Aprendo il workshop sulla semiotica dei nuovi media, tenutosi nei giorni 5-7 febbraio 2003 al Dipartimento di Discipline della Comunicazione all’Università di Bologna e da cui questo articolo ha preso le mosse, Giovanna Cosenza aveva sottolineato l’importanza di cominciare a sviluppare uno sguardo ampiamente interdisciplinare sui nuovi media. Impossibile non concordare interamente con questo approccio e con i suoi presupposti metodologici e filosofici, se vogliamo comprendere e analizzare dal punto di vista semiotico questi fenomeni. Prima di parlare di una semiotica dei nuovi media dovremo però ragionare su cosa intendiamo quando diciamo “nuovi media”. Poi, se vogliamo parlare di semiotica dei nuovi media dal punto di vista del loro ruolo nell’ambito formativo (a tutti livelli del sistema di formazione italiano) dovremo aggiungere alcune riflessioni in riferimento al discorso pedagogico - didattico. Iniziamo dai nuovi media. Possiamo evidenziare almeno tre aspetti generali, ma allo stesso tempo potenzialmente rilevanti per il progetto. I primi due sono i seguenti: 1. Aspetti tecnologici collegati al concetto della pluri-/multimedialità nella comunicazione 2. Aspetti semiotici collegati alla pluri-/ multimodalità del comportamento e della comunicazione umana e sociale, e loro remediation1, includendo concetti e pratiche collegate al pluri-/multilinguismo e alla pluri-/multifunzionalità Passando poi all’ambito della formazione abbiamo: 3. Aspetti biologici, sociologici, psicologici e semiotici connessi alla crescita/sviluppo del singolo soggetto/ individuo, e quindi all’idea della comunità civile, e per estensione all’insieme della nostra conoscenza enciclopedica e interpretativa umana (nei termini di Eco), che per adesso sintetizziamo nella metaproposizione: crescita della complessità.

Coppock, Patrick John. "Semiotica dei nuovi media e nuove modalità di formazione" Working paper, Dipartimento di scienze sociali, cognitive e quantitative, Università degli Studi di Modena e Regio Emlia, 2003.

Semiotica dei nuovi media e nuove modalità di formazione

COPPOCK, Patrick John
2003

Abstract

Aprendo il workshop sulla semiotica dei nuovi media, tenutosi nei giorni 5-7 febbraio 2003 al Dipartimento di Discipline della Comunicazione all’Università di Bologna e da cui questo articolo ha preso le mosse, Giovanna Cosenza aveva sottolineato l’importanza di cominciare a sviluppare uno sguardo ampiamente interdisciplinare sui nuovi media. Impossibile non concordare interamente con questo approccio e con i suoi presupposti metodologici e filosofici, se vogliamo comprendere e analizzare dal punto di vista semiotico questi fenomeni. Prima di parlare di una semiotica dei nuovi media dovremo però ragionare su cosa intendiamo quando diciamo “nuovi media”. Poi, se vogliamo parlare di semiotica dei nuovi media dal punto di vista del loro ruolo nell’ambito formativo (a tutti livelli del sistema di formazione italiano) dovremo aggiungere alcune riflessioni in riferimento al discorso pedagogico - didattico. Iniziamo dai nuovi media. Possiamo evidenziare almeno tre aspetti generali, ma allo stesso tempo potenzialmente rilevanti per il progetto. I primi due sono i seguenti: 1. Aspetti tecnologici collegati al concetto della pluri-/multimedialità nella comunicazione 2. Aspetti semiotici collegati alla pluri-/ multimodalità del comportamento e della comunicazione umana e sociale, e loro remediation1, includendo concetti e pratiche collegate al pluri-/multilinguismo e alla pluri-/multifunzionalità Passando poi all’ambito della formazione abbiamo: 3. Aspetti biologici, sociologici, psicologici e semiotici connessi alla crescita/sviluppo del singolo soggetto/ individuo, e quindi all’idea della comunità civile, e per estensione all’insieme della nostra conoscenza enciclopedica e interpretativa umana (nei termini di Eco), che per adesso sintetizziamo nella metaproposizione: crescita della complessità.
2003
Settembre
Coppock, Patrick John
Coppock, Patrick John. "Semiotica dei nuovi media e nuove modalità di formazione" Working paper, Dipartimento di scienze sociali, cognitive e quantitative, Università degli Studi di Modena e Regio Emlia, 2003.
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