Negli ultimi decenni l'ambiente ipogeo artificiale ha attirato l'attenzione di numerosi speleologi e di studiosi che, attraverso ricerche a carattere multidisciplinare, hanno evidenziato non solo il particolare significato storico, religioso e culturale di tali siti, ma anche la loro importanza quali strutture attraverso le quali, ad esempio, è awenuto il rifornimento idrico di grandi città e come opere realizzate dall'uomo anche in tempi recenti per coltivare giacimenti di materie prime utili alla sua quotidianità. In quest'ultimo caso si tratta delle numerose gallerie di miniera quasi tutte ormai abbandonate, ma che in parte, se almeno recuperate e rese sicure ed agibili, possono rappresentare una non trascurabile attrazione turistica e locale fonte di lavoro. Per alcune di queste realtà talora è sorta la preoccupazione della possibilità che le acque da esse derivate o le loroaree di discarica esterne rappresentassero agenti di potenziali inquinanti di territori (ambienti) circostantida parte di elementi tossici (pericolosi) presenti nelle mineralizzazioni coltivate.In relazione a questo problema, in questa nota vengono presentati i risultati di analisi relative adalcuni possibili agenti inquinanti naturali, effettuate su campioni di terreni e vegetali, raccolti nell'intornodelle due uniche zone minerarie a solfuri della provincia di Modena. In particolare è statavalutata la concentrazione di metalli pesanti (Cu, Zn e Pb) in sedimenti e licheni campionati nell'areacircostante il complesso minerario. È stata inoltre valutata la speciazione chimica di questi elementi combinando differenti tecniche analitiche. I risultati ottenuti indicano che l'inquinamentodella zona non raggiunge valori significativamente pericolosi e che gli attuali livelli sono comparabilia quelli determinati dalla stessa presenza del complesso minerario (inquinamento naturale)
Valutazione dello stato ambientale delle ex aree minerarie a solfuri di Boccassuolo (Palagano, Modena) e Cà Marsilio e Cà Gabriele (Montecreto, Modena) / Brigatti, Maria Franca; Galli, Ermanno; Malferrari, Daniele; Rossi, Antonio. - In: SOTTO TERRA. - STAMPA. - 125:(2007), pp. 1-16.
Valutazione dello stato ambientale delle ex aree minerarie a solfuri di Boccassuolo (Palagano, Modena) e Cà Marsilio e Cà Gabriele (Montecreto, Modena)
BRIGATTI, Maria Franca;GALLI, Ermanno;MALFERRARI, Daniele;ROSSI, Antonio
2007
Abstract
Negli ultimi decenni l'ambiente ipogeo artificiale ha attirato l'attenzione di numerosi speleologi e di studiosi che, attraverso ricerche a carattere multidisciplinare, hanno evidenziato non solo il particolare significato storico, religioso e culturale di tali siti, ma anche la loro importanza quali strutture attraverso le quali, ad esempio, è awenuto il rifornimento idrico di grandi città e come opere realizzate dall'uomo anche in tempi recenti per coltivare giacimenti di materie prime utili alla sua quotidianità. In quest'ultimo caso si tratta delle numerose gallerie di miniera quasi tutte ormai abbandonate, ma che in parte, se almeno recuperate e rese sicure ed agibili, possono rappresentare una non trascurabile attrazione turistica e locale fonte di lavoro. Per alcune di queste realtà talora è sorta la preoccupazione della possibilità che le acque da esse derivate o le loroaree di discarica esterne rappresentassero agenti di potenziali inquinanti di territori (ambienti) circostantida parte di elementi tossici (pericolosi) presenti nelle mineralizzazioni coltivate.In relazione a questo problema, in questa nota vengono presentati i risultati di analisi relative adalcuni possibili agenti inquinanti naturali, effettuate su campioni di terreni e vegetali, raccolti nell'intornodelle due uniche zone minerarie a solfuri della provincia di Modena. In particolare è statavalutata la concentrazione di metalli pesanti (Cu, Zn e Pb) in sedimenti e licheni campionati nell'areacircostante il complesso minerario. È stata inoltre valutata la speciazione chimica di questi elementi combinando differenti tecniche analitiche. I risultati ottenuti indicano che l'inquinamentodella zona non raggiunge valori significativamente pericolosi e che gli attuali livelli sono comparabilia quelli determinati dalla stessa presenza del complesso minerario (inquinamento naturale)File | Dimensione | Formato | |
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