La Forma A e una Forma B (appositamente preparata ad alta cristallinità) del cloramfenicolo palmitato (CAFP) sono state macinate in assenza o in presenza di differenti quantità di Avicel PH 102 come diluente.In ogni caso si ottiene una Forma a bassa cristallinità, stabile nel tempo, da noi chiamata Forma A* che, pur possedendo tutte le caratteristiche della Forma A inattiva e non soddisfacendo il saggio delle Farmacopee per il polimorfo attivo, ha rivelato tuttavia una costante di velocità di idrolisi enzimatica in vitro e quindi una disponibilità fino a 4 volte maggiore di quella della Forma B del CAFP commerciale.La quantità di diluente influenza questo fenomeno di attivazione.Nel corso di queste ricerche è stato confermato come l'enzima pancreatico non idrolizzi il CAFP in soluzione e si è potuto inoltre rilevare che la pancreatina non agirebbe, come ritenuto finora, in modo stereospecifico esclusivamente sulla struttura del polimorfo B del CAFP, ma anche sulla struttura del polimorfo A "considerato inattivo" purchè si trovi nello stato di minore cristallinità possibile, il più vicino allo stato amorfo.
Proprietà fisiche e disponibilità del cloramfenicolo palmitato in miscele macinate con cellulosa microcristallina / Cameroni, Riccardo; Coppi, Gilberto; Forni, Flavio; Bernabei, Maria Teresa. - In: IL FARMACO. EDIZIONE PRATICA. - ISSN 0430-0912. - STAMPA. - 39:(1984), pp. 76-86.
Proprietà fisiche e disponibilità del cloramfenicolo palmitato in miscele macinate con cellulosa microcristallina
CAMERONI, Riccardo;COPPI, Gilberto;FORNI, Flavio;BERNABEI, Maria Teresa
1984
Abstract
La Forma A e una Forma B (appositamente preparata ad alta cristallinità) del cloramfenicolo palmitato (CAFP) sono state macinate in assenza o in presenza di differenti quantità di Avicel PH 102 come diluente.In ogni caso si ottiene una Forma a bassa cristallinità, stabile nel tempo, da noi chiamata Forma A* che, pur possedendo tutte le caratteristiche della Forma A inattiva e non soddisfacendo il saggio delle Farmacopee per il polimorfo attivo, ha rivelato tuttavia una costante di velocità di idrolisi enzimatica in vitro e quindi una disponibilità fino a 4 volte maggiore di quella della Forma B del CAFP commerciale.La quantità di diluente influenza questo fenomeno di attivazione.Nel corso di queste ricerche è stato confermato come l'enzima pancreatico non idrolizzi il CAFP in soluzione e si è potuto inoltre rilevare che la pancreatina non agirebbe, come ritenuto finora, in modo stereospecifico esclusivamente sulla struttura del polimorfo B del CAFP, ma anche sulla struttura del polimorfo A "considerato inattivo" purchè si trovi nello stato di minore cristallinità possibile, il più vicino allo stato amorfo.Pubblicazioni consigliate
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