Ripreso da:http://www.auditorium.com/eventi/4939867Colpisce subito la bellezza dei modelli di macchine matematiche. Sembrano essere marchingegni leonardeschi o pezzi da museo, invece sono strumenti vivi, “fatti in casa” da insegnanti per il piacere di raccontare la matematica, la sua storia, il suo mistero. I modelli fisici presentati nella mostra Perspectiva Artificialis costituiscono una parte della collezione Teatrum Machinarum, anche nota con il nome di Macchine Matematiche o Matemacchine. L’intera collezione nasce dalla collaborazione ultraventennale dell’Università di Modena e Reggio Emilia con un gruppo di insegnanti che ha costituito l’Associazione di promozione sociale Macchine Matematiche. Presso il Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata dell’Università (a Modena) è attivo il Laboratorio delle Macchine Matematiche che ospita classi provenienti da tutta Italia per attività guidate. In altri locali dell’Università opera la piccola falegnameria di produzione e restauro e sarà aperta a breve una mostra tematica. I modelli sono stati costruiti a scopo didattico, per avviare un discorso storico sulla prospettiva e introdurre allo studio geometrico delle proiezioni centrali. Questa destinazione specifica ci ha liberato da una rigorosa fedeltà agli originali in ciò che riguarda l’aspetto esterno (decorazioni, materiali impiegati) e le tecniche costruttive. Abbiamo invece rispettato con cura le loro caratteristiche funzionali desumendole dalle fonti e indicato alcune aree d’impiego. Lasciando sullo sfondo le modificazioni sociali e culturali che hanno prodotto il passaggio da una teoria della visione a una teoria della rappresentazione, qui si portano in primo piano esperienze e strumenti che caratterizzano le prime fasi di sviluppo delle teorie prospettiche e dunque: l’osservazione di ombre, le tecniche per “misurare con la vista”, le macchine per “praticare la prospettiva senza saperla”. I terreni operativi sono quelli in cui agivano pittori, scenografi, intarsiatori, architetti e cartografi. A partire da questa base concreta si è distaccata e, progressivamente, resa autonoma la riflessione teorica dei matematici sui metodi per costruire immagini “scorciate”, sui cambiamenti di forma (trasformazioni, invarianti), sulla “generatio curvarum per umbras”. Il percorso di visita è articolato in cinque sezioni e si può sviluppare lungo due sentieri strettamente intrecciati: uno logico - geometrico, che porta dalla prospettiva alla teoria delle proiezioni e delle trasformazioni; l’altro storico, che sottolinea le relazioni tra sviluppo del discorso teorico e cambiamenti nello spazio culturale e nei sistemi tecnici. A lato della mostra Perspectiva artificialis, il Festival della Matematica ospita anche una piccola collezione di macchine matematiche per non vedenti. Queste macchine sono state costruite nell’ambito di un progetto finanziato dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Istituto per Ciechi G. Garibaldi di Reggio Emilia ed esposte nel 2005 presso lo stesso istituto, con il titolo “Geometry on the fingers” (geometria sulle dita). vedi anche:http://www.macchinematematiche.org/
Perspectiva artificialis / Bartolini, Maria Giuseppina; Associazione Macchine, Matematiche. - ELETTRONICO. - (2009).
Perspectiva artificialis
BARTOLINI, Maria Giuseppina;
2009
Abstract
Ripreso da:http://www.auditorium.com/eventi/4939867Colpisce subito la bellezza dei modelli di macchine matematiche. Sembrano essere marchingegni leonardeschi o pezzi da museo, invece sono strumenti vivi, “fatti in casa” da insegnanti per il piacere di raccontare la matematica, la sua storia, il suo mistero. I modelli fisici presentati nella mostra Perspectiva Artificialis costituiscono una parte della collezione Teatrum Machinarum, anche nota con il nome di Macchine Matematiche o Matemacchine. L’intera collezione nasce dalla collaborazione ultraventennale dell’Università di Modena e Reggio Emilia con un gruppo di insegnanti che ha costituito l’Associazione di promozione sociale Macchine Matematiche. Presso il Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata dell’Università (a Modena) è attivo il Laboratorio delle Macchine Matematiche che ospita classi provenienti da tutta Italia per attività guidate. In altri locali dell’Università opera la piccola falegnameria di produzione e restauro e sarà aperta a breve una mostra tematica. I modelli sono stati costruiti a scopo didattico, per avviare un discorso storico sulla prospettiva e introdurre allo studio geometrico delle proiezioni centrali. Questa destinazione specifica ci ha liberato da una rigorosa fedeltà agli originali in ciò che riguarda l’aspetto esterno (decorazioni, materiali impiegati) e le tecniche costruttive. Abbiamo invece rispettato con cura le loro caratteristiche funzionali desumendole dalle fonti e indicato alcune aree d’impiego. Lasciando sullo sfondo le modificazioni sociali e culturali che hanno prodotto il passaggio da una teoria della visione a una teoria della rappresentazione, qui si portano in primo piano esperienze e strumenti che caratterizzano le prime fasi di sviluppo delle teorie prospettiche e dunque: l’osservazione di ombre, le tecniche per “misurare con la vista”, le macchine per “praticare la prospettiva senza saperla”. I terreni operativi sono quelli in cui agivano pittori, scenografi, intarsiatori, architetti e cartografi. A partire da questa base concreta si è distaccata e, progressivamente, resa autonoma la riflessione teorica dei matematici sui metodi per costruire immagini “scorciate”, sui cambiamenti di forma (trasformazioni, invarianti), sulla “generatio curvarum per umbras”. Il percorso di visita è articolato in cinque sezioni e si può sviluppare lungo due sentieri strettamente intrecciati: uno logico - geometrico, che porta dalla prospettiva alla teoria delle proiezioni e delle trasformazioni; l’altro storico, che sottolinea le relazioni tra sviluppo del discorso teorico e cambiamenti nello spazio culturale e nei sistemi tecnici. A lato della mostra Perspectiva artificialis, il Festival della Matematica ospita anche una piccola collezione di macchine matematiche per non vedenti. Queste macchine sono state costruite nell’ambito di un progetto finanziato dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna in collaborazione con l’Istituto per Ciechi G. Garibaldi di Reggio Emilia ed esposte nel 2005 presso lo stesso istituto, con il titolo “Geometry on the fingers” (geometria sulle dita). vedi anche:http://www.macchinematematiche.org/Pubblicazioni consigliate
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