Obiettivo: Burkholdera cepacia, microrganismo conosciuto soprattutto per la sua patogenicità in soggetti con fibrosi cistica, negli ultimi anni sta sempre più emergendo come causa di importanti epidemie in ambito ospedaliero. In questo studio viene descritto un caso di epidemia da B. cepacia verificatosi nell’unità di terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena e vengono prese in analisi le misure adottate per il controllo dell’epidemia stessa.Metodi: Tutti i pazienti ricoverati in terapia intensiva da gennaio 2005 ad aprile 2006 con almeno un riscontro positivo per B. cepacia sono stati inclusi nell’analisi descrittiva. Le misure di controllo adottate e le indagini di laboratorio e ambientali eseguite al fine di identificare la fonte d’infezione sono state poi esaminate e descritte.Risultati: Grazie al sistema di segnalazione di eventi sentinella attivo nella struttura all’inizio del 2005 è stato evidenziato un improvviso aumento degli isolamenti di B. cepacia in terapia intensiva. Tra il 2005 e il 2006 sono stati identificati in totale 46 casi, di cui 63% colonizzazioni e 37% infezioni, soprattutto polmonari. I microrganismi isolati in diversi materiali biologici sono risultati sensibili a piperacillina e sulfametoxazolo/trimetropin. Per contenere la diffusione sono state adottate immediatamente diverse misure di controllo quali l’isolamento dei casi e la stretta osservanza delle misure di asepsi e del lavaggio delle mani. Le indagini ambientali sono state numerose e hanno permesso di evidenziare la presenza di B. cepacia in acqua deionizzata utilizzata dalla farmacia ospedaliera per la preparazione di un collutorio impiegato di routine per le procedure di igiene orale. Rimossa la fonte di trasmissione e grazie alle misure specifiche di controllo messe in atto, l’epidemia è stata risolta completamente.Conclusioni: L’inclusione di B. cepacia tra i patogeni ‘sentinella’ monitorati routinariamente presso il Policlinico di Modena ha permesso di identificare rapidamente un’epidemia dovuta a un patogeno che nella maggior parte dei casi non da sintomi d’infezione. E’ stato quindi possibile adottare rapidamente misure di controllo appropriate, identificare la fonte di trasmissione e ridurre in modo significativo l’impatto dell’infezione. Questo microrganismo, solitamente non presente in modo endemico nei reparti, viene considerato un tracciante dell’andamento generale del rischio infettivo nosocomiale: la sua identificazione ha permesso di riconoscere e modificare pratiche assistenziali non completamente corrette al fine di migliorare sempre più la qualità dell’assistenza erogata.

EPIDEMIA DA INFEZIONE DI BURKHOLDERIA CEPACIA IN TERAPIA INTENSIVA: SORVEGLIANZA E CONTROLLO / Borsari, Lucia; Righi, Elena; Aggazzotti, Gabriella; Fantuzzi, A; Ferrari, Elena; Vecchi, E; Venturelli, C; Marchigiano, P; Girardis, Massimo. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - STAMPA. - 3 (suppl):(2010), pp. 485-486. (Intervento presentato al convegno 44° congresso nazionale Siti Diritto alla salute: il nuovo milione della sanità pubblica tenutosi a Venezia nel 3-6 ottobre 2010).

EPIDEMIA DA INFEZIONE DI BURKHOLDERIA CEPACIA IN TERAPIA INTENSIVA: SORVEGLIANZA E CONTROLLO

BORSARI, Lucia;RIGHI, Elena;AGGAZZOTTI, Gabriella;FERRARI, Elena;GIRARDIS, Massimo
2010

Abstract

Obiettivo: Burkholdera cepacia, microrganismo conosciuto soprattutto per la sua patogenicità in soggetti con fibrosi cistica, negli ultimi anni sta sempre più emergendo come causa di importanti epidemie in ambito ospedaliero. In questo studio viene descritto un caso di epidemia da B. cepacia verificatosi nell’unità di terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena e vengono prese in analisi le misure adottate per il controllo dell’epidemia stessa.Metodi: Tutti i pazienti ricoverati in terapia intensiva da gennaio 2005 ad aprile 2006 con almeno un riscontro positivo per B. cepacia sono stati inclusi nell’analisi descrittiva. Le misure di controllo adottate e le indagini di laboratorio e ambientali eseguite al fine di identificare la fonte d’infezione sono state poi esaminate e descritte.Risultati: Grazie al sistema di segnalazione di eventi sentinella attivo nella struttura all’inizio del 2005 è stato evidenziato un improvviso aumento degli isolamenti di B. cepacia in terapia intensiva. Tra il 2005 e il 2006 sono stati identificati in totale 46 casi, di cui 63% colonizzazioni e 37% infezioni, soprattutto polmonari. I microrganismi isolati in diversi materiali biologici sono risultati sensibili a piperacillina e sulfametoxazolo/trimetropin. Per contenere la diffusione sono state adottate immediatamente diverse misure di controllo quali l’isolamento dei casi e la stretta osservanza delle misure di asepsi e del lavaggio delle mani. Le indagini ambientali sono state numerose e hanno permesso di evidenziare la presenza di B. cepacia in acqua deionizzata utilizzata dalla farmacia ospedaliera per la preparazione di un collutorio impiegato di routine per le procedure di igiene orale. Rimossa la fonte di trasmissione e grazie alle misure specifiche di controllo messe in atto, l’epidemia è stata risolta completamente.Conclusioni: L’inclusione di B. cepacia tra i patogeni ‘sentinella’ monitorati routinariamente presso il Policlinico di Modena ha permesso di identificare rapidamente un’epidemia dovuta a un patogeno che nella maggior parte dei casi non da sintomi d’infezione. E’ stato quindi possibile adottare rapidamente misure di controllo appropriate, identificare la fonte di trasmissione e ridurre in modo significativo l’impatto dell’infezione. Questo microrganismo, solitamente non presente in modo endemico nei reparti, viene considerato un tracciante dell’andamento generale del rischio infettivo nosocomiale: la sua identificazione ha permesso di riconoscere e modificare pratiche assistenziali non completamente corrette al fine di migliorare sempre più la qualità dell’assistenza erogata.
2010
3 (suppl)
485
486
Borsari, Lucia; Righi, Elena; Aggazzotti, Gabriella; Fantuzzi, A; Ferrari, Elena; Vecchi, E; Venturelli, C; Marchigiano, P; Girardis, Massimo
EPIDEMIA DA INFEZIONE DI BURKHOLDERIA CEPACIA IN TERAPIA INTENSIVA: SORVEGLIANZA E CONTROLLO / Borsari, Lucia; Righi, Elena; Aggazzotti, Gabriella; Fantuzzi, A; Ferrari, Elena; Vecchi, E; Venturelli, C; Marchigiano, P; Girardis, Massimo. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - STAMPA. - 3 (suppl):(2010), pp. 485-486. (Intervento presentato al convegno 44° congresso nazionale Siti Diritto alla salute: il nuovo milione della sanità pubblica tenutosi a Venezia nel 3-6 ottobre 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/645495
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