PREMESSE: I controlli ambientali nelle sale operatorie (SO) sono di primaria importanza nel processo di prevenzione delle infezioni nosocomiali della ferita chirurgica, problema che comporta conseguenze, anche gravi, per la salute dei pazienti e costi aggiuntivi per il sistema sanitario.OBIETTIVI: Il monitoraggio in continuo della pressione differenziale e della contaminazione particellare è stato effettuato per rilevare, in modo tempestivo, eventuali condizioni rispettivamente di depressione ambientale e di superamento dei limiti di concentrazione particellare, fattori entrambi frequentemente associati ad un aumentato rischiodi contaminazione microbiologica.METODI: Il protocollo di lavoro ha previsto una prima fase di convalida per la classificazione ambientale, secondo la normativa UNI EN ISO 14644, delle SO di un blocco operatorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. I dati di pressione differenziale e di contaminazione particellare forniti dal sistema di monitoraggio ambientale per il controllo in remoto della qualità dell’aria, sono stati seguiti nel tempo per rilevare eventuali valori non compresi nei limiti specificati.RISULTATI: I dati ottenuti dal monitoraggio in continuo ci hanno permesso di raggiungere i seguenti risultati:1. rilevare criticità di sistema e mettere in atto tempestivamente azioni correttive;2. individuare comportamenti “non corretti” degli operatori su cui si è intervenuto con incontri di formazione ad hoc;3. seguire nel tempo l’andamento dei parametri di qualità dell’aria per individuare altri eventuali episodi di criticità.CONCLUSIONI: Il monitoraggio in continuo di pressione differenziale e particolato aerotrasportato può fornire importanti indicazioni sul mantenimento di uno standard di sicurezza in SO che, insieme ad altri indicatori di qualità dell’aria, va a costituire il cosiddetto “cruscotto ambientale”. Ciò permette di avere sotto controllo in ogni momento la situazione ambientale nelle SO per potere rilevare e correggere tempestivamente eventuali situazioni “a rischio” per pazienti ed operatori.
Il controllo della qualità dell'aria in sala operatoria come fattore di prevenzione delle infezioni associate al processo chirurgico: il ruolo della pressione differenziale e del particolato aerodisperso / S., Cencetti; M., Miselli; C., Basili; L., Pederzini; G., Andreoli; F., Marzo; L., Traldi; Rovesti, Sergio. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - supplemento al n° 36/2008:(2008), pp. 374-375. (Intervento presentato al convegno 43° Congresso Nazionale SItI tenutosi a Bari nel 1-4 Ottobre 2008).
Il controllo della qualità dell'aria in sala operatoria come fattore di prevenzione delle infezioni associate al processo chirurgico: il ruolo della pressione differenziale e del particolato aerodisperso
ROVESTI, Sergio
2008
Abstract
PREMESSE: I controlli ambientali nelle sale operatorie (SO) sono di primaria importanza nel processo di prevenzione delle infezioni nosocomiali della ferita chirurgica, problema che comporta conseguenze, anche gravi, per la salute dei pazienti e costi aggiuntivi per il sistema sanitario.OBIETTIVI: Il monitoraggio in continuo della pressione differenziale e della contaminazione particellare è stato effettuato per rilevare, in modo tempestivo, eventuali condizioni rispettivamente di depressione ambientale e di superamento dei limiti di concentrazione particellare, fattori entrambi frequentemente associati ad un aumentato rischiodi contaminazione microbiologica.METODI: Il protocollo di lavoro ha previsto una prima fase di convalida per la classificazione ambientale, secondo la normativa UNI EN ISO 14644, delle SO di un blocco operatorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. I dati di pressione differenziale e di contaminazione particellare forniti dal sistema di monitoraggio ambientale per il controllo in remoto della qualità dell’aria, sono stati seguiti nel tempo per rilevare eventuali valori non compresi nei limiti specificati.RISULTATI: I dati ottenuti dal monitoraggio in continuo ci hanno permesso di raggiungere i seguenti risultati:1. rilevare criticità di sistema e mettere in atto tempestivamente azioni correttive;2. individuare comportamenti “non corretti” degli operatori su cui si è intervenuto con incontri di formazione ad hoc;3. seguire nel tempo l’andamento dei parametri di qualità dell’aria per individuare altri eventuali episodi di criticità.CONCLUSIONI: Il monitoraggio in continuo di pressione differenziale e particolato aerotrasportato può fornire importanti indicazioni sul mantenimento di uno standard di sicurezza in SO che, insieme ad altri indicatori di qualità dell’aria, va a costituire il cosiddetto “cruscotto ambientale”. Ciò permette di avere sotto controllo in ogni momento la situazione ambientale nelle SO per potere rilevare e correggere tempestivamente eventuali situazioni “a rischio” per pazienti ed operatori.Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris