Il saggio si distingue nei seguenti nuclei tematici:Dalla filantropia alla competenza; Il curricolo formativo per un professionista riflessivo: tra cultura di base e professionalizzante; Educazione per tutta la vita e rete dei servizi; Contributi teorici all’educazione; Variabili (inter e intraistituzionali) della relazione educativa; La relazione educativa (duale e gruppale).Il contributo pone in evidenza come una concezione, dapprima filantropica poi assistenziale ed economicamente segnata, ha preceduto, ritardato e complicato la formazione e il riconoscimento istituzionale dell’educatore sociale quale figura esperta e competente. Vale a dire un educatore in grado di garantire la cura del contesto e di sollecitare il ruolo attivo del soggetto nell’ambiente, l’inestricabile ricorsività tra piano cognitivo ed emotivo-affettivo a livello intra e intersoggettivo, il ruolo del sociale nello sviluppo individuale: un educatore che sappia progettare, istituire, gestire e verificare un setting educativo – duale e gruppale - volto al benessere cognitivo e affettivo di ciascuno e di tutti, in cui le risorse materiali e umane possono essere messe a disposizione, distribuite nei contesti e co-costruite dai contesti.Il saggio è in linea con un volume che rivolge una particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dell’educatore sociale nel nesso tra curricolo formativo e dimensione operativa. Si articola intorno ai temi dell’educazione nella società della globalizzazione, della progettazione, messa a punto e «cura» di contesti educativi caratterizzati da un precisa organizzazione interna e da una sana relazionalità, impegnata a comunicare senza escludere. Sulla base di un approccio multiprofessionale, volge l'attenzione all'analisi e alla proposta di strategie e contesti di prevenzione, educazione e recupero rivolti alle differenti età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), per il benessere individuale e di comunità. Mette in evidenza il rapporto di causalità dinamica esistente tra programmazione, conduzione, valutazione dell’azione educativa, entrando nello specifico dei setting e degli approcci relativi al lavoro di rete.
L'educatore sociale: profilo professionale e dimensioni operative / Cerrocchi, Laura. - STAMPA. - (2007), pp. 47-65.
L'educatore sociale: profilo professionale e dimensioni operative
CERROCCHI, Laura
2007
Abstract
Il saggio si distingue nei seguenti nuclei tematici:Dalla filantropia alla competenza; Il curricolo formativo per un professionista riflessivo: tra cultura di base e professionalizzante; Educazione per tutta la vita e rete dei servizi; Contributi teorici all’educazione; Variabili (inter e intraistituzionali) della relazione educativa; La relazione educativa (duale e gruppale).Il contributo pone in evidenza come una concezione, dapprima filantropica poi assistenziale ed economicamente segnata, ha preceduto, ritardato e complicato la formazione e il riconoscimento istituzionale dell’educatore sociale quale figura esperta e competente. Vale a dire un educatore in grado di garantire la cura del contesto e di sollecitare il ruolo attivo del soggetto nell’ambiente, l’inestricabile ricorsività tra piano cognitivo ed emotivo-affettivo a livello intra e intersoggettivo, il ruolo del sociale nello sviluppo individuale: un educatore che sappia progettare, istituire, gestire e verificare un setting educativo – duale e gruppale - volto al benessere cognitivo e affettivo di ciascuno e di tutti, in cui le risorse materiali e umane possono essere messe a disposizione, distribuite nei contesti e co-costruite dai contesti.Il saggio è in linea con un volume che rivolge una particolare attenzione al ruolo e alle funzioni dell’educatore sociale nel nesso tra curricolo formativo e dimensione operativa. Si articola intorno ai temi dell’educazione nella società della globalizzazione, della progettazione, messa a punto e «cura» di contesti educativi caratterizzati da un precisa organizzazione interna e da una sana relazionalità, impegnata a comunicare senza escludere. Sulla base di un approccio multiprofessionale, volge l'attenzione all'analisi e alla proposta di strategie e contesti di prevenzione, educazione e recupero rivolti alle differenti età della vita (infanzia, adolescenza, giovani, adulti e anziani), per il benessere individuale e di comunità. Mette in evidenza il rapporto di causalità dinamica esistente tra programmazione, conduzione, valutazione dell’azione educativa, entrando nello specifico dei setting e degli approcci relativi al lavoro di rete.File | Dimensione | Formato | |
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