Il carcinoma ovarico CO) rappresenta la principale causa di morte per neoplasia ginecologica nei Paesi Occidentali. Nell’arco della vita quasi il 2% delle donne occidentali contrae la malattia; la incidenza del CO aumenta con l’età, ed è massima intorno alla VI VII decade di vita, essendo rari i casi che esordiscono prima dei 30 anni d’età. Negli Stati Uniti si verificano ogni anno circa 26.000 nuovi casi e 14.000 decessi (Parker, 1997). In Emilia Romagna si registrano ogni anno circa 350 nuovi casi, con un tasso grezzo d’incidenza di oltre 16 casi per 100.000 abitanti (Federico, 1997). In provincia di Modena, nel 1993, l’incidenza di CO è stata di 16 casi per 100.000 abitanti, la mortalità di 11.9 casi per 100.000, con un rapporto mortalità/incidenza dello 0,66 (Mangone, 1997). Sempre negli Stati Uniti la sopravvivenza a 5 anni è risultata del 46% nelle donne bianche e del 40% nelle donne nere (Parker, 1997): a Modena la sopravvivenza a 5 anni è stimata intorno al 37% (Mangone, 1996).La prognosi della malattia è strettamente dipendente dall’estensione del processo neo- plastico al momento della diagnosi. La soprax’vivenza a cinque anni è superiore al 90% nei casi diagnosticati in stadio I o Il, ma è interiore al 20% in quelli diagnosticati in stadio IV. Le neoplasie dell’ovaio sono difficili da trattare perché’ le pazienti spesso si rivolgono al medico quando la malattia è già molto avanzata. Infatti. nonostante i notevoli progressi compiuti in questi ultimi decenni nei campo della diagnostica, il 70% circa dei tumori dell’ovaio sono diagnosticati già in stadio III o IV
La predisposizione genetica al cancro dell'ovaio. Individuazione e sorveglianza delle donne a rischio / Turchetti, D.; Mangone, L.; Cortesi, L.; Pifferi, M.; Silingardi, Vittorio; Federico, Massimo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ MEDICO-CHIRURGICA DI MODENA. - ISSN 0366-3434. - STAMPA. - 113:(1998), pp. 17-21.
La predisposizione genetica al cancro dell'ovaio. Individuazione e sorveglianza delle donne a rischio
SILINGARDI, Vittorio;FEDERICO, Massimo
1998
Abstract
Il carcinoma ovarico CO) rappresenta la principale causa di morte per neoplasia ginecologica nei Paesi Occidentali. Nell’arco della vita quasi il 2% delle donne occidentali contrae la malattia; la incidenza del CO aumenta con l’età, ed è massima intorno alla VI VII decade di vita, essendo rari i casi che esordiscono prima dei 30 anni d’età. Negli Stati Uniti si verificano ogni anno circa 26.000 nuovi casi e 14.000 decessi (Parker, 1997). In Emilia Romagna si registrano ogni anno circa 350 nuovi casi, con un tasso grezzo d’incidenza di oltre 16 casi per 100.000 abitanti (Federico, 1997). In provincia di Modena, nel 1993, l’incidenza di CO è stata di 16 casi per 100.000 abitanti, la mortalità di 11.9 casi per 100.000, con un rapporto mortalità/incidenza dello 0,66 (Mangone, 1997). Sempre negli Stati Uniti la sopravvivenza a 5 anni è risultata del 46% nelle donne bianche e del 40% nelle donne nere (Parker, 1997): a Modena la sopravvivenza a 5 anni è stimata intorno al 37% (Mangone, 1996).La prognosi della malattia è strettamente dipendente dall’estensione del processo neo- plastico al momento della diagnosi. La soprax’vivenza a cinque anni è superiore al 90% nei casi diagnosticati in stadio I o Il, ma è interiore al 20% in quelli diagnosticati in stadio IV. Le neoplasie dell’ovaio sono difficili da trattare perché’ le pazienti spesso si rivolgono al medico quando la malattia è già molto avanzata. Infatti. nonostante i notevoli progressi compiuti in questi ultimi decenni nei campo della diagnostica, il 70% circa dei tumori dell’ovaio sono diagnosticati già in stadio III o IVFile | Dimensione | Formato | |
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