Il capitolo è organizzato in due parti. Nella prima si presenta un modello di domanda dei servizi del nido in cui le preferenze delle famiglie sono influenzate non solo da varabili economiche (prezzi relativi e reddito), ma anche da altre motivazioni riconducibili a norme sociali (apprezzamento dell’emancipazione che deriva alla donna dalla partecipazione al mercato del lavoro, consapevolezza del valore educativo oltre che di custodia svolto dai servizi di child care). Si inizia dal caso polare in cui il servizio è offerto da imprese private in assenza di qualsiasi vincolo di razionamento. Tale analisi fornisce anche il quadro teorico di riferimento per l’analisi empirica della domanda del servizio. Utilizzando un semplice schema di equilibrio parziale, si illustrano i problemi che sorgono quando l’offerta è prevalentemente realizzata da un ente pubblico, che valuta il servizio del nido come bene di merito. Lo scopo di questa analisi teorica consiste nel cercare di mettere a fuoco le possibili motivazioni e i vincoli a cui gli enti locali, nell’interpretare il modello di welfare, sono sottoposti e da cui sono condizionati. In questo contesto si mette in luce la possibilità che si realizzino soluzioni di squilibrio e razionamenti.Nella seconda parte del lavoro, dopo avere illustrato le caratteristiche dell’offerta dei servizi di nido a Modena, si utilizzano i dati dell’indagine ICESmo2 per cercare di fornire supporto empirico ad alcune delle proposizioni desunte dal modello teorico. In particolare si cerca di verificare se nella valutazione economica del nido da parte delle famiglie (prezzo di riserva) tenda a prevalere il bisogno di custodia o l’apprezzamento di altri valori (educativo e di emancipazione). Dall’analisi emerge una relazione complessa tra motivazioni dell’ente locale e motivazioni individuali delle famiglie con minori. Da un lato, sembrano essere presenti fenomeni di paternalismo da parte dell’ente pubblico; dall’altro, problemi di consolidamento dei bisogni e un più netto apprezzamento della dimensione di custodia del servizio da parte delle famiglie. La tensione tra questi atteggiamenti è alla base delle risposte che i diversi modelli di welfare suggeriscono nell’offerta e nel finanziamento di questo tipo di servizio ed è su questo esplicito terreno che la dialettica politica dovrebbe investire per migliorare l’efficienza e l’efficacia del servizio.
DOMANDA DI «CHILD CARE» E MODELLI DI WELFARE / Bosi, Paolo; Silvestri, Paolo. - STAMPA. - (2010), pp. 145-170.
DOMANDA DI «CHILD CARE» E MODELLI DI WELFARE
BOSI, Paolo;SILVESTRI, Paolo
2010
Abstract
Il capitolo è organizzato in due parti. Nella prima si presenta un modello di domanda dei servizi del nido in cui le preferenze delle famiglie sono influenzate non solo da varabili economiche (prezzi relativi e reddito), ma anche da altre motivazioni riconducibili a norme sociali (apprezzamento dell’emancipazione che deriva alla donna dalla partecipazione al mercato del lavoro, consapevolezza del valore educativo oltre che di custodia svolto dai servizi di child care). Si inizia dal caso polare in cui il servizio è offerto da imprese private in assenza di qualsiasi vincolo di razionamento. Tale analisi fornisce anche il quadro teorico di riferimento per l’analisi empirica della domanda del servizio. Utilizzando un semplice schema di equilibrio parziale, si illustrano i problemi che sorgono quando l’offerta è prevalentemente realizzata da un ente pubblico, che valuta il servizio del nido come bene di merito. Lo scopo di questa analisi teorica consiste nel cercare di mettere a fuoco le possibili motivazioni e i vincoli a cui gli enti locali, nell’interpretare il modello di welfare, sono sottoposti e da cui sono condizionati. In questo contesto si mette in luce la possibilità che si realizzino soluzioni di squilibrio e razionamenti.Nella seconda parte del lavoro, dopo avere illustrato le caratteristiche dell’offerta dei servizi di nido a Modena, si utilizzano i dati dell’indagine ICESmo2 per cercare di fornire supporto empirico ad alcune delle proposizioni desunte dal modello teorico. In particolare si cerca di verificare se nella valutazione economica del nido da parte delle famiglie (prezzo di riserva) tenda a prevalere il bisogno di custodia o l’apprezzamento di altri valori (educativo e di emancipazione). Dall’analisi emerge una relazione complessa tra motivazioni dell’ente locale e motivazioni individuali delle famiglie con minori. Da un lato, sembrano essere presenti fenomeni di paternalismo da parte dell’ente pubblico; dall’altro, problemi di consolidamento dei bisogni e un più netto apprezzamento della dimensione di custodia del servizio da parte delle famiglie. La tensione tra questi atteggiamenti è alla base delle risposte che i diversi modelli di welfare suggeriscono nell’offerta e nel finanziamento di questo tipo di servizio ed è su questo esplicito terreno che la dialettica politica dovrebbe investire per migliorare l’efficienza e l’efficacia del servizio.File | Dimensione | Formato | |
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