Con l’avvento della stampa, i contatti culturali tra Spagna e Italia conobbero una nuova stagione; in particolare, la fiorente attività editoriale veneziana non disdegnò la pubblicazione di libri di autori spagnoli, sia in lingua originale, sia soprattutto in traduzione. In questo articolo si offrono numerosi dati inerenti a tali pubblicazioni, principalmente riguardo a quali fossero i testi pubblicati ed eventualmente ristampati, quali le opere originali prodotte a Venezia, chi fossero i traduttori e i curatori, e quale il loro ruolo nell’ambito delle stamperie. Alla luce di quanto evidenziato, consegue che l’aspetto della mediazione interculturale va inteso in un duplice senso: da un lato, come diffusione dei testi contemporanei più apprezzati nella stessa Spagna presso un vasto pubblico non solo veneziano, con l’intenzione di divertire i lettori e di far accettare loro testi appartenenti a svariate tipologie testuali (si pensi al romanzo cavalleresco e sentimental, alle Lettere di Guevara e alle opere devote di Luis de Granada, ma anche alla biografia di Carlo V e del duca d’Alba) e dall’altro la mediazione si deve intendere anche come proposito di mostrare i lati più positivi della Spagna, a più riprese osteggiata dall’ambigua politica estera della Serenissima: un disegno squisitamente politico e gestito da diversi personaggi che cercavano di combattere i sentimenti antispagnoli che affioravano nel discorso pubblico
Il libro spagnolo in Italia nel Cinquecento come veicolo di mediazione culturale / Capra, Daniela. - STAMPA. - 4:(2011), pp. 95-106.
Il libro spagnolo in Italia nel Cinquecento come veicolo di mediazione culturale
CAPRA, Daniela
2011
Abstract
Con l’avvento della stampa, i contatti culturali tra Spagna e Italia conobbero una nuova stagione; in particolare, la fiorente attività editoriale veneziana non disdegnò la pubblicazione di libri di autori spagnoli, sia in lingua originale, sia soprattutto in traduzione. In questo articolo si offrono numerosi dati inerenti a tali pubblicazioni, principalmente riguardo a quali fossero i testi pubblicati ed eventualmente ristampati, quali le opere originali prodotte a Venezia, chi fossero i traduttori e i curatori, e quale il loro ruolo nell’ambito delle stamperie. Alla luce di quanto evidenziato, consegue che l’aspetto della mediazione interculturale va inteso in un duplice senso: da un lato, come diffusione dei testi contemporanei più apprezzati nella stessa Spagna presso un vasto pubblico non solo veneziano, con l’intenzione di divertire i lettori e di far accettare loro testi appartenenti a svariate tipologie testuali (si pensi al romanzo cavalleresco e sentimental, alle Lettere di Guevara e alle opere devote di Luis de Granada, ma anche alla biografia di Carlo V e del duca d’Alba) e dall’altro la mediazione si deve intendere anche come proposito di mostrare i lati più positivi della Spagna, a più riprese osteggiata dall’ambigua politica estera della Serenissima: un disegno squisitamente politico e gestito da diversi personaggi che cercavano di combattere i sentimenti antispagnoli che affioravano nel discorso pubblicoPubblicazioni consigliate
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