La violenza di massa del Novecento è stata spesso esibita sulla scena pubblica, ma allo stesso tempo si è compiuta "dietro la facciata", parzialmente occultata, esercitata da apparati speciali degli Stati e in ambienti ben delimitati, come il campo di detenzione, la foresta, la regione lontana. Ciò rivela il carattere complesso e contraddittorio che lega potere statale, società moderna e violenza. Accanto alla dissimulazione e alla negazione, imposta da un processo di civilizzazione che tende a delegittimare la violenza, convive infatti il protagonismo del potere statuale nel promuovere, evocare e, all'occorenza, esplicitare l'uso della violenza di massa come strumento politico.
Stragi e massacri di civili. Violenza e potere politico / Bertucelli, Lorenzo. - STAMPA. - (2008), pp. 33-46.
Stragi e massacri di civili. Violenza e potere politico
BERTUCELLI, Lorenzo
2008
Abstract
La violenza di massa del Novecento è stata spesso esibita sulla scena pubblica, ma allo stesso tempo si è compiuta "dietro la facciata", parzialmente occultata, esercitata da apparati speciali degli Stati e in ambienti ben delimitati, come il campo di detenzione, la foresta, la regione lontana. Ciò rivela il carattere complesso e contraddittorio che lega potere statale, società moderna e violenza. Accanto alla dissimulazione e alla negazione, imposta da un processo di civilizzazione che tende a delegittimare la violenza, convive infatti il protagonismo del potere statuale nel promuovere, evocare e, all'occorenza, esplicitare l'uso della violenza di massa come strumento politico.Pubblicazioni consigliate
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