Nello schema analitico neoclassico i modi della riproduzione sociale della popolazione lavoratrice, direttamente o indirettamente dipendente da un reddito da lavoro, vengono considerati come effetti finali, adattivi rispetto alle vicende dell’economia monetaria e reale. Nel paradigma teorico delle teorie del sovrappiù i modi della riproduzione sono collocati, invece, al centro della relazione tra salari e profitti nel nucleo generale della teoria del valore, dei prezzi e della distribuzione. Anche i teorici del sovrappiù focalizzano, tuttavia, la loro attenzione su processi di produzione, tecnologie, mercati, moneta, perdendo così consapevolezza del ruolo di capitale giocato dai beni e dalle relazioni necessarie alla riproduzione sociale delle capacità di persone reali “in carne ed ossa” di vivere, convivere e lavorare. Il problema toerico non non è tanto quello di individuare una lista di beni salario, quanto quello di precisare cosa si intenda per prezzo del lavoro, precisando dove questo concetto si collochi nell’archittetura analitica che sostiente la visione del sistema economico. Si tratta di una questione di sostenibilità strutturale perché lo stato delle condizioni convenzionalmente necessarie a mettere in grado di lavorare, riprodurre le nuove generazioni e, non ultimo, assumersi le necessarie responsabilità rispetto sé stessi e ai membri della famiglia non autosufficienti, segna profondamente il funzionamento del mercato del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso. In questo capitolo, individuata una radice distributiva nella crisi, ci concentriamo soprattutto sulle complessità inerenti al salario come prezzo naturale del lavoro e costo di riproduzione sociale della popolazione lavoratrice e utilizziamo le carte di Sraffa come fonte di approfondimento delle questioni analitiche ad esso inerenti. Il lavoro sulle carte dell’Archivio delle carte depositate presso la Wren Library di Cambridge serve, da un lato, a riposizionare il salario di sussistenza nel core della teoria del sovrappiù e quindi nel suo nucleo deduttivo, dall’altro, di rinviare ad un altro livello analitico basato su di un metodo induttivo l’analisi della complessità specifiche e la riflessione sulla sua utilità nella comprensione della crisi in corso . La maggiore chiarezza teorica rispetto al salario e alla distribuzione del sovrappiù resa possibile dallo studio delle carte viene usata come riferimento per un’analisi della crisi e per una riflessione sulla rilevanza degli attuali sviluppi storici del processo di riproduzione sociale sulla dinamica strutturale del sistema capitalistico attuale.

Profitti, salari e vite di donne e uomini / Picchio, Antonella. - STAMPA. - (2010), pp. 179-195.

Profitti, salari e vite di donne e uomini

PICCHIO, Antonella
2010

Abstract

Nello schema analitico neoclassico i modi della riproduzione sociale della popolazione lavoratrice, direttamente o indirettamente dipendente da un reddito da lavoro, vengono considerati come effetti finali, adattivi rispetto alle vicende dell’economia monetaria e reale. Nel paradigma teorico delle teorie del sovrappiù i modi della riproduzione sono collocati, invece, al centro della relazione tra salari e profitti nel nucleo generale della teoria del valore, dei prezzi e della distribuzione. Anche i teorici del sovrappiù focalizzano, tuttavia, la loro attenzione su processi di produzione, tecnologie, mercati, moneta, perdendo così consapevolezza del ruolo di capitale giocato dai beni e dalle relazioni necessarie alla riproduzione sociale delle capacità di persone reali “in carne ed ossa” di vivere, convivere e lavorare. Il problema toerico non non è tanto quello di individuare una lista di beni salario, quanto quello di precisare cosa si intenda per prezzo del lavoro, precisando dove questo concetto si collochi nell’archittetura analitica che sostiente la visione del sistema economico. Si tratta di una questione di sostenibilità strutturale perché lo stato delle condizioni convenzionalmente necessarie a mettere in grado di lavorare, riprodurre le nuove generazioni e, non ultimo, assumersi le necessarie responsabilità rispetto sé stessi e ai membri della famiglia non autosufficienti, segna profondamente il funzionamento del mercato del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso. In questo capitolo, individuata una radice distributiva nella crisi, ci concentriamo soprattutto sulle complessità inerenti al salario come prezzo naturale del lavoro e costo di riproduzione sociale della popolazione lavoratrice e utilizziamo le carte di Sraffa come fonte di approfondimento delle questioni analitiche ad esso inerenti. Il lavoro sulle carte dell’Archivio delle carte depositate presso la Wren Library di Cambridge serve, da un lato, a riposizionare il salario di sussistenza nel core della teoria del sovrappiù e quindi nel suo nucleo deduttivo, dall’altro, di rinviare ad un altro livello analitico basato su di un metodo induttivo l’analisi della complessità specifiche e la riflessione sulla sua utilità nella comprensione della crisi in corso . La maggiore chiarezza teorica rispetto al salario e alla distribuzione del sovrappiù resa possibile dallo studio delle carte viene usata come riferimento per un’analisi della crisi e per una riflessione sulla rilevanza degli attuali sviluppi storici del processo di riproduzione sociale sulla dinamica strutturale del sistema capitalistico attuale.
2010
il ritorno dell’economia politica: saggi in ricordo di Fernando Vianello
Donzelli
ITALIA
Profitti, salari e vite di donne e uomini / Picchio, Antonella. - STAMPA. - (2010), pp. 179-195.
Picchio, Antonella
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