Abbiamo preso in esame nella città di Reggio Emilia la possibile relazione tra rischio di malformazioni congenite ed emissioni dell’inceneritore per rifiuti solidi urbani, dotato di sistemi avanzati di abbattimento delle emissioni ed in funzione nel 1968 (ad eccezione di un periodo di interruzione da aprile 2002 a giugno 2005). Abbiamo individuato tutti i casi di malformazioni congenite diagnosticati nei nati e negli aborti di donne residenti nel Comune di Reggio Emilia nel periodo 1998-2006, associando a ciascuno di essi un nato sano ‘di controllo’ utilizzando come variabili di appaiamento l’anno ed il centro di nascita unitamente all’età materna. Il territorio municipale è stato suddiviso in tre aree in base alle concentrazioni ambientali di diossine/furani e metalli pesanti emessi dall’inceneritore, assegnando lo status espositivo in base alla residenza materna nel primo trimestre di gravidanza con l’ausilio di metodiche GIS. Abbiamo quindi calcolato i rischi relativi nei diversi gruppi espositivi, anche in relazione al periodo di funzionamento, utilizzando procedure di regressione logistica condizionale ed aggiustando per titolo di studio materno.I risultati, riferiti ad un numero complessivo di 228 casi e 228 controlli, non hanno evidenziato modificazioni significative del rischio nei diversi gruppi espositivi nell’intero periodo considerato, né sono stati in grado di mostrare variazioni nel tempo dei rischi associate al regime di funzionamento dell’impianto di incenerimento. In particolare, il rischio relativo di malformazione congenita nelle residenti nell’area a maggiore esposizione e in quelle con esposizione intermedia, nei confronti della rimanente popolazione municipale, è risultato rispettivamente pari a 0,67 (I.C. al 95% 0,25-1,77) e 1,55 (0,67-3,58) con un P-trend pari a 0,883, senza indicazioni di un decremento del rischio nel periodo di inattività dell’impianto. Queste osservazioni non sembrano nel complesso indicare il verificarsi di effetti teratogeni a seguito dell’esposizione alle emissioni di un inceneritore per rifiuti solidi urbani tecnologicamente avanzato.
Esposizione alle emissioni di un inceneritore per rifiuti solidi urbani e rischio di malformazioni congenite / Malagoli, Carlotta; Fabbi, Sara; Teggi, Sergio; Rodolfi, R; Rivieri, F; Astolfi, G; Garavelli, L; Vinceti, Marco. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 36 Suppl.:(2008), pp. 472-472. (Intervento presentato al convegno 43° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva, Bari, 1‐4 ottobre 2008 tenutosi a Bari, Italy nel 1‐4 ottobre 2008).
Esposizione alle emissioni di un inceneritore per rifiuti solidi urbani e rischio di malformazioni congenite.
MALAGOLI, Carlotta;FABBI, Sara;TEGGI, Sergio;VINCETI, Marco
2008
Abstract
Abbiamo preso in esame nella città di Reggio Emilia la possibile relazione tra rischio di malformazioni congenite ed emissioni dell’inceneritore per rifiuti solidi urbani, dotato di sistemi avanzati di abbattimento delle emissioni ed in funzione nel 1968 (ad eccezione di un periodo di interruzione da aprile 2002 a giugno 2005). Abbiamo individuato tutti i casi di malformazioni congenite diagnosticati nei nati e negli aborti di donne residenti nel Comune di Reggio Emilia nel periodo 1998-2006, associando a ciascuno di essi un nato sano ‘di controllo’ utilizzando come variabili di appaiamento l’anno ed il centro di nascita unitamente all’età materna. Il territorio municipale è stato suddiviso in tre aree in base alle concentrazioni ambientali di diossine/furani e metalli pesanti emessi dall’inceneritore, assegnando lo status espositivo in base alla residenza materna nel primo trimestre di gravidanza con l’ausilio di metodiche GIS. Abbiamo quindi calcolato i rischi relativi nei diversi gruppi espositivi, anche in relazione al periodo di funzionamento, utilizzando procedure di regressione logistica condizionale ed aggiustando per titolo di studio materno.I risultati, riferiti ad un numero complessivo di 228 casi e 228 controlli, non hanno evidenziato modificazioni significative del rischio nei diversi gruppi espositivi nell’intero periodo considerato, né sono stati in grado di mostrare variazioni nel tempo dei rischi associate al regime di funzionamento dell’impianto di incenerimento. In particolare, il rischio relativo di malformazione congenita nelle residenti nell’area a maggiore esposizione e in quelle con esposizione intermedia, nei confronti della rimanente popolazione municipale, è risultato rispettivamente pari a 0,67 (I.C. al 95% 0,25-1,77) e 1,55 (0,67-3,58) con un P-trend pari a 0,883, senza indicazioni di un decremento del rischio nel periodo di inattività dell’impianto. Queste osservazioni non sembrano nel complesso indicare il verificarsi di effetti teratogeni a seguito dell’esposizione alle emissioni di un inceneritore per rifiuti solidi urbani tecnologicamente avanzato.Pubblicazioni consigliate
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