Secondo Aghion at al. (2007, 2008, 2010), la performance di ricerca degli atenei è positivamente correlata all'ammontare complessivo di risorse a disposizione. In questo lavoro si discute il tema del finanziamento dell’università italiana utilizzando un approccio comparato: i bilanci delle università inglesi vengono confrontati con i bilanci delle università italiane. I dati si riferiscono al 2007/08. Lo scopo è comprendere se e in quale misura il sistema universitario italiano è sotto-finanziato prendendo come riferimento uno dei migliori sistemi universitari al mondo. Queste le principali conclusioni. Il sistema universitario inglese dispone di molte più risorse finanziarie rispetto a quello italiano. Le risorse provengono da diverse fonti, pubbliche e private. Se si pesano correttamente gli studenti fuori-corso, non emergono differenze apprezzabili nel finanziamento pubblico corrente tra i due sistemi (FFO e Recurrent Grants). Esistono tuttavia differenze rilevanti nella quota del finanziamento ordinario distribuita su base competitiva dopo una valutazione della qualità della ricerca. Il divario nelle risorse complessive a disposizione dipende soprattutto da altre due voci: le tasse pagate dagli studenti e il finanziamento della ricerca. Su quest’ultimo terreno, il divario non è solo quantitativo ma anche qualitativo. In Inghilterra, le entrate per la ricerca in rapporto al finanziamento pubblico corrente ammontano al 50%, mentre in Italia al 21%. Il divario è dovuto soprattutto al totale delle risorse pubbliche destinate alla ricerca universitaria, che risulta in Inghilterra 12,5 volte maggiore rispetto a quanto distribuito in Italia. Non vi è solo una differenza di quantità tra i due sistemi: in Inghilterra, ben due terzi dei fondi complessivi disponibili per la ricerca vengono allocati attraverso bandi aperti e competitivi, contro appena un quarto in Italia. La scarsità di finanziamenti e il ruolo limitato degli effetti incentivanti propri dei sistemi competitivi di allocazione delle risorse possono contribuire a spiegare il deludente posizionamento nelle classifiche internazionali delle università italiane.
Paba, Sergio. "Il finanziamento dell'università italiana. Un confronto con l'Inghilterra usando i bilanci degli atenei" Working paper, MATERIALI DI DISCUSSIONE, Dipartimento di Economia Politica - Università di Modena e Reggio Emilia, 2009. https://doi.org/10.25431/11380_707536
Il finanziamento dell'università italiana. Un confronto con l'Inghilterra usando i bilanci degli atenei
PABA, Sergio
2009
Abstract
Secondo Aghion at al. (2007, 2008, 2010), la performance di ricerca degli atenei è positivamente correlata all'ammontare complessivo di risorse a disposizione. In questo lavoro si discute il tema del finanziamento dell’università italiana utilizzando un approccio comparato: i bilanci delle università inglesi vengono confrontati con i bilanci delle università italiane. I dati si riferiscono al 2007/08. Lo scopo è comprendere se e in quale misura il sistema universitario italiano è sotto-finanziato prendendo come riferimento uno dei migliori sistemi universitari al mondo. Queste le principali conclusioni. Il sistema universitario inglese dispone di molte più risorse finanziarie rispetto a quello italiano. Le risorse provengono da diverse fonti, pubbliche e private. Se si pesano correttamente gli studenti fuori-corso, non emergono differenze apprezzabili nel finanziamento pubblico corrente tra i due sistemi (FFO e Recurrent Grants). Esistono tuttavia differenze rilevanti nella quota del finanziamento ordinario distribuita su base competitiva dopo una valutazione della qualità della ricerca. Il divario nelle risorse complessive a disposizione dipende soprattutto da altre due voci: le tasse pagate dagli studenti e il finanziamento della ricerca. Su quest’ultimo terreno, il divario non è solo quantitativo ma anche qualitativo. In Inghilterra, le entrate per la ricerca in rapporto al finanziamento pubblico corrente ammontano al 50%, mentre in Italia al 21%. Il divario è dovuto soprattutto al totale delle risorse pubbliche destinate alla ricerca universitaria, che risulta in Inghilterra 12,5 volte maggiore rispetto a quanto distribuito in Italia. Non vi è solo una differenza di quantità tra i due sistemi: in Inghilterra, ben due terzi dei fondi complessivi disponibili per la ricerca vengono allocati attraverso bandi aperti e competitivi, contro appena un quarto in Italia. La scarsità di finanziamenti e il ruolo limitato degli effetti incentivanti propri dei sistemi competitivi di allocazione delle risorse possono contribuire a spiegare il deludente posizionamento nelle classifiche internazionali delle università italiane.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Paba - 0622.pdf
Open access
Tipologia:
AAM - Versione dell'autore revisionata e accettata per la pubblicazione
Dimensione
1.45 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.45 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris