Il contributo ha per oggetto l’ordinamento del personale degli Enti locali, che viene riconsiderato alla luce dei cambiamenti introdotti dalla riforma del titolo V della Costituzione, al fine di saggiarne la compatibilità con la nuova disciplina costituzionale. Nella prima parte del lavoro, dopo aver richiamato gli obiettivi ispiratori e le fasi essenziali della lunga evoluzione che, in particolare nell’arco del decennio 1990-2000, ha portato all’assetto poi recepito nel testo unico degli Enti locali (Tuel), si analizzano specificamente il sistema delle fonti di regolamentazione e le diverse figure in cui si articola l’ordinamento del personale. Nella parte successiva, ci si sofferma sui principali problemi interpretativi posti dalla riforma del titolo V, a fronte della non univocità del riformulato quadro costituzionale del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione e delle nuove disposizioni costituzionali sui poteri normativi di Comuni, Province e Città metropolitane, a partire dal quesito circa l’esistenza o meno di una riserva di statuto sull’organizzazione amministrativa dell’ente e dalla difficoltà di determinare l’estensione dell’intervento legislativo, statale o regionale, ammissibile senza incorrere nella violazione della nuova competenza statutaria costituzionalmente tutelata, tenendo comunque ferma la necessità d’interrogarsi sul grado di differenziazione accettabile nell’universo degli Enti Locali senza entrare in conflitto con il principio unitario.
La disciplina del personale negli Enti Locali, tra testo unico e riforma del tit. V della Costituzione / Guerra, Maria Paola. - In: DIRITTO E PRATICA DEL LAVORO. - ISSN 1591-2132. - STAMPA. - XXI (42):(2004), pp. 2789-2802.
La disciplina del personale negli Enti Locali, tra testo unico e riforma del tit. V della Costituzione
GUERRA, Maria Paola
2004
Abstract
Il contributo ha per oggetto l’ordinamento del personale degli Enti locali, che viene riconsiderato alla luce dei cambiamenti introdotti dalla riforma del titolo V della Costituzione, al fine di saggiarne la compatibilità con la nuova disciplina costituzionale. Nella prima parte del lavoro, dopo aver richiamato gli obiettivi ispiratori e le fasi essenziali della lunga evoluzione che, in particolare nell’arco del decennio 1990-2000, ha portato all’assetto poi recepito nel testo unico degli Enti locali (Tuel), si analizzano specificamente il sistema delle fonti di regolamentazione e le diverse figure in cui si articola l’ordinamento del personale. Nella parte successiva, ci si sofferma sui principali problemi interpretativi posti dalla riforma del titolo V, a fronte della non univocità del riformulato quadro costituzionale del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione e delle nuove disposizioni costituzionali sui poteri normativi di Comuni, Province e Città metropolitane, a partire dal quesito circa l’esistenza o meno di una riserva di statuto sull’organizzazione amministrativa dell’ente e dalla difficoltà di determinare l’estensione dell’intervento legislativo, statale o regionale, ammissibile senza incorrere nella violazione della nuova competenza statutaria costituzionalmente tutelata, tenendo comunque ferma la necessità d’interrogarsi sul grado di differenziazione accettabile nell’universo degli Enti Locali senza entrare in conflitto con il principio unitario.File | Dimensione | Formato | |
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