Sottolineata la molteplicità di approcci che caratterizzano lo studio del tema, dalla storia delle operazioni belliche a quella delle istituzioni militari, dallo studio della finanza pubblica alla storia d’impresa, il saggio individua tre aspetti essenziali del caso italiano: in primo luogo gli studi dedicati alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla spesa pubblica per l’acquisto e produzione di armamenti, passando in rassegna la produzione storiografica sulla nascita e sviluppo delle imprese nazionali che svolsero un ruolo di primo piano nella produzione di armamenti.Uno snodo importantissimo è rappresentato dalle vicende della Grande Guerra, primo conflitto industriale della storia, che costituì per molti gruppi industriali un momento decisivo di affermazione e consolidamento, nel quadro più generale di un’economia nazionale la cui originaria vocazione agricola cominciò ad essere messa in secondo piano rispetto al ruolo – e agli interessi – del settore secondario.L’ultima parte del saggio è dedicata agli esiti della preparazione bellica del fascismo, oscillante fra le aspirazioni ad una politica di potenza, guidata da un regime totalitario, e una realtà che, accanto ai limiti oggettivi legati alle dimensioni dell’apparato produttivo e alla povertà di risorse interne, scontò anche l’incapacità del regime di attuare un’effettiva mobilitazione totale della società e dell’apparato produttivo. Un fallimento che si tradusse in una condotta della guerra caratterizzata da umilianti scacchi militari, l’invasione del paese e la sua divisione fra eserciti occupanti in lotta fra loro.
La storia economica della guerra contemporanea / DEGLI ESPOSTI, Fabio. - STAMPA. - 10:(2011), pp. 297-314.
La storia economica della guerra contemporanea
DEGLI ESPOSTI, Fabio
2011
Abstract
Sottolineata la molteplicità di approcci che caratterizzano lo studio del tema, dalla storia delle operazioni belliche a quella delle istituzioni militari, dallo studio della finanza pubblica alla storia d’impresa, il saggio individua tre aspetti essenziali del caso italiano: in primo luogo gli studi dedicati alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla spesa pubblica per l’acquisto e produzione di armamenti, passando in rassegna la produzione storiografica sulla nascita e sviluppo delle imprese nazionali che svolsero un ruolo di primo piano nella produzione di armamenti.Uno snodo importantissimo è rappresentato dalle vicende della Grande Guerra, primo conflitto industriale della storia, che costituì per molti gruppi industriali un momento decisivo di affermazione e consolidamento, nel quadro più generale di un’economia nazionale la cui originaria vocazione agricola cominciò ad essere messa in secondo piano rispetto al ruolo – e agli interessi – del settore secondario.L’ultima parte del saggio è dedicata agli esiti della preparazione bellica del fascismo, oscillante fra le aspirazioni ad una politica di potenza, guidata da un regime totalitario, e una realtà che, accanto ai limiti oggettivi legati alle dimensioni dell’apparato produttivo e alla povertà di risorse interne, scontò anche l’incapacità del regime di attuare un’effettiva mobilitazione totale della società e dell’apparato produttivo. Un fallimento che si tradusse in una condotta della guerra caratterizzata da umilianti scacchi militari, l’invasione del paese e la sua divisione fra eserciti occupanti in lotta fra loro.Pubblicazioni consigliate
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