La valutazione della prestazione è un’attività consolidata da tempo che utilizza metodi e strumenti sperimentati e “automatici” e che, nelle organizzazioni strutturate in maniera tradizionale, ha riguardato principalmente gli attori organizzativi considerati individualmente sotto il profilo delle conoscenze tecniche dispiegate. Il rilievo crescente, per efficacia e per numero, di forme organizzative nuove ed innovative, ha tuttavia messo in discussione la prestazione individuale come espressione del contributo di lavoro ed ha promosso la ricerca di nuove modalità con cui definire e valorizzare l’apporto dell’attore all’azienda. In numerosi contesti organizzativi infatti è il gruppo, e non più l’individuo, il soggetto della responsabilità. In altri, si pensi alle attività di servizio, la dimensione intangibile della prestazione è preponderante sulla dimensione quantitativamente definibile. In altri ancora, si pensi alle attività cosiddette knowledge-intensive, le possibilità di circoscrivere i termini della relazione di lavoro sono temporalmente molto limitate. Questo quadro non deve però indurre a pensare che i meccanismi operativi formalizzati, o più genericamente gli “investimenti in forma”, vadano sistematicamente espunti dalle nuove modalità di organizzazione delle attività economiche. Anzi, la realtà mostra come le istanze di valutazione e di incentivo siano stabilmente presenti -- si pensi alle stock options nelle aziende della new economy o al nuovo CCNL per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni – e che per soddisfarle è necessario distinguere fra possibilità teorica di valutare e possibilità pratica di farlo rispetto ad un sistema d’azione concreto, cioè ad un’organizzazione specifica e ai molteplici interessi degli attori che la animano. Nell’articolo si affronta la valutazione della prestazione sia sul piano puramente teorico, come attività decisoria, sia sul piano pratico, come tecnologia organizzativa situata. Ne risultano alcune indicazioni su come migliorare il processo di valutazione e su come presidiare efficacemente l’introduzione di un sistema di valutazione delle prestazioni in un’organizzazione
La valutazione della prestazione – limiti cognitivi e giochi di potere nel processo di valutazione della prestazione / Fabbri, Tommaso. - In: SVILUPPO & ORGANIZZAZIONE. - ISSN 0391-7045. - STAMPA. - 183:(2001), pp. 53-68.
La valutazione della prestazione – limiti cognitivi e giochi di potere nel processo di valutazione della prestazione
FABBRI, Tommaso
2001
Abstract
La valutazione della prestazione è un’attività consolidata da tempo che utilizza metodi e strumenti sperimentati e “automatici” e che, nelle organizzazioni strutturate in maniera tradizionale, ha riguardato principalmente gli attori organizzativi considerati individualmente sotto il profilo delle conoscenze tecniche dispiegate. Il rilievo crescente, per efficacia e per numero, di forme organizzative nuove ed innovative, ha tuttavia messo in discussione la prestazione individuale come espressione del contributo di lavoro ed ha promosso la ricerca di nuove modalità con cui definire e valorizzare l’apporto dell’attore all’azienda. In numerosi contesti organizzativi infatti è il gruppo, e non più l’individuo, il soggetto della responsabilità. In altri, si pensi alle attività di servizio, la dimensione intangibile della prestazione è preponderante sulla dimensione quantitativamente definibile. In altri ancora, si pensi alle attività cosiddette knowledge-intensive, le possibilità di circoscrivere i termini della relazione di lavoro sono temporalmente molto limitate. Questo quadro non deve però indurre a pensare che i meccanismi operativi formalizzati, o più genericamente gli “investimenti in forma”, vadano sistematicamente espunti dalle nuove modalità di organizzazione delle attività economiche. Anzi, la realtà mostra come le istanze di valutazione e di incentivo siano stabilmente presenti -- si pensi alle stock options nelle aziende della new economy o al nuovo CCNL per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni – e che per soddisfarle è necessario distinguere fra possibilità teorica di valutare e possibilità pratica di farlo rispetto ad un sistema d’azione concreto, cioè ad un’organizzazione specifica e ai molteplici interessi degli attori che la animano. Nell’articolo si affronta la valutazione della prestazione sia sul piano puramente teorico, come attività decisoria, sia sul piano pratico, come tecnologia organizzativa situata. Ne risultano alcune indicazioni su come migliorare il processo di valutazione e su come presidiare efficacemente l’introduzione di un sistema di valutazione delle prestazioni in un’organizzazionePubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris