Argomento della nostra comunicazione è la valutazione dell’escrezione urinaria degli isomeri della coprorporfirina in pazienti affetti da diverse forme di epatopatia colestatica o da sindrome di Dubin-Johnson. Esistono diverse dimostrazioni (basate su studi di cinetica combinata di escrezione biliare, su modelli animali e umani) che suggeriscono che l’MRP2, l’unico trasportatore di membrana della famiglia dei trasportatori delle Multidrug Resistance Protein presente sul polo biliare dell’epatocita (gli altri sono normalmente ben rappresentai sul versante baso-laterale dell’epatocita) sia il trasportatore biliare più specifico per gli isomeri della CP. Tale trasportatore condivide la sua specificità anche con altre sostanze, come la BSF e la bilirubina coniugata. E’ oggi ben dimostrato che il suo deficit congenito è alla base della sindrome di Dubin-Johnson. Va inoltre ricordato che tutti gli MRPs hanno una notevole omologia strutturale pertanto non è sorprendente come in condizioni particolari ciò possa riflettere anche un certo grado di analogia funzionale (possono cioè condividere stessi substrati).Ci siamo chiesti se questi dati possano avere un utilizzo nella pratica clinica. Basandoci sulla dimostrazione delle reversibilità dell’espressione dell’espressione bilare dell’MRP2 in caso di eliminazione della causa scatenante, ci siamo focalizzati (XXIII) sui pazienti affetti da Epatite cronica attiva in terapia con IFN. Si tratta di dati preliminari e su pochi casi ma potete vedere che i soggetti con HCV-RNA negativizzato a tre mesi di terapia (e con alta probabilità di essere”responders”) vanno incontro a una progressiva normalizzazione nel tempo del rapporto CPI / CPIII urinario, cosa che non abbiamo osservato in coloro che a tre mesi sono risltati HCV RNA negativi (non repsonders).(XXIV) In conclusioneLa diversa regolazione sia a livello intracellulare che intraorgano dei sistemi di trasporto (MRP) può spiegare le caratteristiche alterazioni del profilo urinario della CP osservabili in corso di DJS a di epatopatie colestatiche acquisiteConsiderando il relativo basso costo e la semplicità della determinazioni quali-quantitativa degli isomeri delle CP nelle urine , unitamente alla dimostrazione della precoce alterazione (o normalizzazione) in seguito a induzione (o risoluzione) di colestasi, tale determinazione potrebbe avere un significato nella diagnosi, prognosi e monitoraggio di diverse forme di epatopatia colestatica.
Isomeri urinari della Coproporfirina in pazienti con Epatopatie Colestatiche Acquisite e sindrome di Dubin-Johnson / Tremosini, Silvia; Ventura, Paolo; Casalgrandi, Giovanna; Marchini, Stefano; E., Ventura; Rocchi, Emilio. - In: ANNALI ITALIANI DI MEDICINA INTERNA. - ISSN 0393-9340. - STAMPA. - 20:(2005), pp. 23-23. (Intervento presentato al convegno 106° Congresso Nazionale della Società ITaliana di Medicina Interna tenutosi a Roma nel 18-21-Ottobre 2005).
Isomeri urinari della Coproporfirina in pazienti con Epatopatie Colestatiche Acquisite e sindrome di Dubin-Johnson
TREMOSINI, Silvia;VENTURA, Paolo;CASALGRANDI, Giovanna;MARCHINI, Stefano;ROCCHI, Emilio
2005
Abstract
Argomento della nostra comunicazione è la valutazione dell’escrezione urinaria degli isomeri della coprorporfirina in pazienti affetti da diverse forme di epatopatia colestatica o da sindrome di Dubin-Johnson. Esistono diverse dimostrazioni (basate su studi di cinetica combinata di escrezione biliare, su modelli animali e umani) che suggeriscono che l’MRP2, l’unico trasportatore di membrana della famiglia dei trasportatori delle Multidrug Resistance Protein presente sul polo biliare dell’epatocita (gli altri sono normalmente ben rappresentai sul versante baso-laterale dell’epatocita) sia il trasportatore biliare più specifico per gli isomeri della CP. Tale trasportatore condivide la sua specificità anche con altre sostanze, come la BSF e la bilirubina coniugata. E’ oggi ben dimostrato che il suo deficit congenito è alla base della sindrome di Dubin-Johnson. Va inoltre ricordato che tutti gli MRPs hanno una notevole omologia strutturale pertanto non è sorprendente come in condizioni particolari ciò possa riflettere anche un certo grado di analogia funzionale (possono cioè condividere stessi substrati).Ci siamo chiesti se questi dati possano avere un utilizzo nella pratica clinica. Basandoci sulla dimostrazione delle reversibilità dell’espressione dell’espressione bilare dell’MRP2 in caso di eliminazione della causa scatenante, ci siamo focalizzati (XXIII) sui pazienti affetti da Epatite cronica attiva in terapia con IFN. Si tratta di dati preliminari e su pochi casi ma potete vedere che i soggetti con HCV-RNA negativizzato a tre mesi di terapia (e con alta probabilità di essere”responders”) vanno incontro a una progressiva normalizzazione nel tempo del rapporto CPI / CPIII urinario, cosa che non abbiamo osservato in coloro che a tre mesi sono risltati HCV RNA negativi (non repsonders).(XXIV) In conclusioneLa diversa regolazione sia a livello intracellulare che intraorgano dei sistemi di trasporto (MRP) può spiegare le caratteristiche alterazioni del profilo urinario della CP osservabili in corso di DJS a di epatopatie colestatiche acquisiteConsiderando il relativo basso costo e la semplicità della determinazioni quali-quantitativa degli isomeri delle CP nelle urine , unitamente alla dimostrazione della precoce alterazione (o normalizzazione) in seguito a induzione (o risoluzione) di colestasi, tale determinazione potrebbe avere un significato nella diagnosi, prognosi e monitoraggio di diverse forme di epatopatia colestatica.Pubblicazioni consigliate
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