John Heritage utilizza il concetto di “formulazione” per indicare un tipo di turno rilevante in interazioni istituzionali, come le interviste radiofoniche o nei tribunali. In queste interazioni, chi ha il ruolo istituzionale di fare domande (intervistatori, avvocati) evita di posizionarsi anche come ricettore della risposta, per lasciare questa posizione agli ascoltatori (pubblico, giudici, giurie). A ciò serve la formulazione di precedenti turni, che ne identifica il nocciolo, lo riassume, lo commenta o lo sviluppa, facilitando così la ricezione dell’ascoltatore. Un’altra caratteristica rilevante della formulazione è che rende il contenuto del turno formulato disponibile per un’ulteriore conversazione. Ian Hutchby riprende il concetto, facendo però “scomparire” l’ascoltatore e evidenziando malfunzionamenti nel rilancio della conversazione. Nella versione di Hutchby, è dunque diverso il riferimento agli interlocutori. In questa presentazione tratto di questo riferimento, osservando l’inclusione della formulazione nell’interazione, un aspetto già evidente nella trattazione di Heritage, quindi nella tripletta che include: 1) il turno o i turni oggetto di formulazione; 2) la formulazione; 3) la reazione alla formulazione (quindi il suo effetto di next positioning). Per questo scopo, utilizzo delle trascrizioni audio e video registrate di interazioni in classi scolastiche e interazioni mediate da interpreti in servizi sanitari, dunque in due contesti istituzionali. In entrambi questi contesti, le formulazioni dei turni precedenti (riassunti, commenti o sviluppi) vanno a beneficio di ascoltatori: 1) nella classe scolastica la formulazione dell’insegnante del turno di uno studente va a beneficio degli altri studenti; 2) nel contesto sanitario, la formulazione dell’interprete dell’azione del medico o del paziente va a beneficio, rispettivamente, del paziente o del medico. L’analisi delle interazioni in questi contesti evidenzia l’importanza per la formulazione (1) dell’orientamento al turno precedente e (2) dell’effetto di proiezione del turno successivo, che può essere di allineamento o di resistenza (come in diversi casi descritti da Hutchy), oppure di rilancio della conversazione (come nei casi descritti da Heritage). Partendo dall’analisi della tripletta, è possibile procedere oltre l’analisi di Heritage, che riguarda gli standard nell’uso delle formulazioni. Le formulazioni sono basate su diversi presupposti culturali (Gumperz) dell’interazione, in particolare nella forma delle aspettative che sono alla base della formulazione: si possono quindi distinguere (1) formulazioni basate su aspettative cognitive (che riguardano la produzione di informazioni), (2) formulazioni basate su aspettative normative (che riguardano il rispetto delle regole) e (3) formulazioni basate su aspettative affettive (che riguardano l’espressione di emozioni). Infine, è anche possibile osservare cambiamenti nel tipo di formulazione correlati al cambiamento delle aspettative.

Le formulazioni in contesti istituzionali: un'analisi linguistica e sociologica / Baraldi, Claudio. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 295-313. (Intervento presentato al convegno terzo congresso internazionale del gruppo di studio sulla comunicazione parlata tenutosi a Napoli nel 23-25 Febbraio 2009).

Le formulazioni in contesti istituzionali: un'analisi linguistica e sociologica

BARALDI, Claudio
2010

Abstract

John Heritage utilizza il concetto di “formulazione” per indicare un tipo di turno rilevante in interazioni istituzionali, come le interviste radiofoniche o nei tribunali. In queste interazioni, chi ha il ruolo istituzionale di fare domande (intervistatori, avvocati) evita di posizionarsi anche come ricettore della risposta, per lasciare questa posizione agli ascoltatori (pubblico, giudici, giurie). A ciò serve la formulazione di precedenti turni, che ne identifica il nocciolo, lo riassume, lo commenta o lo sviluppa, facilitando così la ricezione dell’ascoltatore. Un’altra caratteristica rilevante della formulazione è che rende il contenuto del turno formulato disponibile per un’ulteriore conversazione. Ian Hutchby riprende il concetto, facendo però “scomparire” l’ascoltatore e evidenziando malfunzionamenti nel rilancio della conversazione. Nella versione di Hutchby, è dunque diverso il riferimento agli interlocutori. In questa presentazione tratto di questo riferimento, osservando l’inclusione della formulazione nell’interazione, un aspetto già evidente nella trattazione di Heritage, quindi nella tripletta che include: 1) il turno o i turni oggetto di formulazione; 2) la formulazione; 3) la reazione alla formulazione (quindi il suo effetto di next positioning). Per questo scopo, utilizzo delle trascrizioni audio e video registrate di interazioni in classi scolastiche e interazioni mediate da interpreti in servizi sanitari, dunque in due contesti istituzionali. In entrambi questi contesti, le formulazioni dei turni precedenti (riassunti, commenti o sviluppi) vanno a beneficio di ascoltatori: 1) nella classe scolastica la formulazione dell’insegnante del turno di uno studente va a beneficio degli altri studenti; 2) nel contesto sanitario, la formulazione dell’interprete dell’azione del medico o del paziente va a beneficio, rispettivamente, del paziente o del medico. L’analisi delle interazioni in questi contesti evidenzia l’importanza per la formulazione (1) dell’orientamento al turno precedente e (2) dell’effetto di proiezione del turno successivo, che può essere di allineamento o di resistenza (come in diversi casi descritti da Hutchy), oppure di rilancio della conversazione (come nei casi descritti da Heritage). Partendo dall’analisi della tripletta, è possibile procedere oltre l’analisi di Heritage, che riguarda gli standard nell’uso delle formulazioni. Le formulazioni sono basate su diversi presupposti culturali (Gumperz) dell’interazione, in particolare nella forma delle aspettative che sono alla base della formulazione: si possono quindi distinguere (1) formulazioni basate su aspettative cognitive (che riguardano la produzione di informazioni), (2) formulazioni basate su aspettative normative (che riguardano il rispetto delle regole) e (3) formulazioni basate su aspettative affettive (che riguardano l’espressione di emozioni). Infine, è anche possibile osservare cambiamenti nel tipo di formulazione correlati al cambiamento delle aspettative.
2010
terzo congresso internazionale del gruppo di studio sulla comunicazione parlata
Napoli
23-25 Febbraio 2009
295
313
Baraldi, Claudio
Le formulazioni in contesti istituzionali: un'analisi linguistica e sociologica / Baraldi, Claudio. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 295-313. (Intervento presentato al convegno terzo congresso internazionale del gruppo di studio sulla comunicazione parlata tenutosi a Napoli nel 23-25 Febbraio 2009).
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