Il lavoro discute due aspetti dei segnali di rappresentazione e ricostruzione di discorsi (RRD) particolarmente problematici per il trattamento automatico: 1) la loro frequente «indiscretezza», corrispondendo spesso a una rete di segnali non specializzati distribuiti nel testo; 2) la loro frequente natura «parassitaria», il corrispondere cioè a estensioni semantiche e funzionali (basate su sollecitazione di inferenze) di un significato primario non direttamente collegato alla RRD (cf. it. tipo e ingl. like). La RRD è sempre un’azione consapevole da parte del locutore e anche il segnale meno esplicito di RRD viene usato per essere riconosciuto dall’interlocutore. È quindi necessario postulare un continuum di segnali di RRD dai più espliciti (non richiedenti particolare lavoro interpretativo) ai più impliciti (richiedenti maggior lavoro interpretativo). Questi ultimi possono essere spesso definiti (sulle orme di Grice) segnali di RRD non convenzionali o conversazionali, talvolta parzialmente generalizzabili e talvolta non generalizzabili.
I segnali indiscreti: il riconoscimento della rappresentazione e ricostruzione di discorsi (o discorso riportato) / Calaresu, Emilia Maria. - STAMPA. - 178:(2013), pp. 81-98. [10.3726/978-3-0351-0583-4]
I segnali indiscreti: il riconoscimento della rappresentazione e ricostruzione di discorsi (o discorso riportato)
CALARESU, Emilia Maria
2013
Abstract
Il lavoro discute due aspetti dei segnali di rappresentazione e ricostruzione di discorsi (RRD) particolarmente problematici per il trattamento automatico: 1) la loro frequente «indiscretezza», corrispondendo spesso a una rete di segnali non specializzati distribuiti nel testo; 2) la loro frequente natura «parassitaria», il corrispondere cioè a estensioni semantiche e funzionali (basate su sollecitazione di inferenze) di un significato primario non direttamente collegato alla RRD (cf. it. tipo e ingl. like). La RRD è sempre un’azione consapevole da parte del locutore e anche il segnale meno esplicito di RRD viene usato per essere riconosciuto dall’interlocutore. È quindi necessario postulare un continuum di segnali di RRD dai più espliciti (non richiedenti particolare lavoro interpretativo) ai più impliciti (richiedenti maggior lavoro interpretativo). Questi ultimi possono essere spesso definiti (sulle orme di Grice) segnali di RRD non convenzionali o conversazionali, talvolta parzialmente generalizzabili e talvolta non generalizzabili.File | Dimensione | Formato | |
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