Gli automi cellulari sono modelli computazionali che consentono di rappresentare sistemi dinamici complessi costituiti da un elevato numero di unità mutuamente interagenti. L’automa permette di descrivere le interazioni locali tra le unità elementari che lo compongono discretizzando lo spazio evolutivo e di far derivare le proprietà globali del sistema e la sua evoluzione unicamente dalle leggi di interazione locale. Per queste sue caratteristiche, in queste pagine, si utilizza l’automa cellulare quale strumento per rappresentare un distretto industriale “idealtipico” e per studiarne alcune proprietà. Il distretto industriale, infatti, può essere considerato come un sistema costituito da un grande numero di imprese variamente e fittamente interconnesse che agiscono in virtù di interazioni locali e in assenza di strategie globali del sistema. La rete di rapporti e di relazioni tra le imprese all’interno del distretto è assai più ricca che in altri sistemi a produttivi a base territoriale meno sviluppati (forme proto-distrettuali, sistemi territoriali di piccola e media impresa presenti in aree arretrate, ecc.) o in sistemi produttivi a carattere gerarchico, dominati dalle scelte di poche grandi imprese. L’interazione tra le imprese produce e le regole che normano i comportamenti degli agenti concorrono a diffonde nel tessuto sociale (e in primo luogo tra gli tra gli imprenditori) informazione sulle tecnologie, sui materiali, sui prodotti: produce e diffonde, in altre parole, informazione economicamente rilevante su possibili opportunità di profitto. In particolare, per ragioni in parte connesse all’organizzazione produttiva e in parte connesse al organizzazione sociale, l’informazione che deriva dall’esperienza diretta di altri imprenditori si diffonde più rapidamente nel distretto industriale che in altri modelli sociali e organizzativi, inducendo effetti di vero e proprio contagio informativo. Nel lavoro si simula la dinamica del distretto industriale in relazione a questa capacità di produrre e diffondere informazione. I risultati sono importanti: mettono in evidenza come questa proprietà determini un aumento della la redditività media delle imprese, una distribuzione dei profitti più equa e una concentrazione aggregata e di mercato inferiore rispetto ad altri sistemi produttivi.
Un automa celllare per lo studio del distretto industriale / Brusco, Sebastiano; Minerva, Tommaso; Poli, Irene; Solinas, Giovanni. - In: POLITICA ECONOMICA. - ISSN 1120-9496. - STAMPA. - 18:2(2002), pp. 147-192. [10.1429/1598]
Un automa celllare per lo studio del distretto industriale
BRUSCO, Sebastiano;MINERVA, Tommaso;POLI, Irene;SOLINAS, Giovanni
2002
Abstract
Gli automi cellulari sono modelli computazionali che consentono di rappresentare sistemi dinamici complessi costituiti da un elevato numero di unità mutuamente interagenti. L’automa permette di descrivere le interazioni locali tra le unità elementari che lo compongono discretizzando lo spazio evolutivo e di far derivare le proprietà globali del sistema e la sua evoluzione unicamente dalle leggi di interazione locale. Per queste sue caratteristiche, in queste pagine, si utilizza l’automa cellulare quale strumento per rappresentare un distretto industriale “idealtipico” e per studiarne alcune proprietà. Il distretto industriale, infatti, può essere considerato come un sistema costituito da un grande numero di imprese variamente e fittamente interconnesse che agiscono in virtù di interazioni locali e in assenza di strategie globali del sistema. La rete di rapporti e di relazioni tra le imprese all’interno del distretto è assai più ricca che in altri sistemi a produttivi a base territoriale meno sviluppati (forme proto-distrettuali, sistemi territoriali di piccola e media impresa presenti in aree arretrate, ecc.) o in sistemi produttivi a carattere gerarchico, dominati dalle scelte di poche grandi imprese. L’interazione tra le imprese produce e le regole che normano i comportamenti degli agenti concorrono a diffonde nel tessuto sociale (e in primo luogo tra gli tra gli imprenditori) informazione sulle tecnologie, sui materiali, sui prodotti: produce e diffonde, in altre parole, informazione economicamente rilevante su possibili opportunità di profitto. In particolare, per ragioni in parte connesse all’organizzazione produttiva e in parte connesse al organizzazione sociale, l’informazione che deriva dall’esperienza diretta di altri imprenditori si diffonde più rapidamente nel distretto industriale che in altri modelli sociali e organizzativi, inducendo effetti di vero e proprio contagio informativo. Nel lavoro si simula la dinamica del distretto industriale in relazione a questa capacità di produrre e diffondere informazione. I risultati sono importanti: mettono in evidenza come questa proprietà determini un aumento della la redditività media delle imprese, una distribuzione dei profitti più equa e una concentrazione aggregata e di mercato inferiore rispetto ad altri sistemi produttivi.Pubblicazioni consigliate
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