Lo studio del comportamento funzionale dei biomateriali può essere effettuato in vivo o in vitro.La valutazione in vivo, più complessa, presenta numerosi svantaggi: richiede campioni numericamente ampi per avere significatività statistica, consente di valutare solo pochi parametri in tempi relativamente lunghi, è costosa e pone problemi di natura etica. I risultati, inoltre, risentono notevolmente delle molteplici variabili individuali e tecniche, che riducono la ripetibilità delle sperimentazioni. D’altra parte, il ricorso a modelli artificiali si basa inevitabilmente su approssimazioni e semplificazioni, che riducono il valore predittivo dei risultati ottenuti. I vantaggi principali di questo tipo di ricerche risiedono nella possibilità di controllare al meglio i parametri fissi, agendo liberamente su quelli oggetto di sperimentazione, nell’elevata ripetibilità e nei costi inferiori. Il significato clinico della sperimentazione in vitro è funzione del grado di verosimiglianza e attendibilità delle condizioni sperimentali poste.L’analisi agli elementi finiti (FEA) è stata inizialmente sviluppata nei primi anni ’60, per risolvere problemi strutturali nell’industria aerospaziale. Da allora è stata usata in molti campi. La prima applicazione della FEA all’odontoiatria è quello di Weinstein et al. del 1976 (1).Scopo del presente articolo è l’utilizzo di tecniche di rerverse engineering per ottenere, da una mandibola umana, un modello a elementi finiti (FEM) tridimensionale il più realistico possibile.
Utilizzo della riverse engineering per lo sviluppo di un modello a elementi finiti mandibolare tridimensionale / Malaguti, G.; Bortolini, Sergio; Franchi, I.; Coppi, C.; Consolo, Ugo. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - Suppl. 1 16 (1):(2005), pp. 197-199. (Intervento presentato al convegno VIII Convegno di Odontoiatria S.I.O.C.M.F tenutosi a Centro Daina - Nembro(BG) nel 28-29 gennaio 2005).
Utilizzo della riverse engineering per lo sviluppo di un modello a elementi finiti mandibolare tridimensionale
BORTOLINI, Sergio;CONSOLO, Ugo
2005
Abstract
Lo studio del comportamento funzionale dei biomateriali può essere effettuato in vivo o in vitro.La valutazione in vivo, più complessa, presenta numerosi svantaggi: richiede campioni numericamente ampi per avere significatività statistica, consente di valutare solo pochi parametri in tempi relativamente lunghi, è costosa e pone problemi di natura etica. I risultati, inoltre, risentono notevolmente delle molteplici variabili individuali e tecniche, che riducono la ripetibilità delle sperimentazioni. D’altra parte, il ricorso a modelli artificiali si basa inevitabilmente su approssimazioni e semplificazioni, che riducono il valore predittivo dei risultati ottenuti. I vantaggi principali di questo tipo di ricerche risiedono nella possibilità di controllare al meglio i parametri fissi, agendo liberamente su quelli oggetto di sperimentazione, nell’elevata ripetibilità e nei costi inferiori. Il significato clinico della sperimentazione in vitro è funzione del grado di verosimiglianza e attendibilità delle condizioni sperimentali poste.L’analisi agli elementi finiti (FEA) è stata inizialmente sviluppata nei primi anni ’60, per risolvere problemi strutturali nell’industria aerospaziale. Da allora è stata usata in molti campi. La prima applicazione della FEA all’odontoiatria è quello di Weinstein et al. del 1976 (1).Scopo del presente articolo è l’utilizzo di tecniche di rerverse engineering per ottenere, da una mandibola umana, un modello a elementi finiti (FEM) tridimensionale il più realistico possibile.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Prof. Consolo 2005 - 05.pdf
Accesso riservato
Tipologia:
Versione dell'autore revisionata e accettata per la pubblicazione
Dimensione
793.57 kB
Formato
Adobe PDF
|
793.57 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris