Obiettivo. Comprendere i meccanismi di virulenza di Legionella pneumophila nei confronti dell’ospite attraverso lo studio delle interazioni tra Legionella e macrofagi umani.Materiali e metodi. Per lo studio sono stati testati ceppi di Legionella pneumophila appartenenti al sierogruppo 1, ceppo altamente virulento responsabile di un caso clinico, e ai sierogruppi 6 e 9, confrontati con il ceppo di riferimento Philadelphia 1 (ATCC 33152) e saggiati su cellule macrofagiche umane in linea continua (U937). Sono state studiate l’attività citotossica, misurata come sopravvivenza fino a 72 ore dei macrofagi dopo contatto con Legionella a diverse concentrazioni (MOI); l’attività citopatogena, valutata come vitalità macrofagica dopo l’esposizione a Legionella per 2 ore; la crescita/sopravvivenza di Legionella nelle cellule ospiti e infine la produzione di citochine.Risultati. Nei tests di citotossicità la sopravvivenza dei macrofagi si modificava solo dopo 48 ore e alla MOI 1:1 dopo 72 ore il sierogruppo 1 si associava ad una significativa minore sopravvivenza delle U937 (35% vs 65%-76% degli altri sierogruppi) (p<0.05). Un comportamento analogo si è evidenziato per l’attività citopatogena alla MOI 10:1. I dati di crescita intramacrofagica suggerivano una maggior capacità del sierogruppo 1 ad entrare nel macrofago: dopo 2 ore le legionelle erano da 2 a 4 volte più concentrate rispetto agli altri ceppi. Il sierogruppo 9 invece manifestava una crescita più elevata solo dopo 48 ore.Discussione. I dati preliminari dello studio sembrano confermare che ceppi appartenenti a diversi sierogruppi di Legionella pneumophila possono avere caratteristiche di virulenza differenti, in grado di spiegare una diversa capacità di dare malattia. In particolare, il sierogruppo 1 manifestava una più rapida crescita intracellulare e una maggiore attività citotossica e citopatogena. Il sierogruppo 9 invece, più raramente coinvolto nella comparsa di malattia, pur crescendo attivamente nelle cellule macrofagiche, non era in grado di causarne la distruzione.

STUDIO IN VITRO SUI MECCANISMI PATOGENETICI ASSOCIATI ALLA VIRULENZA DI LEGIONELLA PNEUMOPHILA / Bargellini, Annalisa; Cauteruccio, Laura; Marchesi, Isabella; Borella, Paola. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - Suppl. al n° 38:(2007), pp. 351-351. (Intervento presentato al convegno X Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica " Il futuro dell'Igiene, della Medicina Preventiva e della Sanità Pubblica: cambiamenti, priorità, emergenze tenutosi a Pisa nel 14-16 ottobre 2007).

STUDIO IN VITRO SUI MECCANISMI PATOGENETICI ASSOCIATI ALLA VIRULENZA DI LEGIONELLA PNEUMOPHILA

BARGELLINI, Annalisa;CAUTERUCCIO, Laura;MARCHESI, Isabella;BORELLA, Paola
2007

Abstract

Obiettivo. Comprendere i meccanismi di virulenza di Legionella pneumophila nei confronti dell’ospite attraverso lo studio delle interazioni tra Legionella e macrofagi umani.Materiali e metodi. Per lo studio sono stati testati ceppi di Legionella pneumophila appartenenti al sierogruppo 1, ceppo altamente virulento responsabile di un caso clinico, e ai sierogruppi 6 e 9, confrontati con il ceppo di riferimento Philadelphia 1 (ATCC 33152) e saggiati su cellule macrofagiche umane in linea continua (U937). Sono state studiate l’attività citotossica, misurata come sopravvivenza fino a 72 ore dei macrofagi dopo contatto con Legionella a diverse concentrazioni (MOI); l’attività citopatogena, valutata come vitalità macrofagica dopo l’esposizione a Legionella per 2 ore; la crescita/sopravvivenza di Legionella nelle cellule ospiti e infine la produzione di citochine.Risultati. Nei tests di citotossicità la sopravvivenza dei macrofagi si modificava solo dopo 48 ore e alla MOI 1:1 dopo 72 ore il sierogruppo 1 si associava ad una significativa minore sopravvivenza delle U937 (35% vs 65%-76% degli altri sierogruppi) (p<0.05). Un comportamento analogo si è evidenziato per l’attività citopatogena alla MOI 10:1. I dati di crescita intramacrofagica suggerivano una maggior capacità del sierogruppo 1 ad entrare nel macrofago: dopo 2 ore le legionelle erano da 2 a 4 volte più concentrate rispetto agli altri ceppi. Il sierogruppo 9 invece manifestava una crescita più elevata solo dopo 48 ore.Discussione. I dati preliminari dello studio sembrano confermare che ceppi appartenenti a diversi sierogruppi di Legionella pneumophila possono avere caratteristiche di virulenza differenti, in grado di spiegare una diversa capacità di dare malattia. In particolare, il sierogruppo 1 manifestava una più rapida crescita intracellulare e una maggiore attività citotossica e citopatogena. Il sierogruppo 9 invece, più raramente coinvolto nella comparsa di malattia, pur crescendo attivamente nelle cellule macrofagiche, non era in grado di causarne la distruzione.
2007
Suppl. al n° 38
351
351
Bargellini, Annalisa; Cauteruccio, Laura; Marchesi, Isabella; Borella, Paola
STUDIO IN VITRO SUI MECCANISMI PATOGENETICI ASSOCIATI ALLA VIRULENZA DI LEGIONELLA PNEUMOPHILA / Bargellini, Annalisa; Cauteruccio, Laura; Marchesi, Isabella; Borella, Paola. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - Suppl. al n° 38:(2007), pp. 351-351. (Intervento presentato al convegno X Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica " Il futuro dell'Igiene, della Medicina Preventiva e della Sanità Pubblica: cambiamenti, priorità, emergenze tenutosi a Pisa nel 14-16 ottobre 2007).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/596614
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