1.OBIETTIVIAlcuni studi epidemiologici hanno suggerito un ruolo della vitamina D nella riduzione dell’incidenza di alcuni tumori (colon-retto, mammella, melanoma). Essendo la dieta una importante fonte di questa vitamina, abbiamo realizzato uno studio caso-controllo di popolazione multicentrico in alcune province della regione Emilia-Romagna per approfondire la relazione tra il rischio di melanoma cutaneo e la quantità di vitamina D assunta tramite la dieta abituale, ed in generale, con le abitudini alimentari.2.METODIPresso Unità di Dermatologia del territorio emiliano-romagnolo abbiamo reclutato i pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo effettuata nel periodo 2005/06. Abbiamo poi tratto dalla popolazione generale quattro controlli per ogni caso (di medesimo sesso, età e provincia di residenza) mediante estrazione casuale dall’anagrafe regionale del Servizio Sanitario Nazionale. Ad ogni soggetto incluso nello studio è stato consegnato un questionario, il Food Frequency Questionnaire di derivazione “EPIC”, composto da 248 items, atto ad analizzare in modo estremamente accurato la dieta abituale. Abbiamo inoltre raccolto informazioni anagrafiche, fisico-costituzionali ed alcuni dati di interesse dermatologico.3.RISULTATILa lettura dei 1099 questionari alimentari autocompilati dai 380 pazienti e dai 719 controlli che hanno aderito allo studio ci ha fornito informazioni sulla quantità e la frequenza di assunzione di numerosi nutrienti ed alimenti presenti nella dieta dei singoli individui.Le analisi multivariate aggiustate per i principali fattori confondenti (introito calorico, body mass index e fototipo) hanno rilevato un effetto protettivo della vitamina D nei confronti del melanoma cutaneo (odds ratio del quintile superiore vs. quintile inferiore 0,55; intervalli di confidenza al 95% 0,33-0,93; P trend: 0,019). L’analisi disaggregata nei due sessi ha evidenziato come questo apparente effetto protettivo della vitamina D sia presente soprattutto nel sesso maschile (odds ratio del quintile superiore vs. quintile inferiore 0,34; intervalli di confidenza al 95% 0,15-0,78; P trend 0,008). 4.CONCLUSIONIPur con la cautela dovuta alle limitazioni degli studi osservazionali ed al possibile effetto confondente dell’esposizione solare, questi risultati sembrano suggerire che la vitamina D assunta con la dieta influenzi in modo significativo il rischio di melanoma cutaneo.
Vitamina D e melanoma cutaneo: studio epidemiologico multicentrico nella regione Emilia-Romagna / Vinceti, Marco; Pellacani, Giovanni; Seidenari, Stefania; V., Krogh; S., Sieri; A., Lanzoni; M., Reggiani; G., Albertini; C., Ricci; A., Virgili; F., Osti; Fiorentini, Chiara; Longo, Caterina; P., Fanti; G., De Panfilis; M., Santini; Malagoli, Carlotta. - In: IGIENE E SANITÀ PUBBLICA. - ISSN 0019-1639. - STAMPA. - 5:(2009), pp. 459-459. (Intervento presentato al convegno XI Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica tenutosi a Napoli nel 15-17 novembre 2009).
Vitamina D e melanoma cutaneo: studio epidemiologico multicentrico nella regione Emilia-Romagna
VINCETI, Marco;PELLACANI, Giovanni;SEIDENARI, Stefania;FIORENTINI, Chiara;LONGO, Caterina;MALAGOLI, Carlotta
2009
Abstract
1.OBIETTIVIAlcuni studi epidemiologici hanno suggerito un ruolo della vitamina D nella riduzione dell’incidenza di alcuni tumori (colon-retto, mammella, melanoma). Essendo la dieta una importante fonte di questa vitamina, abbiamo realizzato uno studio caso-controllo di popolazione multicentrico in alcune province della regione Emilia-Romagna per approfondire la relazione tra il rischio di melanoma cutaneo e la quantità di vitamina D assunta tramite la dieta abituale, ed in generale, con le abitudini alimentari.2.METODIPresso Unità di Dermatologia del territorio emiliano-romagnolo abbiamo reclutato i pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo effettuata nel periodo 2005/06. Abbiamo poi tratto dalla popolazione generale quattro controlli per ogni caso (di medesimo sesso, età e provincia di residenza) mediante estrazione casuale dall’anagrafe regionale del Servizio Sanitario Nazionale. Ad ogni soggetto incluso nello studio è stato consegnato un questionario, il Food Frequency Questionnaire di derivazione “EPIC”, composto da 248 items, atto ad analizzare in modo estremamente accurato la dieta abituale. Abbiamo inoltre raccolto informazioni anagrafiche, fisico-costituzionali ed alcuni dati di interesse dermatologico.3.RISULTATILa lettura dei 1099 questionari alimentari autocompilati dai 380 pazienti e dai 719 controlli che hanno aderito allo studio ci ha fornito informazioni sulla quantità e la frequenza di assunzione di numerosi nutrienti ed alimenti presenti nella dieta dei singoli individui.Le analisi multivariate aggiustate per i principali fattori confondenti (introito calorico, body mass index e fototipo) hanno rilevato un effetto protettivo della vitamina D nei confronti del melanoma cutaneo (odds ratio del quintile superiore vs. quintile inferiore 0,55; intervalli di confidenza al 95% 0,33-0,93; P trend: 0,019). L’analisi disaggregata nei due sessi ha evidenziato come questo apparente effetto protettivo della vitamina D sia presente soprattutto nel sesso maschile (odds ratio del quintile superiore vs. quintile inferiore 0,34; intervalli di confidenza al 95% 0,15-0,78; P trend 0,008). 4.CONCLUSIONIPur con la cautela dovuta alle limitazioni degli studi osservazionali ed al possibile effetto confondente dell’esposizione solare, questi risultati sembrano suggerire che la vitamina D assunta con la dieta influenzi in modo significativo il rischio di melanoma cutaneo.Pubblicazioni consigliate
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