L'analisi litologica del rosone del Duomo di Modena ha permesso di identificare 5 diversi litotipi: Arenaria della Formazione di Pantano, Arenaria di Scabiazza, Pietra di Aurisina varietà granitello, Rosso Ammonitico e Marmo Proconnesio.Lo studio del rosone ha dimostrato come il Duomo sia l’unico monumento modenese in cui si sia utilizzata pietra locale. Nel contesto della Cattedrale la rosa si contraddistingue in quanto non presenta reimpiego di materiali antichi, come testimoniato nelle fasi precedenti, e nemmeno di Rosso Ammonitico veronese, litotipo principale utilizzato dai Campionesi. L’arenaria impiegata nel rivestimento lapideo esterno si è rivelata del tutto inadeguata, come dimostrato sulla Ghirlandina dalle sostituzioni col Rosso Ammonitico effettuate a partire dal XVI secolo. La pratica del restauro dei materiali degradati è stata affrontata diversamente nel corso dei secoli, e progressivamente si è giunti alla consapevolezza del rispetto dei materiali. Solo alla fine del ‘800, quando vennero condotti i risanamenti sulla Cattedrale, la cultura del restauro impose di impiegare lo stesso materiale nel ricostruire gli elementi danneggiati dal tempo. Una nuova attenzione, specchio della sensibilità artistica del momento storico, ha permesso di conservare questo unicum all’interno del panorama architettonico modenese.
La grandiosa rosa di pietra. Analisi litologica del rosone del Duomo di Modena / Lugli, Stefano; Papazzoni, Cesare Andrea; Pedrazzi, Simona; Rossetti, Giulia; Tintori, Simone. - In: TACCUINI D'ARTE. - ISSN 2283-5725. - STAMPA. - 4:(2009), pp. 81-91.
La grandiosa rosa di pietra. Analisi litologica del rosone del Duomo di Modena
LUGLI, Stefano;PAPAZZONI, Cesare Andrea;PEDRAZZI, Simona;
2009
Abstract
L'analisi litologica del rosone del Duomo di Modena ha permesso di identificare 5 diversi litotipi: Arenaria della Formazione di Pantano, Arenaria di Scabiazza, Pietra di Aurisina varietà granitello, Rosso Ammonitico e Marmo Proconnesio.Lo studio del rosone ha dimostrato come il Duomo sia l’unico monumento modenese in cui si sia utilizzata pietra locale. Nel contesto della Cattedrale la rosa si contraddistingue in quanto non presenta reimpiego di materiali antichi, come testimoniato nelle fasi precedenti, e nemmeno di Rosso Ammonitico veronese, litotipo principale utilizzato dai Campionesi. L’arenaria impiegata nel rivestimento lapideo esterno si è rivelata del tutto inadeguata, come dimostrato sulla Ghirlandina dalle sostituzioni col Rosso Ammonitico effettuate a partire dal XVI secolo. La pratica del restauro dei materiali degradati è stata affrontata diversamente nel corso dei secoli, e progressivamente si è giunti alla consapevolezza del rispetto dei materiali. Solo alla fine del ‘800, quando vennero condotti i risanamenti sulla Cattedrale, la cultura del restauro impose di impiegare lo stesso materiale nel ricostruire gli elementi danneggiati dal tempo. Una nuova attenzione, specchio della sensibilità artistica del momento storico, ha permesso di conservare questo unicum all’interno del panorama architettonico modenese.File | Dimensione | Formato | |
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