Il secondo convegno REMUS - Reggio Emilia Musica Università Scuola, svoltosi a Reggio Emilia dal 6 all’8 giugno 2005, riprende idealmente i temi del primo appuntamento di REMUS, promosso due anni or sono dalla dott.ssa Antonella Coppi, direttore del Coro dell’Università degli Studi di Reggio Emilia, e che ha visto subito come protagonisti l’Istituto Musicale Pareggiato “Achille Peri” di Reggio Emilia e il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria presente nella sede di Reggio Emilia, in convenzione con l’Università di Bologna e allora ancora incardinato nella Facoltà di Scienze. Dal 1 novembre 2004, con la nascita nella sede reggiana della Facoltà di Scienze della Formazione, luogo naturale di un corso di formazione per insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria, questa è diventata l’altrettanto naturale interlocutore di quegli enti che, riprendendo le azioni messe in evidenza dal tema di REMUS 2005, fanno, sanno fare e sanno far fare musica sul territorio. E’ nato quindi un convegno - concerto centrato sulle problematiche della musica e della sua didattica nella scuola primaria, un ordine di scuola nella quale la musica dovrebbe essere coltivata (il condizionale è d’obbligo) come disciplina di base, capace di promuovere potenzialità espressive e comunicative, mentre invece troppo spesso questa è relegata ad un ruolo secondario ed ancillare rispetto alle discipline letterarie, linguistiche e scientifiche, come se la musica non fosse un grande libro aperto sull’umanità, non fosse uno dei linguaggi universali e non avesse basi scientificamente consolidate. Nella mattinata dal 6 giugno 2005, interamente dedicata al destino istituzionale della formazione musicale e della didattica della musica nella scuola primaria, le ragioni del convegno sono state adeguatamente illustrate dal maestro Andrea Talmelli, direttore dell’Istituto “Peri”, che, pur ribadendo il ruolo di supplenza delle scuole di musica italiane rispetto alla latitanza delle soluzioni formative istituzionali, ha anche messo in luce la volontà di impegnarsi per la costruzione di una cultura musicale e didattica che armonizzi gli sforzi dei vari soggetti in questione, anziché farli rimanere schierati l’uno contro gli altri, a difesa di piccoli orti di potere. E’ toccato invece ad Annibale Rebaudengo, Presidente della Società Italiana per l’Educazione Musicale, rendere conto dei mutamenti istituzionali in atto, con la inaugurazione della Scuole Medie a Indirizzo Musicale e dei Licei a indirizzo musicale-coreutico, e della possibilità di avviare una fattiva collaborazione tra Università e Conservatori, al fine di garantire una formazione a tutto tondo dei docenti della scuola primaria. Nel pomeriggio dello stesso giorno, dedicato ad approfondimenti di carattere pedagogico e metodologico, Anna Rita Addessi, ricercatrice presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, ha illustrato le tappe della formazione musicale degli studenti (ma sarebbe meglio dire delle studentesse) del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria della sede reggiana, con dovizia di dettagli atti a far percepire gli sforzi di offrire a studenti e studentesse spesso del tutto digiuni di elementi musicali un dignitoso percorso formativo. In quattro anni, gli studenti e le studentesse devono essere messi in grado, con due corsi, alcuni laboratori ed eventualmente un tirocinio mirato, di progettare esperienze musicali nella scuola dell’infanzia e di insegnare musica nella scuola primaria. Marcello Tedeschi, docente di marketing, ha spiegato quali sono le occasioni di formazione musicale nei percorsi di studio della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia, prevalentemente finalizzate allo sviluppo di capacità di gestione degli aspetti musicali della comunicazione. Rosalba Deriu, docente di pedagogia musicale, ha chiuso la terna delle relazioni introduttive con una focalizzazione sulle qualità didattiche degli operatori musicali nella scuola primaria, centrando il suo intervento sul concetto di ‘spendibilità delle conoscenze’, relative sia all’esperienza culturale generale, sia all’esperienza specificatamente musicale dei soggetti in questione. Quasi come corollario operativo di quanto esposto nelle relazioni tematiche, il convegno ha lasciato spazio all’illustrazione dei sei spettacoli delle scuole selezionati come vincitori nella rassegna RasMuS, svoltasi un mese prima del convegno nel Teatro Comunale di Bagnolo in Piano (RE), organizzata dal Circolo ARCI Macondo sotto la supervisione di Giuliana Montanari. Ester Seritti, nota musicologa e presidente della Commissione di Valutazione RasMuS, ha messo in evidenza come una rassegna musicale a livello provinciale, con un livello minimo di sana competitività, può contribuire ad elevare le competenze relative alle strategie dell’insegnamento musicale. Il pubblico ha poi potuto prendere coscienza dell’estrema varietà e poliedricità dell’offerta musicale che in alcune scuole si riesce a fare, spesso con molto volontariato e pochi mezzi, sempre con tanto entusiasmo. Dalle canzoni popolari dell’Italia unita alle danze multietniche, dal progetto di un musical agli ensemble di tubi sonori e gesti – suono, dalla ricerca dell’elemento di festa connaturato nella musica al solenne cantare della storia da parte di popoli che la fanno, i docenti delle scuole selezionate hanno appassionatamente descritto non tanto lo spettacolo, che il giorno dopo tutti avrebbero potuto vedere rappresentato nell’Auditorium dell’Istituto “Peri”, quanto la sua ideazione, la sua organizzazione tematica e logistica, i suoi momenti didattici, la sua realizzazione e la sua valutazione come processo e come prodotto. Dopo la giornata del 7 giugno interamente dedicata, come anticipato prima, agli spettacoli delle scuole, ci si è ritrovati l’8 giugno per entrare nel vivo di alcune esperienze di formazione musicale effettuate nella scuola primaria, realizzate dunque nelle scuole stesse, o messe in atto per la scuola primaria, in sede di formazione universitaria. Gabrielangela Spaggiari e Irene Bonfrisco, docenti dell’Istituto “peri”, hanno illustrato il progetto Musica – Scuola, nel quale operatori dell’Istituto “Peri” e insegnanti di scuola primaria di Reggio Emilia hanno attivato percorsi di didattica musicale finalizzati all’esplorazione del suono, all’ascolto, all’analisi del ritmo e alla presentazione degli strumenti musicali veri e propri. Antonella Coppi, direttore del Corso dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha portato a conoscenza di un innovativa forma di scambio internazionale, la statunitense Songs of Hope, in grado di aprire nuove frontiere didattiche nella scuola secondaria di I grado, con il coinvolgimento di studenti in un’esperienza a contatto con studenti stranieri in un contesto internazionale. Monica Boni ha poi descritto la dotazione della Biblioteca “A. Gentilucci” dell’Istituto “Peri”, da lei diretta, guidando i possibili fruitori di un enorme patrimonio testuale in un viaggio esplorativo nelle bibliografie, nelle riviste e nei documenti sonori a audiovisivi. Luca Marconi, docente di Fondamenti della comunicazione musicale nel Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria di Reggio Emilia, è entrato nel vivo delle questioni introdotte dalla relazione della collega Addessi il giorno precedente, illustrando gli obiettivi formativi dei corsi e dei laboratori di educazione musicale del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, le attività didattiche per raggiungerli e i criteri di valutazione con cui stabilire il loro raggiungimento. Giovanna Senin, in una breve comunicazione, ha illustrato il progetto MUS-E che, pur rivolgendosi alla pre-adolescenza, si colloca certamente in una linea ideale di continuità con le buone prassi venetualmente messe in atto nella scuola primaria. E’ toccato infine a Carlo Delfrati, docente di metodologia della didattica musicale della SSIS Lombardia, l’onere di concludere un convegno così ricco di spunti: ricollegandosi idealmente ai problemi istituzionali focalizzati da Talmelli e Rebaudengo, ha fornito alcune proposte di ‘bonifica’ della didattica musicale nella scuola primaria, troppo spesso confusa con un inutile nozionismo, all’insegna della liberazione delle energie spontanee dei bambini utilizzando quel poco che si può fare bene. In appendice, è stato fatto un piccolo spazio per una significativa testimonianza dell’esperienza storica e didattica di Ida Pilotto Sottini, educatrice feltrina vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento: il testo, redatto congiuntamente da Nicola S. Barbieri e Cosetta Trizio e non presentato in occasione del convegno, rievoca il suo percorso di maestra e direttrice di istituzioni educative per l’infanzia di matrice froebeliana, e la sua attenzione pionieristica alla dimensione musicale nella formazione dei bambini in età prescolare, con attività innovative per l’epoca e l’approntamento di uno strumentario didattico non privo di originalità. Mentre gli atti di REMUS 2005 stanno andando in stampa, è ormai quasi tutto pronto per il terzo appuntamento di REMUS, interamente dedicato alla musica vocale e alla sua didattica.
Ida Pilotto Sottini, "La Duse dell'educazione infantile": una proposta di educazione musicale nella scuola dell'infanzia del primo Novecento / Barbieri, Nicola; C., Trizio. - STAMPA. - (2006), pp. 174-189.
Ida Pilotto Sottini, "La Duse dell'educazione infantile": una proposta di educazione musicale nella scuola dell'infanzia del primo Novecento
BARBIERI, Nicola;
2006
Abstract
Il secondo convegno REMUS - Reggio Emilia Musica Università Scuola, svoltosi a Reggio Emilia dal 6 all’8 giugno 2005, riprende idealmente i temi del primo appuntamento di REMUS, promosso due anni or sono dalla dott.ssa Antonella Coppi, direttore del Coro dell’Università degli Studi di Reggio Emilia, e che ha visto subito come protagonisti l’Istituto Musicale Pareggiato “Achille Peri” di Reggio Emilia e il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria presente nella sede di Reggio Emilia, in convenzione con l’Università di Bologna e allora ancora incardinato nella Facoltà di Scienze. Dal 1 novembre 2004, con la nascita nella sede reggiana della Facoltà di Scienze della Formazione, luogo naturale di un corso di formazione per insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria, questa è diventata l’altrettanto naturale interlocutore di quegli enti che, riprendendo le azioni messe in evidenza dal tema di REMUS 2005, fanno, sanno fare e sanno far fare musica sul territorio. E’ nato quindi un convegno - concerto centrato sulle problematiche della musica e della sua didattica nella scuola primaria, un ordine di scuola nella quale la musica dovrebbe essere coltivata (il condizionale è d’obbligo) come disciplina di base, capace di promuovere potenzialità espressive e comunicative, mentre invece troppo spesso questa è relegata ad un ruolo secondario ed ancillare rispetto alle discipline letterarie, linguistiche e scientifiche, come se la musica non fosse un grande libro aperto sull’umanità, non fosse uno dei linguaggi universali e non avesse basi scientificamente consolidate. Nella mattinata dal 6 giugno 2005, interamente dedicata al destino istituzionale della formazione musicale e della didattica della musica nella scuola primaria, le ragioni del convegno sono state adeguatamente illustrate dal maestro Andrea Talmelli, direttore dell’Istituto “Peri”, che, pur ribadendo il ruolo di supplenza delle scuole di musica italiane rispetto alla latitanza delle soluzioni formative istituzionali, ha anche messo in luce la volontà di impegnarsi per la costruzione di una cultura musicale e didattica che armonizzi gli sforzi dei vari soggetti in questione, anziché farli rimanere schierati l’uno contro gli altri, a difesa di piccoli orti di potere. E’ toccato invece ad Annibale Rebaudengo, Presidente della Società Italiana per l’Educazione Musicale, rendere conto dei mutamenti istituzionali in atto, con la inaugurazione della Scuole Medie a Indirizzo Musicale e dei Licei a indirizzo musicale-coreutico, e della possibilità di avviare una fattiva collaborazione tra Università e Conservatori, al fine di garantire una formazione a tutto tondo dei docenti della scuola primaria. Nel pomeriggio dello stesso giorno, dedicato ad approfondimenti di carattere pedagogico e metodologico, Anna Rita Addessi, ricercatrice presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, ha illustrato le tappe della formazione musicale degli studenti (ma sarebbe meglio dire delle studentesse) del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria della sede reggiana, con dovizia di dettagli atti a far percepire gli sforzi di offrire a studenti e studentesse spesso del tutto digiuni di elementi musicali un dignitoso percorso formativo. In quattro anni, gli studenti e le studentesse devono essere messi in grado, con due corsi, alcuni laboratori ed eventualmente un tirocinio mirato, di progettare esperienze musicali nella scuola dell’infanzia e di insegnare musica nella scuola primaria. Marcello Tedeschi, docente di marketing, ha spiegato quali sono le occasioni di formazione musicale nei percorsi di studio della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia, prevalentemente finalizzate allo sviluppo di capacità di gestione degli aspetti musicali della comunicazione. Rosalba Deriu, docente di pedagogia musicale, ha chiuso la terna delle relazioni introduttive con una focalizzazione sulle qualità didattiche degli operatori musicali nella scuola primaria, centrando il suo intervento sul concetto di ‘spendibilità delle conoscenze’, relative sia all’esperienza culturale generale, sia all’esperienza specificatamente musicale dei soggetti in questione. Quasi come corollario operativo di quanto esposto nelle relazioni tematiche, il convegno ha lasciato spazio all’illustrazione dei sei spettacoli delle scuole selezionati come vincitori nella rassegna RasMuS, svoltasi un mese prima del convegno nel Teatro Comunale di Bagnolo in Piano (RE), organizzata dal Circolo ARCI Macondo sotto la supervisione di Giuliana Montanari. Ester Seritti, nota musicologa e presidente della Commissione di Valutazione RasMuS, ha messo in evidenza come una rassegna musicale a livello provinciale, con un livello minimo di sana competitività, può contribuire ad elevare le competenze relative alle strategie dell’insegnamento musicale. Il pubblico ha poi potuto prendere coscienza dell’estrema varietà e poliedricità dell’offerta musicale che in alcune scuole si riesce a fare, spesso con molto volontariato e pochi mezzi, sempre con tanto entusiasmo. Dalle canzoni popolari dell’Italia unita alle danze multietniche, dal progetto di un musical agli ensemble di tubi sonori e gesti – suono, dalla ricerca dell’elemento di festa connaturato nella musica al solenne cantare della storia da parte di popoli che la fanno, i docenti delle scuole selezionate hanno appassionatamente descritto non tanto lo spettacolo, che il giorno dopo tutti avrebbero potuto vedere rappresentato nell’Auditorium dell’Istituto “Peri”, quanto la sua ideazione, la sua organizzazione tematica e logistica, i suoi momenti didattici, la sua realizzazione e la sua valutazione come processo e come prodotto. Dopo la giornata del 7 giugno interamente dedicata, come anticipato prima, agli spettacoli delle scuole, ci si è ritrovati l’8 giugno per entrare nel vivo di alcune esperienze di formazione musicale effettuate nella scuola primaria, realizzate dunque nelle scuole stesse, o messe in atto per la scuola primaria, in sede di formazione universitaria. Gabrielangela Spaggiari e Irene Bonfrisco, docenti dell’Istituto “peri”, hanno illustrato il progetto Musica – Scuola, nel quale operatori dell’Istituto “Peri” e insegnanti di scuola primaria di Reggio Emilia hanno attivato percorsi di didattica musicale finalizzati all’esplorazione del suono, all’ascolto, all’analisi del ritmo e alla presentazione degli strumenti musicali veri e propri. Antonella Coppi, direttore del Corso dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha portato a conoscenza di un innovativa forma di scambio internazionale, la statunitense Songs of Hope, in grado di aprire nuove frontiere didattiche nella scuola secondaria di I grado, con il coinvolgimento di studenti in un’esperienza a contatto con studenti stranieri in un contesto internazionale. Monica Boni ha poi descritto la dotazione della Biblioteca “A. Gentilucci” dell’Istituto “Peri”, da lei diretta, guidando i possibili fruitori di un enorme patrimonio testuale in un viaggio esplorativo nelle bibliografie, nelle riviste e nei documenti sonori a audiovisivi. Luca Marconi, docente di Fondamenti della comunicazione musicale nel Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria di Reggio Emilia, è entrato nel vivo delle questioni introdotte dalla relazione della collega Addessi il giorno precedente, illustrando gli obiettivi formativi dei corsi e dei laboratori di educazione musicale del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, le attività didattiche per raggiungerli e i criteri di valutazione con cui stabilire il loro raggiungimento. Giovanna Senin, in una breve comunicazione, ha illustrato il progetto MUS-E che, pur rivolgendosi alla pre-adolescenza, si colloca certamente in una linea ideale di continuità con le buone prassi venetualmente messe in atto nella scuola primaria. E’ toccato infine a Carlo Delfrati, docente di metodologia della didattica musicale della SSIS Lombardia, l’onere di concludere un convegno così ricco di spunti: ricollegandosi idealmente ai problemi istituzionali focalizzati da Talmelli e Rebaudengo, ha fornito alcune proposte di ‘bonifica’ della didattica musicale nella scuola primaria, troppo spesso confusa con un inutile nozionismo, all’insegna della liberazione delle energie spontanee dei bambini utilizzando quel poco che si può fare bene. In appendice, è stato fatto un piccolo spazio per una significativa testimonianza dell’esperienza storica e didattica di Ida Pilotto Sottini, educatrice feltrina vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento: il testo, redatto congiuntamente da Nicola S. Barbieri e Cosetta Trizio e non presentato in occasione del convegno, rievoca il suo percorso di maestra e direttrice di istituzioni educative per l’infanzia di matrice froebeliana, e la sua attenzione pionieristica alla dimensione musicale nella formazione dei bambini in età prescolare, con attività innovative per l’epoca e l’approntamento di uno strumentario didattico non privo di originalità. Mentre gli atti di REMUS 2005 stanno andando in stampa, è ormai quasi tutto pronto per il terzo appuntamento di REMUS, interamente dedicato alla musica vocale e alla sua didattica.File | Dimensione | Formato | |
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