I difetti mascellari dovuti a gravi atrofie ossee legate all’edentulismo, spesso rendono vano, scarsamente fruttuoso o addirittura impossibile qualsiasi tentativo di riabilitazione protesica sia essa di tipo convenzionale o supportata da impianti1.In questi casi l’innesto di osso autologo pre implantare rappresenta ad oggi una via affidabile e predicibile nel perseguire una corretta e stabile restituito della funzione stomatognatica2-3.Dall’analisi della letteratura emerge che il follow-up della complessa riabilitazione implanto-protesica su osso innestato dipende dal numero di blocchi onlay inseriti e dalla tipologia dell’arcata antagonista.La lunghezza del cantilever (CL), distanza che intercorre dal centro dell’impianto terminale e la parte distale della sovrastruttura protesica4 può inficiare dal punto di vista biomeccanico, la prognosi longitudinale del manufatto protesico.A tal fine, sono stati analizzati ai metodi finiti (FEM) l’entità degli stress dissipati in seguito all’applicazione di carichi verticali, puntiformi e statici di 80, 400 e 1250 N su un reale Implant Bridge in titanio di grado 2 con 9 e 12 mm di estensione bilaterale.I risultati ottenuti in questo studio in vitro confermano che la tipologia dell’arcata antagonista influisce sulla concentrazione degli stress attorno all’impianto frontiera.
Inserimento di otto impianti in un mascellare atrofico innestato con osso autologo: analisi ai metodi finiti della distribuzione degli stress / Bortolini, Sergio; Franchi, Irene; Malaguti, Giuliano; Franchi, M.; Consolo, Ugo. - In: TEAMWORK. - ISSN 1825-2214. - STAMPA. - 4:(2005), pp. 70-73.
Inserimento di otto impianti in un mascellare atrofico innestato con osso autologo: analisi ai metodi finiti della distribuzione degli stress.
BORTOLINI, Sergio;FRANCHI, Irene;MALAGUTI, Giuliano;CONSOLO, Ugo
2005
Abstract
I difetti mascellari dovuti a gravi atrofie ossee legate all’edentulismo, spesso rendono vano, scarsamente fruttuoso o addirittura impossibile qualsiasi tentativo di riabilitazione protesica sia essa di tipo convenzionale o supportata da impianti1.In questi casi l’innesto di osso autologo pre implantare rappresenta ad oggi una via affidabile e predicibile nel perseguire una corretta e stabile restituito della funzione stomatognatica2-3.Dall’analisi della letteratura emerge che il follow-up della complessa riabilitazione implanto-protesica su osso innestato dipende dal numero di blocchi onlay inseriti e dalla tipologia dell’arcata antagonista.La lunghezza del cantilever (CL), distanza che intercorre dal centro dell’impianto terminale e la parte distale della sovrastruttura protesica4 può inficiare dal punto di vista biomeccanico, la prognosi longitudinale del manufatto protesico.A tal fine, sono stati analizzati ai metodi finiti (FEM) l’entità degli stress dissipati in seguito all’applicazione di carichi verticali, puntiformi e statici di 80, 400 e 1250 N su un reale Implant Bridge in titanio di grado 2 con 9 e 12 mm di estensione bilaterale.I risultati ottenuti in questo studio in vitro confermano che la tipologia dell’arcata antagonista influisce sulla concentrazione degli stress attorno all’impianto frontiera.File | Dimensione | Formato | |
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