La produzione di servizi sociali e di interesse collettivo è garantita da una molteplicità di soggetti istituzionali: pubblica amministrazione, organizzazioni no-profit e imprese for profit con ruoli almeno parzialmente sovrapposti. Alla pubblica amministrazione è demandato in misura crescente il ruolo di soggetto finanziatore e di detentore del controllo di ultima istanza sull’utilizzo delle risorse e sulla qualità dei servizi. Alle imprese private profit e no-profit fa capo l’erogazione diretta dei servizi. In questo contesto si è sviluppato in Italia il terzo settore e la cooperazione: in tutto il territorio si contano non meno di 5mila cooperative sociali. Nei soli settori dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale gli occupati nel terzo settore sono non meno di 45-50mila. Nelle pagine che seguono ci si occupa di una di queste imprese, una cooperativa sociale di tipo A, di dimensioni medio-grandi che opera nella provincia di Modena: Gulliver.Lo scopo del saggio è quello di fornire una prima descrizione della struttura dell’occupazione e del rapporto di lavoro in riferimento a un’impresa che, da molti punti di vista, può essere considerata rappresentativa del “terzo settore”. Gulliver è di particolare interesse perché è una cooperativa di produzione e lavoro, nella quale la maggioranza dei lavoratori sono anche soci, e che ha conosciuto uno sviluppo molto rapido. Un caso di successo in un settore, quello della cura alla persone, in forte espansione e in altrettanto rapida trasformazione.
Colombini, Sara, Enrico, Giovannetti e Giovanni, Solinas. "Condizioni di lavoro, retribuzioni e carriere nella cooperazione sociale." Working paper, Associazione M. Del Monte, 2005.
Condizioni di lavoro, retribuzioni e carriere nella cooperazione sociale.
COLOMBINI, Sara;GIOVANNETTI, Enrico;SOLINAS, Giovanni
2005
Abstract
La produzione di servizi sociali e di interesse collettivo è garantita da una molteplicità di soggetti istituzionali: pubblica amministrazione, organizzazioni no-profit e imprese for profit con ruoli almeno parzialmente sovrapposti. Alla pubblica amministrazione è demandato in misura crescente il ruolo di soggetto finanziatore e di detentore del controllo di ultima istanza sull’utilizzo delle risorse e sulla qualità dei servizi. Alle imprese private profit e no-profit fa capo l’erogazione diretta dei servizi. In questo contesto si è sviluppato in Italia il terzo settore e la cooperazione: in tutto il territorio si contano non meno di 5mila cooperative sociali. Nei soli settori dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale gli occupati nel terzo settore sono non meno di 45-50mila. Nelle pagine che seguono ci si occupa di una di queste imprese, una cooperativa sociale di tipo A, di dimensioni medio-grandi che opera nella provincia di Modena: Gulliver.Lo scopo del saggio è quello di fornire una prima descrizione della struttura dell’occupazione e del rapporto di lavoro in riferimento a un’impresa che, da molti punti di vista, può essere considerata rappresentativa del “terzo settore”. Gulliver è di particolare interesse perché è una cooperativa di produzione e lavoro, nella quale la maggioranza dei lavoratori sono anche soci, e che ha conosciuto uno sviluppo molto rapido. Un caso di successo in un settore, quello della cura alla persone, in forte espansione e in altrettanto rapida trasformazione.Pubblicazioni consigliate
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