Il saggio illustra come la percezione del colore di pelle di un individuo non sia un atto spontaneo e semplicemente fisico, ovvero naturale, ma come sia determinato da fattori culturali e politici, nonché dal contesto storico. Attraverso alcuni esempi storici ed etnografici, si dimostra come la (auto)percezione del colore di un individuo avvenga sulla base della classificazione dell'individuo in quanto appartenente a un gruppo sociale, di come essa possa variare nel corso del tempo, e soprattutto di come l'ideologia razzista abbia determinato i contenuti delle classificazioni di colore.
Colore. Si vede e non si vede / RIBEIRO COROSSACZ, Valeria. - STAMPA. - (2012), pp. 59-63.
Data di pubblicazione: | 2012 |
Titolo: | Colore. Si vede e non si vede. |
Autore/i: | RIBEIRO COROSSACZ, Valeria |
Autore/i UNIMORE: | |
Titolo del libro: | Femministe a parole. Grovigli da districare |
ISBN: | 9788823016491 |
Editore: | Ediesse |
Nazione editore: | ITALIA |
Citazione: | Colore. Si vede e non si vede / RIBEIRO COROSSACZ, Valeria. - STAMPA. - (2012), pp. 59-63. |
Tipologia | Capitolo/Saggio |
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