Il contributo affronta il tema della comunicazione volontaria nel settore bancario. In particolare oltre all’interrogativo relativo al se della voluntary disclosure in ambito bancario, il lavoro offre riflessioni teoriche e verifica empirica relativamente al cosa (informazioni non obbligatorie) le banche decidano di comunicare e dove (canali di comunicazione) abbiano deciso di inserire tali informazioni.Nel primo caso, il cosa, trattandosi di comunicazione volontaria occorre giocoforza predisporre a priori un elenco ragionato di contenuti relativi alle diverse aree della comunicazione istituzionale (economico-finanziaria, strategico e di capitale intellettuale). L’osservazione delle metodologie applicate nei principali studi empirici sul tema della comunicazione ha consentito di specificare meglio la griglia di analisi e il modello di calcolo predisposti nel lavoro.Nel secondo caso, il dove, sempre considerando il fatto che l’obiettivo del lavoro è di valutare il livello di comunicazione volontaria, si è optato per ricercare le informazioni definite nella griglia di analisi sia nello strumento principe dell’informativa aziendale (il bilancio), sia nell’insieme degli altri canali di comunicazione laddove disponibili (bilancio sociale, presentazioni alla comunità finanziaria, altro materiale disponibile sul sito web).
Disclosure del capitale intellettuale. Capitale intellettuale, resposnabilità sociale e informazioni finanziarie. Un'analisi empirica nel settore bancario italiano / Vezzani, Paola; S., Olivetti. - STAMPA. - 73:(2007), pp. 217-246.
Disclosure del capitale intellettuale. Capitale intellettuale, resposnabilità sociale e informazioni finanziarie. Un'analisi empirica nel settore bancario italiano.
VEZZANI, Paola;
2007
Abstract
Il contributo affronta il tema della comunicazione volontaria nel settore bancario. In particolare oltre all’interrogativo relativo al se della voluntary disclosure in ambito bancario, il lavoro offre riflessioni teoriche e verifica empirica relativamente al cosa (informazioni non obbligatorie) le banche decidano di comunicare e dove (canali di comunicazione) abbiano deciso di inserire tali informazioni.Nel primo caso, il cosa, trattandosi di comunicazione volontaria occorre giocoforza predisporre a priori un elenco ragionato di contenuti relativi alle diverse aree della comunicazione istituzionale (economico-finanziaria, strategico e di capitale intellettuale). L’osservazione delle metodologie applicate nei principali studi empirici sul tema della comunicazione ha consentito di specificare meglio la griglia di analisi e il modello di calcolo predisposti nel lavoro.Nel secondo caso, il dove, sempre considerando il fatto che l’obiettivo del lavoro è di valutare il livello di comunicazione volontaria, si è optato per ricercare le informazioni definite nella griglia di analisi sia nello strumento principe dell’informativa aziendale (il bilancio), sia nell’insieme degli altri canali di comunicazione laddove disponibili (bilancio sociale, presentazioni alla comunità finanziaria, altro materiale disponibile sul sito web).Pubblicazioni consigliate
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