.cibec.unimore.it). La grande quantità di materiale iconografico che Emilio Sereni aveva selezionato e raccolto per le sue pubblicazioni, circa 2800 tra fotografie, stampe, negativi, cartoline, riproduzioni di opere d’arte e di materiale cartografico di vario genere, è stato riordinato, inventariato e digitalizzato nell’ambito della prima fase del progetto: questo materiale risulta fondamentale per una rilettura critica e per approfondimenti dei suoi testi. Di grandissimo interesse risultano sia le riproduzioni fotografiche mai pubblicate, sul retro delle quali Sereni ha accuratamente annotato le proprie riflessioni preliminari alla stesura dei propri testi, sia quelle fonti iconografiche, per la maggior parte riproduzioni di opere d’arte: si tratta che, come lo stesso Sereni afferma nella prefazione del suo libro, di “abbondanti materiali relativi alla storia degli allevamenti, delle culture, delle tecniche e del lavoro agricolo del nostro paese, alcune migliaia almeno di particolari iconografici relativi al più specifico oggetto di questa nostra indagine”(*).L’avere a disposizioni tutte le immagini utilizzate da Sereni per documentare e studiare il paesaggio agrario è punto di partenza fondamentale approfondire le sue riflessioni e per renderle disponibili a quel “largo pubblico” a cui erano state purtroppo necessariamente sottratte, con grande rammarico dello stesso Sereni da lui espresso nella stessa prefazione del suo libro, per esigenze editoriali.Il completamento della seconda e della terza fase del progetto prevedono sia lo studio e la contestualizzazione delle immagini sia il loro inserimento nella banca dati informatizzata realizzata attraverso l’utilizzo del tracciato standard informatizzato della scheda F per i beni fotografici previsto dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di cui darà conto Massimo Cingolani nella sua relazione. Il prosieguo di queste due fasi consentirà di avviare una quarta fase che preveda un incremento delle stesse in primo luogo sia con immagini che con documenti di altri archivi del territorio (ad esempio i fondamentali archivi dei Consorzi di Bonifica) sia con immagini contemporanee dei diversi paesaggi agrari per costruire articolati percorsi di narrazione e visita dei diversi paesaggi agrari italiani attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi multimediali e interattivi. Questi percorsi di narrazione e visita potrebbero prendere l’avvio proprio dai paesaggi agrari del nostro territorio per estendersi poi a quelli di tutta la Pianura Padana e allargarsi poi su tutto il territorio italiano, così come era nelle intenzioni di Emilio Sereni. Questi percorsi dovranno tener conto degli aspetti storici del paesaggio agrario e delle sue mutazioni, di tutte le sue molteplici implicazioni storico-culturali, sociali, economiche. Attraverso conoscenze mirate e suggestive, aiuteranno quel “largo pubblico” che Sereni voleva coinvolgere a superare la distanza che lo separa dal paesaggio agrario e dalle sue trasformazioni, realizzando esperienze di visita più complete, coinvolgenti e empatiche entro il territorio. In particolare l’utilizzo della realtà aumentata consentirà di fornire una maggiore visibilità attraverso una serie di contenuti nuovi e appositamente predisposti attraverso la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni.La realtà aumentata permetterà di oltrepassare in tempo reale i confini tra realtà e virtuale, potenziando la realtà aggiungendo contenuti virtuali e interattivi in tempo reale: grazie a particolari dispositivi di rendering e tracciamento consentirà di aumentare la realtà con spettacolari elementi multimediali e interattivi in risposta ad azioni umane. Verranno infatti generati quindi iperambienti, tridimensionali e interattivi, fatti di oggetti reali e oggetti virtuali nei quali le persone saranno immerse attraverso una varietà di informazioni aggiuntive:non solo testi, brevi filmati, immagini tridimensionali, statiche o in movimento, ma anche informazioni pratiche su strutture ricettive, eventi, con cui può sarà possibile anche interagire attraverso dispositivi mobili come i telefonini di ultima generazione.
2011
N/A
Gattatico (RE)
10-12 novembre 2011
Corradini, Elena
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