Scopo del lavoro: La riabilitazione mista su denti e impianti presuppone una condizione di parziale edentulia e l’impossibilità di sostituire ogni singolo elemento con un impianto. La complicanza più frequentemente descritta di questa terapia protesica è rappresentata dall’intrusione a scapito del pilastro naturale, la cui causa, secondo la maggior parte degli autori, risiederebbe nella fisiologica differenza di mobilità fra impianto e dente. Scopo del presente contributo è analizzare, in base agli studi longitudinali, le indicazioni al trattamento misto e il diverso comportamento dei due pilastri protesici, dente e impianto. Conclusioni Il successo a lungo termine dipende da alcune considerazioni relative alla situazione anatomica, all’utilizzo di una connessione rigida per evitare l’intrusione del dente, al fatto che gli elementi parodontalmente compromessi e con mobilità elevata non dovrebbero essere uniti rigidamente agli impianti; alla biomeccanica della connessione mista, che può causare il distacco della protesi cementata; e al fatto che, se la protesi è avvitata, la vite si può allentare o fratturare all’interno della corona.
Connessione denti e impianti: Analisi della letteratura / Bortolini, Sergio; Franchi, Irene; Malaguti, Giuliano; M., Franchi; Consolo, Ugo. - In: ITALIAN JOURNAL OF OSSEOINTEGRATION. - ISSN 1593-9936. - STAMPA. - 4:(2004), pp. 147-154.
Connessione denti e impianti: Analisi della letteratura
BORTOLINI, Sergio;FRANCHI, Irene;MALAGUTI, Giuliano;CONSOLO, Ugo
2004
Abstract
Scopo del lavoro: La riabilitazione mista su denti e impianti presuppone una condizione di parziale edentulia e l’impossibilità di sostituire ogni singolo elemento con un impianto. La complicanza più frequentemente descritta di questa terapia protesica è rappresentata dall’intrusione a scapito del pilastro naturale, la cui causa, secondo la maggior parte degli autori, risiederebbe nella fisiologica differenza di mobilità fra impianto e dente. Scopo del presente contributo è analizzare, in base agli studi longitudinali, le indicazioni al trattamento misto e il diverso comportamento dei due pilastri protesici, dente e impianto. Conclusioni Il successo a lungo termine dipende da alcune considerazioni relative alla situazione anatomica, all’utilizzo di una connessione rigida per evitare l’intrusione del dente, al fatto che gli elementi parodontalmente compromessi e con mobilità elevata non dovrebbero essere uniti rigidamente agli impianti; alla biomeccanica della connessione mista, che può causare il distacco della protesi cementata; e al fatto che, se la protesi è avvitata, la vite si può allentare o fratturare all’interno della corona.File | Dimensione | Formato | |
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Prof. Consolo 2004 - 27.pdf
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