Il saggio discute deille possibilità e dei limiti dell'antropomorfismo nel trattare degli animali e dei loro diritti. Sostiene l'inevitabilità biologica dell'antropomorfismo e mosta come esso sia presente anche nelle trattazioni che si presentano come oggettive. Documenta le tesi sostenute con letteratura relativa al tema del dolore e della sofferenza. Conclude sostenendo che l'antropomorfismo non deve essere demonizzato (anche perché non è possibile), ma gestito criticamente. Ciò non comporta affatto insensibilità alle sofferenze degli animali, poiché: 1) la "simpatia" è essa stessa di origine bioevolutiva, dunque "naturale"; 2) la "simpatia" è la linfa di ogni atteggiamento etico, quale che sia la sua sfera di esercizio. Si criticano le etiche animalistiche estreme in quanto dilatano massimalisticamente il campo dell'etica fino a inaridire la forza della simpatia.
Passaggi antropomorfici. Attribuzioni, simpatie, velleità / LA VERGATA, Antonello. - STAMPA. - 9(2011), pp. 203-228.
Data di pubblicazione: | 2011 |
Titolo: | Passaggi antropomorfici. Attribuzioni, simpatie, velleità |
Autore/i: | LA VERGATA, Antonello |
Autore/i UNIMORE: | |
Titolo del libro: | Passaggi. Pianta, animale, uomo. |
ISBN: | 9788857507408 |
Editore: | Mimesis |
Nazione editore: | ITALIA |
Citazione: | Passaggi antropomorfici. Attribuzioni, simpatie, velleità / LA VERGATA, Antonello. - STAMPA. - 9(2011), pp. 203-228. |
Tipologia | Capitolo/Saggio |
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