Il rinvenimento di livelli biocostruiti a vermetidi all'interno di un complesso di scogliera messiniano nella Penisola Salentina ha permesso il primo studio di queste particolari biocostruzioni per il Miocene Superiore. Le biocostruzioni a vermetidi oloceniche ed attuali vengono normalmente utilizzate come ottimi indicatori ecologici ed il confronto con diversi esempi di questo tipo, soprattutto dell'area mediterranea, ha messo in evidenza alcune differenze riguardanti i principali generi biocostruttori (Petaloconchus per il Miocene, Dendropoma durante l'Olocene e attualmente) e gli organismi incrostanti ad essi associati. Nonostante queste diversità, è stato possibile verificare anche per il Miocene la possibilità di utilizzare tali biocostruzioni come "markers" paleoclimatici e paleobatimetrici (legate alla fascia intertidale o alla zona immediatamente sottostante). Un'ipotesi preliminare considera la sostituzione fra questi due diversi generi come la conseguenza di mutamenti di tipo climatico.
Evoluzione delle biocostruzioni a vermetidi e loro utilizzo come "markers" paleobatimetrici e paleoclimatici / Vescogni, Alessandro. - In: GIORNALE DI GEOLOGIA. - ISSN 0017-0291. - STAMPA. - 62:(2000), pp. 55-61.
Evoluzione delle biocostruzioni a vermetidi e loro utilizzo come "markers" paleobatimetrici e paleoclimatici
VESCOGNI, Alessandro
2000
Abstract
Il rinvenimento di livelli biocostruiti a vermetidi all'interno di un complesso di scogliera messiniano nella Penisola Salentina ha permesso il primo studio di queste particolari biocostruzioni per il Miocene Superiore. Le biocostruzioni a vermetidi oloceniche ed attuali vengono normalmente utilizzate come ottimi indicatori ecologici ed il confronto con diversi esempi di questo tipo, soprattutto dell'area mediterranea, ha messo in evidenza alcune differenze riguardanti i principali generi biocostruttori (Petaloconchus per il Miocene, Dendropoma durante l'Olocene e attualmente) e gli organismi incrostanti ad essi associati. Nonostante queste diversità, è stato possibile verificare anche per il Miocene la possibilità di utilizzare tali biocostruzioni come "markers" paleoclimatici e paleobatimetrici (legate alla fascia intertidale o alla zona immediatamente sottostante). Un'ipotesi preliminare considera la sostituzione fra questi due diversi generi come la conseguenza di mutamenti di tipo climatico.Pubblicazioni consigliate
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