Obiettivi: In questo studio abbiamo esaminato il possibile ruolo del cadmio nell'eziologia della neoplasia prostatica attraverso l'uso di un indicatore di esposizione a lungo termine come la matrice ungueale, in due differenti regioni italiane.Metodi: Abbiamo reclutato 40 casi e 58 controlli rispettivamente presso le cliniche urologiche e quelle chirurgiche dei policlinici universitari di Modena e Bari. L'età dei soggetti reclutati varia dai 43 a 83 anni. Ogni partecipante ha fornito un campione di unghie dei piedi sul quale effet¬tuare la determinazione quantitativa degli elementi, previo lavaggio e mineralizzazione in forno a microonde, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico con atomizzazione in fornetto di grafite. I dati sono stati elaborati statisticamente attraverso il software Stata 9.1 al fine di calcolare il rischio relativo di neoplasia prostatica mediante il calcolo del rischio relativo (RR) nei differenti intervalli di esposizione dati dai terzili utilizzati come cutoff.Risultati:1I rischio di neoplasia prostatica è risultato maggiore nel terzile internedio (RR=1.7 -IC95% 0.5/6.4) e più elevato (RR=4.3- IC95% 1.3/ 13.8) (p-trend 0.029)di esposizione a cadmio, sia nell'intera casistica che considerando i dati disaggregati per provincia. L'introduzione delle variabili confondenti quali bmi, abitudini tabagiche e dieta ha modificato sensibil¬mente le stime del rischio relativo.Conclusioni: I risultati prodotti dallo studio che abbiamo condotto, pur con la bassa stabilità statistica dovuta alle ridotte dimensioni della casistica, ci conducono a sostenere l'ipotesi, già suggerita da studi epidemiologici e di laboratorio, che l'esposizione a cadmio possa incrementare il rischio di tu¬more prostatico.
Cadmio e rischio di tumore alla prostata / Venturelli, Marianna; Vinceti, Marco; Ferrari, Angela; Bonvicini, Francesca; Bussetti, Pamela; Bianchi, Giampaolo; Sighinolfi, Maria Chiara; Farinetti, Alberto; Trerotoli, P; Serio, G; Bergomi, Margherita; Vinceti, M.. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 39 Suppl.:(2006), pp. 397-397. (Intervento presentato al convegno 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, “La prevenzione per la promozione della salute e l’integrazione dei popoli” tenutosi a Catania, Italy nel 27-30 ottobre 2006).
Cadmio e rischio di tumore alla prostata
VENTURELLI, Marianna;VINCETI, Marco;FERRARI, Angela;BONVICINI, Francesca;BUSSETTI, Pamela;BIANCHI, Giampaolo;SIGHINOLFI, Maria Chiara;FARINETTI, Alberto;BERGOMI, Margherita;
2006
Abstract
Obiettivi: In questo studio abbiamo esaminato il possibile ruolo del cadmio nell'eziologia della neoplasia prostatica attraverso l'uso di un indicatore di esposizione a lungo termine come la matrice ungueale, in due differenti regioni italiane.Metodi: Abbiamo reclutato 40 casi e 58 controlli rispettivamente presso le cliniche urologiche e quelle chirurgiche dei policlinici universitari di Modena e Bari. L'età dei soggetti reclutati varia dai 43 a 83 anni. Ogni partecipante ha fornito un campione di unghie dei piedi sul quale effet¬tuare la determinazione quantitativa degli elementi, previo lavaggio e mineralizzazione in forno a microonde, mediante spettrofotometria di assorbimento atomico con atomizzazione in fornetto di grafite. I dati sono stati elaborati statisticamente attraverso il software Stata 9.1 al fine di calcolare il rischio relativo di neoplasia prostatica mediante il calcolo del rischio relativo (RR) nei differenti intervalli di esposizione dati dai terzili utilizzati come cutoff.Risultati:1I rischio di neoplasia prostatica è risultato maggiore nel terzile internedio (RR=1.7 -IC95% 0.5/6.4) e più elevato (RR=4.3- IC95% 1.3/ 13.8) (p-trend 0.029)di esposizione a cadmio, sia nell'intera casistica che considerando i dati disaggregati per provincia. L'introduzione delle variabili confondenti quali bmi, abitudini tabagiche e dieta ha modificato sensibil¬mente le stime del rischio relativo.Conclusioni: I risultati prodotti dallo studio che abbiamo condotto, pur con la bassa stabilità statistica dovuta alle ridotte dimensioni della casistica, ci conducono a sostenere l'ipotesi, già suggerita da studi epidemiologici e di laboratorio, che l'esposizione a cadmio possa incrementare il rischio di tu¬more prostatico.Pubblicazioni consigliate
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