Nonostante sia opinione largamente condivisa che i fattori umani legati alla condizione psicofisica del conducente contribuiscano in misura rilevante nel determinismo degli incidenti stradali, che rappresentano la prima causa di morte nella fascia di età compresa tra i 15 e i 30 anni, non è stato ancora ben definito il ruolo svolto dai suddetti fattori, né quantificato con precisione il loro contributo. Diverse variabili di natura psicofisiologica, socio-comportamentale e sanitaria legate all’età, alla dieta, al debito di sonno, al ritmo sonno/veglia, al cronotipo, all’assunzione di farmaci e/o ad alcune patologie, possono tradursi in una ridotta vigilanza nella conduzione dell’autoveicolo e/o addirittura al colpo di sonno, con pericolose conseguenze sulla capacità di guida. Il Centro di Ricerca per lo Studio dei Determinanti Umani degli Incidenti Stradali, istituito presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, è impegnato nello studio dei fattori psicofisiologici e comportamentali che incrementano il rischio di incorrere in incidenti stradali.In particolare stiamo esplorando le relazioni tra alcuni tratti della personalità quali impulsività, aggressività e “sensation seeking” (ricerca di sensazioni forti) e i comportamenti alla guida, valutandone altresì le basi biologiche (dopamina, adrenalina, noradrenalina, serotonina).Dal momento che molti degli incidenti stradali più gravi sono attribuiti allo stato di sonnolenza del guidatore, stiamo inoltre indagando se e in che misura il cronotipo del guidatore ed i livelli di melatonina, assunta come marcatore del ritmo circadiano, possano condizionarne, almeno in certi orari della giornata, i livelli di performance, stimati tramite la misura dei tempi di reazione a stimoli semplici e complessi.I risultati finora conseguiti hanno evidenziato interessanti relazioni tra i fattori psicologici ed i comportamenti di guida rischiosi, e se confermati da più estese indagini, forniranno le basi conoscitive per l’adozione di specifiche misure di prevenzione degli incidenti stradali, in accordo con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.
I fattori umani negli incidenti stradali / Bergomi, Margherita; Vivoli, R; Rovesti, Sergio; Bussetti, Pamela; Vivoli, Gianfranco. - In: PANORAMA DELLA SANITÀ. - ISSN 1827-8140. - STAMPA. - 39 Suppl.:(2006), pp. 475-475. (Intervento presentato al convegno 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, “La prevenzione per la promozione della salute e l’integrazione dei popoli” tenutosi a Catania, Italy nel 27-30 ottobre 2006).
I fattori umani negli incidenti stradali
BERGOMI, Margherita;ROVESTI, Sergio;BUSSETTI, Pamela;VIVOLI, Gianfranco
2006
Abstract
Nonostante sia opinione largamente condivisa che i fattori umani legati alla condizione psicofisica del conducente contribuiscano in misura rilevante nel determinismo degli incidenti stradali, che rappresentano la prima causa di morte nella fascia di età compresa tra i 15 e i 30 anni, non è stato ancora ben definito il ruolo svolto dai suddetti fattori, né quantificato con precisione il loro contributo. Diverse variabili di natura psicofisiologica, socio-comportamentale e sanitaria legate all’età, alla dieta, al debito di sonno, al ritmo sonno/veglia, al cronotipo, all’assunzione di farmaci e/o ad alcune patologie, possono tradursi in una ridotta vigilanza nella conduzione dell’autoveicolo e/o addirittura al colpo di sonno, con pericolose conseguenze sulla capacità di guida. Il Centro di Ricerca per lo Studio dei Determinanti Umani degli Incidenti Stradali, istituito presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, è impegnato nello studio dei fattori psicofisiologici e comportamentali che incrementano il rischio di incorrere in incidenti stradali.In particolare stiamo esplorando le relazioni tra alcuni tratti della personalità quali impulsività, aggressività e “sensation seeking” (ricerca di sensazioni forti) e i comportamenti alla guida, valutandone altresì le basi biologiche (dopamina, adrenalina, noradrenalina, serotonina).Dal momento che molti degli incidenti stradali più gravi sono attribuiti allo stato di sonnolenza del guidatore, stiamo inoltre indagando se e in che misura il cronotipo del guidatore ed i livelli di melatonina, assunta come marcatore del ritmo circadiano, possano condizionarne, almeno in certi orari della giornata, i livelli di performance, stimati tramite la misura dei tempi di reazione a stimoli semplici e complessi.I risultati finora conseguiti hanno evidenziato interessanti relazioni tra i fattori psicologici ed i comportamenti di guida rischiosi, e se confermati da più estese indagini, forniranno le basi conoscitive per l’adozione di specifiche misure di prevenzione degli incidenti stradali, in accordo con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.Pubblicazioni consigliate
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