La pratica traduttiva che in Italia viene chiamata mediazione linguistico-culturale ha incontrato un interesse crescente nell’ambito dell’attuale società plurilinguistica e multiculturale, in cui individui di lingue e culture diverse hanno sempre più occasioni di comunicare tra loro. Nasce dall’esigenza, in primo luogo linguistica, di due interlocutori di comprendersi e viene utilizzata nelle trattative d’affari, nella gestione del personale delle imprese, nella cooperazione internazionale, nelle negoziazioni politiche, nei tribunali, negli ospedali e in diverse forme di trattamento dei problemi dell’immigrazione. Nonostante il mediatore sia in fondo colui che traduce, la sua presenza come terzo partecipante che interviene nella conversazione, dà luogo a dinamiche comunicative che vanno oltre la traduzione dei turni di parlato e che investono aspetti relativi ai contenuti e ai significati che vengono condivisi, alla relazione tra i partecipanti, ai ruoli di operatori e utenti dei servizi, alle “persone” e ai loro bisogni, ai contesti situazionali (ospedaliero, aziendale, ecc.) e alle aspettative culturali reciproche che possono evidenziarsi quando utenti e operatori di diverse provenienze entrano in contatto. Questo volume descrive alcune di queste dinamiche e spiega in quali modi si può attuare la comprensione tra gli interlocutori nell’interazione mediata. Osservando il problema da diverse prospettive socio-linguistiche intende proporre una riflessione sulla complessità di questo tipo di interazione e sul delicato compito del mediatore.

La mediazione Linguistico-Culturale: una prospettiva interazionista / Gavioli, Laura. - STAMPA. - (2009), pp. 1-360.

La mediazione Linguistico-Culturale: una prospettiva interazionista

GAVIOLI, Laura
2009

Abstract

La pratica traduttiva che in Italia viene chiamata mediazione linguistico-culturale ha incontrato un interesse crescente nell’ambito dell’attuale società plurilinguistica e multiculturale, in cui individui di lingue e culture diverse hanno sempre più occasioni di comunicare tra loro. Nasce dall’esigenza, in primo luogo linguistica, di due interlocutori di comprendersi e viene utilizzata nelle trattative d’affari, nella gestione del personale delle imprese, nella cooperazione internazionale, nelle negoziazioni politiche, nei tribunali, negli ospedali e in diverse forme di trattamento dei problemi dell’immigrazione. Nonostante il mediatore sia in fondo colui che traduce, la sua presenza come terzo partecipante che interviene nella conversazione, dà luogo a dinamiche comunicative che vanno oltre la traduzione dei turni di parlato e che investono aspetti relativi ai contenuti e ai significati che vengono condivisi, alla relazione tra i partecipanti, ai ruoli di operatori e utenti dei servizi, alle “persone” e ai loro bisogni, ai contesti situazionali (ospedaliero, aziendale, ecc.) e alle aspettative culturali reciproche che possono evidenziarsi quando utenti e operatori di diverse provenienze entrano in contatto. Questo volume descrive alcune di queste dinamiche e spiega in quali modi si può attuare la comprensione tra gli interlocutori nell’interazione mediata. Osservando il problema da diverse prospettive socio-linguistiche intende proporre una riflessione sulla complessità di questo tipo di interazione e sul delicato compito del mediatore.
2009
9788855702478
Guerra
ITALIA
La mediazione Linguistico-Culturale: una prospettiva interazionista / Gavioli, Laura. - STAMPA. - (2009), pp. 1-360.
Gavioli, Laura
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