L’occlusione riveste un ruolo fondamentale nella riabilitazione protesica2, ortodontica e nella conservazione degli elementi naturali1; inoltre ha un ruolo decisivo nell’intercettazione dei disordini cranio cervico mandibolari3.Si è condotto un lavoro finalizzato a valutare le discrepanze rilevabili tra le caratteristiche di un modello occlusale ideale ed un modello occlusale riscontrabile nella realtà.Si è analizzata una realtà clinica il più ampia possibile, scegliendo un campione eterogeneo composto da un gruppo di pazienti con occlusione naturale, un gruppo di pazienti con occlusione ottenuta post trattamento ortodontico ed un gruppo con occlusione post riabilitazione protesica fissa.La metodica scelta per analizzare i modelli associa una valutazione di tipo dinamico classico: analisi quantitativa dei contatti di centrica, movimenti di lateralità e protrusiva del modello montato in articolatore, esame delle faccette di usura, ed una valutazione di tipo statico condotta utilizzando come parametri valutativi “le Sei Chiavi di Andrews”. Tipicamente questa analisi è applicata in campo ortodontico per stabilire la fase di avanzamento della terapia o a scopo valutativo alla fine del trattamento, ma vista la completezza e la contemporanea semplicità di tale analisi si è deciso di applicarla a ogni gruppo di modelli studiati. Tali Chiavi, prese singolarmente, riprendono concetti già noti, ma nel loro complesso assumono un particolare valore poiché sono rilevabili mediante punti d riferimento tangibili e sono visibili dal versante vestibolare ed occlusale. E’ stata inoltre condotta un’analisi quantitativa dei contatti occlusali rilevabili nei gruppi studiati ponendola a paragone con uno schema ideale riportato nella letteratura. La valutazione di questi parametri è finalizzata a conoscere se, ed in quale modo, l’incongruenza con il modello ideale sia indice di una situazione patologica o possa essere riconducibile ad una situazione di adattamento fisiologico compatibile con uno stato di benessere.Nel presente lavoro saranno riportati i risultati ottenuti dall’analisi quantitativa dei contatti occlusali.
Occlusione ideale contro occlusione reale: valutazione quantitativa sperimentale dei contatti occlusali / Bianchi, R.; Franchi, I.; Isaza Penco, S.; Coppi, C.; Bortolini, Sergio; Consolo, Ugo. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - STAMPA. - Suppl. 1 16 (1):(2005), pp. 175-177. (Intervento presentato al convegno VIII Convegno di Odontoiatria S.I.O.C.M.F tenutosi a Centro Daina - Nembro(BG) nel 28-29 gennaio 2005).
Occlusione ideale contro occlusione reale: valutazione quantitativa sperimentale dei contatti occlusali
BORTOLINI, Sergio;CONSOLO, Ugo
2005
Abstract
L’occlusione riveste un ruolo fondamentale nella riabilitazione protesica2, ortodontica e nella conservazione degli elementi naturali1; inoltre ha un ruolo decisivo nell’intercettazione dei disordini cranio cervico mandibolari3.Si è condotto un lavoro finalizzato a valutare le discrepanze rilevabili tra le caratteristiche di un modello occlusale ideale ed un modello occlusale riscontrabile nella realtà.Si è analizzata una realtà clinica il più ampia possibile, scegliendo un campione eterogeneo composto da un gruppo di pazienti con occlusione naturale, un gruppo di pazienti con occlusione ottenuta post trattamento ortodontico ed un gruppo con occlusione post riabilitazione protesica fissa.La metodica scelta per analizzare i modelli associa una valutazione di tipo dinamico classico: analisi quantitativa dei contatti di centrica, movimenti di lateralità e protrusiva del modello montato in articolatore, esame delle faccette di usura, ed una valutazione di tipo statico condotta utilizzando come parametri valutativi “le Sei Chiavi di Andrews”. Tipicamente questa analisi è applicata in campo ortodontico per stabilire la fase di avanzamento della terapia o a scopo valutativo alla fine del trattamento, ma vista la completezza e la contemporanea semplicità di tale analisi si è deciso di applicarla a ogni gruppo di modelli studiati. Tali Chiavi, prese singolarmente, riprendono concetti già noti, ma nel loro complesso assumono un particolare valore poiché sono rilevabili mediante punti d riferimento tangibili e sono visibili dal versante vestibolare ed occlusale. E’ stata inoltre condotta un’analisi quantitativa dei contatti occlusali rilevabili nei gruppi studiati ponendola a paragone con uno schema ideale riportato nella letteratura. La valutazione di questi parametri è finalizzata a conoscere se, ed in quale modo, l’incongruenza con il modello ideale sia indice di una situazione patologica o possa essere riconducibile ad una situazione di adattamento fisiologico compatibile con uno stato di benessere.Nel presente lavoro saranno riportati i risultati ottenuti dall’analisi quantitativa dei contatti occlusali.File | Dimensione | Formato | |
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