Lo sfruttamento di un territorio monastico: un approccio multidisciplinare con l’utilizzo del GIS e delle analisi polliniche per lostudio dell’evoluzione del paesaggio medievale del monastero di Jure Vetere (Calabria-Italia).Nelle pagine che seguono analizzeremo i dati relativi all’ambiente naturale e le modalità di sfruttamento del territorio dell’insediamentomonastico di Jure Vetere, sorto nell’altipiano silano della Calabria (1100 m s.l.m.), tra gli ultimi anni del XII secoloe i primi decenni del XIII. Si tratta dei due periodi cronologici (Periodi I e II) riferibili alla frequentazione medievale delComplesso Architettonico A, così come essa risulta dalle ricerche multidisciplinari condotte sul sito dall’IBAM-CNR dal 2002fino al 2005. Del complesso Architettonico A sono stati riconosciuti due episodi costruttivi: il Corpo di Fabbrica 1 e il Corpo diFabbrica 2. Alla fine del Periodo II si verificano il definitivo trasferimento della comunità monastica e l’abbandono del sito. Diparticolare importanza si è rivelato lo studio di ricostruzione paleoambientale relativa al territorio circostante, prima e durantel’epoca della frequentazione del monastero nonché dopo il suo abbandono, ottenuto su base palinologica. Tali analisi hannoconsentito di ricostruire l’ambiente e il paesaggio vegetale del pianoro dove era stato fondato il protomonastero, fornendo i datinecessari per la lettura interpretativa delle dinamiche di sfruttamento delle risorse vegetali da parte della comunità monastica.Le analisi dei manufatti archeologici e degli ecofatti eseguite sul GIS hanno permesso di calcolare il costo di spostamento in terminidi tempo e di avanzare una proposta di classificazione dei diversi tipi di suoli potenzialmente sfruttabili attorno al sito. L’elaborazioneinformatica dei dati ha suggerito quindi di riconoscere due principali aree di provenienza delle materie primarie esecondarie necessarie alla vita nel monastero: un bacino interno funzionale allo sfruttamento totale intensivo delle risorse, unbacino esterno per le attività lavorative sussidiarie a carattere estensivo (suoli per orti e seminativi, aree a vocazione pastoralee aree per lo sfruttamento dei boschi). Infine, in una prospettiva del proseguimento futuro delle ricerche, si forniscono alcuneindicazioni riguardo i possedimenti ubicati a lunga distanza dal sito e sono avanzate ipotesi in merito ai terreni per il pascolo invernale,i tenimenti con colture e i punti di sosta lungo i tragitti di collegamento.
Exploiting a monastic territory: a multi-disciplinary approach using GIS and pollen analysis to study the evolution of medieval landscape of the Jure Vetere monastery (Calabria Italy) / Roubis, D.; Sogliani, F.; Mercuri, Anna Maria; Accorsi, C. A.; Mazzanti, Marta; Bosi, Giovanna; Florenzano, Assunta; MASSAMBA N'SIALA, Isabella. - STAMPA. - (2009), pp. 107-120.
Exploiting a monastic territory: a multi-disciplinary approach using GIS and pollen analysis to study the evolution of medieval landscape of the Jure Vetere monastery (Calabria Italy).
MERCURI, Anna Maria;MAZZANTI, Marta;BOSI, Giovanna;FLORENZANO, Assunta;MASSAMBA N'SIALA, Isabella
2009
Abstract
Lo sfruttamento di un territorio monastico: un approccio multidisciplinare con l’utilizzo del GIS e delle analisi polliniche per lostudio dell’evoluzione del paesaggio medievale del monastero di Jure Vetere (Calabria-Italia).Nelle pagine che seguono analizzeremo i dati relativi all’ambiente naturale e le modalità di sfruttamento del territorio dell’insediamentomonastico di Jure Vetere, sorto nell’altipiano silano della Calabria (1100 m s.l.m.), tra gli ultimi anni del XII secoloe i primi decenni del XIII. Si tratta dei due periodi cronologici (Periodi I e II) riferibili alla frequentazione medievale delComplesso Architettonico A, così come essa risulta dalle ricerche multidisciplinari condotte sul sito dall’IBAM-CNR dal 2002fino al 2005. Del complesso Architettonico A sono stati riconosciuti due episodi costruttivi: il Corpo di Fabbrica 1 e il Corpo diFabbrica 2. Alla fine del Periodo II si verificano il definitivo trasferimento della comunità monastica e l’abbandono del sito. Diparticolare importanza si è rivelato lo studio di ricostruzione paleoambientale relativa al territorio circostante, prima e durantel’epoca della frequentazione del monastero nonché dopo il suo abbandono, ottenuto su base palinologica. Tali analisi hannoconsentito di ricostruire l’ambiente e il paesaggio vegetale del pianoro dove era stato fondato il protomonastero, fornendo i datinecessari per la lettura interpretativa delle dinamiche di sfruttamento delle risorse vegetali da parte della comunità monastica.Le analisi dei manufatti archeologici e degli ecofatti eseguite sul GIS hanno permesso di calcolare il costo di spostamento in terminidi tempo e di avanzare una proposta di classificazione dei diversi tipi di suoli potenzialmente sfruttabili attorno al sito. L’elaborazioneinformatica dei dati ha suggerito quindi di riconoscere due principali aree di provenienza delle materie primarie esecondarie necessarie alla vita nel monastero: un bacino interno funzionale allo sfruttamento totale intensivo delle risorse, unbacino esterno per le attività lavorative sussidiarie a carattere estensivo (suoli per orti e seminativi, aree a vocazione pastoralee aree per lo sfruttamento dei boschi). Infine, in una prospettiva del proseguimento futuro delle ricerche, si forniscono alcuneindicazioni riguardo i possedimenti ubicati a lunga distanza dal sito e sono avanzate ipotesi in merito ai terreni per il pascolo invernale,i tenimenti con colture e i punti di sosta lungo i tragitti di collegamento.Pubblicazioni consigliate
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