Nella pratica odontoiatrica, a volte piccoli frammenti di materiale polimerizzato possono penetrare all’interno dell’attacco epiteliale, in lembi o in suture, rimanere nel tessuto orale e produrre una risposta da corpo estraneo, causando problemi nella diagnosi e nella guarigione.Nel 1987 Marshak et al. hanno studiato l’incidenza del rinvenimento di materiale da impronta rimasto nel solco gengivale dopo procedure per riabilitazioni con protesi fissa tradizionale. Su un totale di 125 impronte rilevate con Optosil e Xantopren (Optosil Bayer Dental, Leverkusen, Germania) da monconi preparati con filo retrattore n°9, un totale di 8 pazienti, a una settimana di distanza, hanno presentato frammenti di materiale nel solco gengivale. Recentemente Ree (2001) ha riportato il caso di una infiammazione dovuta ad un pezzetto di polietere rimasto intrappolato nel solco gengivale. Il rinvenimento, manifestatosi con gonfiore e dolore, era in origine creduto esser dovuto a un trattamento endocanalare incongruo. Anche Shen (2003) riporta il rischio che il materiale da impronta possa rimanere nel solco gengivale.Per questo motivo può risultare un fattore di maggior sicurezza improntare i tessuti con un materiale che sia biocompatibile, in accordo con quanto prevede il protocollo ISO 10993-5 “Biological evaluation of medical devices: Part 5”.
Valutazione della biocompatibiltà dei materiali da impronta in protesi fissa tradizionale / Coppi, C.; Malaguti, G.; Bortolini, Sergio; Franchi, M.; Consolo, Ugo. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - Suppl. 1 16 (1):(2005), pp. 178-180. (Intervento presentato al convegno VIII Convegno di Odontoiatria S.I.O.C.M.F tenutosi a Centro Daina Nembro (BG) nel 28-29 gennaio 2005).
Valutazione della biocompatibiltà dei materiali da impronta in protesi fissa tradizionale
BORTOLINI, Sergio;CONSOLO, Ugo
2005
Abstract
Nella pratica odontoiatrica, a volte piccoli frammenti di materiale polimerizzato possono penetrare all’interno dell’attacco epiteliale, in lembi o in suture, rimanere nel tessuto orale e produrre una risposta da corpo estraneo, causando problemi nella diagnosi e nella guarigione.Nel 1987 Marshak et al. hanno studiato l’incidenza del rinvenimento di materiale da impronta rimasto nel solco gengivale dopo procedure per riabilitazioni con protesi fissa tradizionale. Su un totale di 125 impronte rilevate con Optosil e Xantopren (Optosil Bayer Dental, Leverkusen, Germania) da monconi preparati con filo retrattore n°9, un totale di 8 pazienti, a una settimana di distanza, hanno presentato frammenti di materiale nel solco gengivale. Recentemente Ree (2001) ha riportato il caso di una infiammazione dovuta ad un pezzetto di polietere rimasto intrappolato nel solco gengivale. Il rinvenimento, manifestatosi con gonfiore e dolore, era in origine creduto esser dovuto a un trattamento endocanalare incongruo. Anche Shen (2003) riporta il rischio che il materiale da impronta possa rimanere nel solco gengivale.Per questo motivo può risultare un fattore di maggior sicurezza improntare i tessuti con un materiale che sia biocompatibile, in accordo con quanto prevede il protocollo ISO 10993-5 “Biological evaluation of medical devices: Part 5”.File | Dimensione | Formato | |
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